Capitolo 12

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Rosalie stava sistemando un fagotto dove c'erano le uniformi e i vestiti  Oscar, le aveva chiesto la cortesia di lavargliele e lei aveva accettato volentieri l'incarico dato che nella lavanderia della caserma c'erano solo indumenti da uomo non voleva di certo che la sua biancheria desse spettacolo o che a qualcuno venissero strane idee. Stava per uscire di casa quando ebbe la sensazione di essere osservata, guardo fuori dalla finestra e osservando la strada vide un'uomo incappucciato vestito come un monaco, appena si accorse di essere osservato si dileguo. Rosali era cosi assorta nei suoi pensieri da non accorgersi di Bernard appena gli poso una mano sulla spalla caccio un urlo che fece prendere un colpo al giornalista, si prese un attimo per calmare i battiti del suo cuore "Rosalie calmati sono io" appena si accorse che la mano che l'aveva toccata era quella di Bernard divenne rossa dall'imbarazzo, si avvicinò a lei per capire cosa era successo "Rosalie c'è qualche cosa che non va?" La giovane non voleva metterlo in allarma cosi cerco di inventarsi una scusa convincente "perdonami Bernard ero cosi assolta nei miei pensieri che non mi ero accorta che fossi tu, perdonami" ma la scusa non lo convinse del tutto "Rosalie questo comportamento non è da te, dimmi la verità per favore" Rosali però con la scusa di dover portare gli abiti ad Oscar se ne andò senza dargli una risposta. Nel frattempo alla caserma il plotone di Oscar era ancora nelle camerate ad ammazzare il tempo "non so voi ragazzi ma io non vedo l'ora che arrivi il mio permesso" disse uno, l'altro che stava giocando a carte gli rispose "non se l'unico che lo aspetta con ansia, ho perso il conto di quante volte abbiamo quasi rischiato di finire male, anche se le cose stanno andando nella direzione giusta c'è ancora qualche testa calda che usa la violenza come mezzo per cambiare le cose ma non si accorgono che stanno soltanto distruggendo ciocche è stato ricostruito con il sudore e il sacrificio della gente onesta guidata da ideali onesti." Tra tutti quelli nella camerata il più silenzioso era Alain una cosa molto insolita dato che era sempre quello che ravvivava la camerata "Alain ti senti bene? Sei più silenzioso del solito" Sentendo la domanda del suo compagno si alzo dal letto sul quale era sdraiato a riflettere "scusatemi ragazzi ultimamente non faccio che pensare a tutte quelle bande che abbiamo affrontato" uno dei soldati che stava vicino a lui gli chiese "cosa c'è di strano? Ormai sono diventati una seccatura quotidiana qui a Parigi, non possiamo fare un giro di pattuglia tranquilli che ci ritroviamo in mezzo a uno scontro" Alain non capiva come nonostante i continui scontri i suoi compagni non avessero notato che le bande erano equipaggiate con le armi della Guardia Nazionale "ma dico avete gli occhi foderati di prosciutto? Non ditemi che non lo avete notato?" Tutti i soldati avevano uno sguardo interrogativo dipinto sul volto "vi ricordate che tempo fa abbiamo subito un attacco e che le nostre scorte di armi e munizioni erano state rubate! Se non l'avete notato le bande che ci hanno assalito di recente erano armate proprio con i fucili e le armi che appartengono alla Guardia Nazionale." Alla fine tutti i soldati della camerata capirono dove voleva andare a parare Alain "quindi tu credi che quell'attacco faccia parte di un piano ben più complesso rispetto a un semplice brigantaggio?" Alain scosse la testa in segno di approvazione "credo proprio di sì." Non fece in tempo ad aggiungere altro poiché nella camerata entro un soldato che era di ritorno dalle latrine "ragazzi ho una buona notizia, finalmente dopo tanto tempo nella nostra caserma è entrata una ragazza bellissima chi vuole andare a vederla?" Sentendo quella notizia tutti si precipitarono fuori dalla porta diretti verso il cortile lasciando Alain da solo, quest'ultimo sorrise ricordando il trambusto provocato ogni volta dalla notizia che sua sorella veniva a portagli i vestiti puliti e disse fra se e se "le vecchie abitudini sono dure a morire" li segui anche lui in memoria dei vecchi tempi. Oscar era nel suo ufficio quando gli venne comunicato che una certa Rosalie la stava aspettando nel cortile della caserma, riferitagli la notizia si avvio e proprio in mezzo al cortile trovo Rosalie che l'aspettava "ti ringrazio Rosalie per avermi portato i vestiti puliti e scusami se ti ho chiesto di lavarmeli" la donna rispose con tono gentile "non devi preoccuparti è stato un piacere poterti essere d'aiuto. Ultimamente non sei più passata a farci visita" Chino il capo in segno di scuse "perdonami Rosalie ma con tutte queste bande che scorrazzano per Parigi armate fino ai denti non ho avuto il tempo per venire a trovare te e Bernard." Mentre le due parlavano da dietro un muro i soldati osservavano la scena "avevi ragione è proprio bellissima" tutti stavano osservando Rosalie con interesse "secondo voi è la sorella del comandante?" In effetti vedendole cosi in confidenza davano proprio quell'impressione "allora non le dispiacerà se ci provo con lei?" Disse uno dei soldati che si becco un cazzotto i testa "ma sei matto se lo scopre ti farà pulire le stalle e le latrine per un anno intero!" Oscar e Rosalie continuavano a parlare anche se avevano entrambe la sensazione di essere osservate, si voltarono e videro i soldati accostati dietro a un muro intenti a spiarle, questi si ritrassero subito dietro il muro "secondo voi ci hanno visti?" La risposta non si fece attendere poiché Oscar li raggiunse, appena la videro si misero subito sull'attenti "bene, bene visto che non avete niente da fare e avete lasciato la vostra camerata ne approfitterete per farvi 20 giri di corsa in torno alla caserma" i soldati iniziarono a lamentarsi e a chiedere perdono al comandante ma lei non accettava scuse "è una bellissima giornata uomini non vedo il motivo per cui una bella corsetta dovrebbe farvi male, forza muoversi!" Anche se contro voglia obbedirono all'ordine, Rosalie che aveva osservato tutta la scena rise "non deve essere facile fare il comandante" anche Oscar sorrise "tu non puoi immaginare quanto" lei rispose "bé per lo meno sapete farvi rispettare." Ad un certo punto il tono di Rosali si fece serio "senti Oscar" si guardo a torno per essere certa che nessuno li stesse osservando o ascoltando di nascosto poi le fece cenno di avvicinarsi "possiamo parlare in privato?" Oscar capi subito che qualcosa la turbava cosi l'accompagno nel suo ufficio dove avrebbero potuto parlare in privato. Quando entrarono Rosalie rimase stupefatta dalla grandezza della stanza "se sapevo che mi avrebbero dato un posto del genere mi sarei arruolata anch'io" Oscar rispose "per avere un ufficio cosi bisogna guadagnarselo e sappi che non è facile come sembra, ma parliamo del vero motivo per cui mi hai chiesto di portarti qui, c'è qual cosa che ti turba dico bene?" Rosalie non fu molto sorpresa che lo notasse dato che non era molto brava a nascondere le sue emozioni "vede da diversi giorni ho come l'impressione di essere seguita" Oscar nel saperlo assunse un tono serio "chi ti sta seguendo?" Rosalie rispose "non l'ho visto in faccia ma è un uomo con una veste da monaco, all'inizio non ci facevo molto caso pensavo fosse un mendicante o che fosse un monaco in visita a Parigi per questioni religiose ma da un po' di tempo melo ritrovo sempre tra i piedi, l'ultima volta che l'ho visto è stato sta mattina quando mi sono accorta di lui è scappato via. So che siete molto impegnata ma mi sentirei più tranquilla se indagaste sulla faccenda in modo da confermare o smentire i miei sospetti per favore." Oscar non poteva di certo rifiutare una richiesta del genere "va bene Rosalie sta sera io e Alain pattuglieremo la zona in cerca di quest'uomo se lo troviamo davanti a casa tua o a seguire te o Bernard lo arresterò e lo interrogherò." Rosalie si sentiva più tranquilla adesso, prima di andarsene chiese dove potesse posare il fagotto che teneva ancora con se, Oscar le disse che poteva appoggiarlo anche sulla scrivania. Arrivo la sera e i soldati della Guardia Nazionale stavano per uscire di pattuglia quando Oscar si presento alle camerate, gli uomini si misero sull'attenti "il soldato Alain de Soisson faccia un passo avanti" Alain obbedì all'ordine, Oscar si posiziono davanti a lui e disse "ho un incarico della massima urgenza da svolgere e voi mi darete una mano a compierlo, vi spiegherò tutto a tempo debito" Alain rispose "si signora!" Finirono tutti di prepararsi montarono a cavallo e uscirono di pattuglia. Oscar e Alain erano giunti nel quartiere dove abitava Rosalie, per evitare di fare rumore scesero da cavallo e legarono le redini a dei pali, mentre si aggiravano furtivamente per le strade Alain chiese "Oscar vuoi spiegarmi che succede?" Gli rispose "Rosalie è venuta a chiedermi di pattugliare questo quartiere dice che c'è un uomo che la segue e ho come la sensazione che non sia un semplice ladruncolo" Alain non chiese altro poiché sapeva che l'istinto del suo comandante non sbagliava mai e se c'era qualcosa che a lei non andava allora vuol dire che la questione era seria, camminavano ormai da un po' di tempo ma dell'uomo incappucciato non c'era traccia fino a quando Oscar e Alain non sentirono dei passi provenire nella loro direzione, si nascosero pensando che fosse il loro uomo ma sfortunatamente era solo Bernard che rientrava tardi, si vedeva che era stanco morto per via dei suoi continui sbadigli e sotto il braccio sinistro aveva una pila di documenti che portava a fatica. Non vedendo niente di strano Alain disse "forse il nostro uomo non si farà vedere sta sera dato che Rosalie lo ha visto non vorrà di certo correre dei rischi, possiamo tornare al nostro normale giro di pattuglia comandante?" Quando Bernard ricomincio a camminare subito dopo aver svoltato l'angolo Oscar vide l'uomo descritto da Rosalie seguirlo, Alain allora si rimangio quello che aveva detto e cominciarono a pedinarlo a loro volta stando attenti a non essere scoperti. Bernard arrivo davanti a casa sua e inizio a frugare nelle tasche del suo soprabito per cercare la chiave di casa, l'uomo misterioso stava nascosto dietro un muro ad osservare la situazione ma poco dopo usci allo scoperto camminando lentamente verso Bernard che lo noto "buona sera signore per caso vi siete perso?" Il misterioso figuro non rispose alla sua domanda e infilò una mano manica della sua veste, Bernard era troppo stanco per notarlo ma Oscar invece capi "Alain quello non è un ladro è un sicario!" Scatto subito verso di lui cogliendolo di sorpresa e atterrandolo, durante la caduta perse il pugnale che cadde sulla strada davanti a Bernard che notandolo rimase senza parole "ma che succede? Oscar chi è quest'uomo? Cosa ci fai tu qui a quest'ora?" La comandante rispose a tutte le sue domande mentre Alain l'aiutava a tenere fermo l'assassino "Rosalie mi ha detto che quest'uomo la seguiva costantemente fino a casa sua, all'inizio pensavo fosse un ladro ma il mio istinto mi diceva altro e a quanto pare avevo ragione, quest'uomo è un sicario e sembra che il bersaglio fossi tu." Ripreso dallo shock iniziale Bernard abbasso il cappuccio all'uomo scoprendone il volto: era un giovane di circa 20 anni con i capelli neri e gli occhi verdi. Appena lo vide lo riconobbe subito "Théodore?! Non posso crederci sei davvero tu?!" Oscar lo guardo e chiese "lo conosci?!" Bernard rispose "si che lo conosco è un giovane giornalista che ho preso sotto la mia ala non posso ancora credere che sia stato proprio lui a cercare di assassinarmi!" Oscar comincio a interrogarlo "perché volevi ucciderlo? Parla!" Théodore però non si lascio intimorire "va all'inferno!" Allora Oscar gli mise il suo stivale in faccia e comincio a premere abbastanza forte da fargli male ma non da impedirgli di parlare, Alain decise di spargere il sale sulla ferita e disse "io fossi in te glielo dire, non vorrei essere nei tuoi panni quando si arrabbia davvero." Sentendo l'avvertimento e vedendo lo sguardo di Oscar cedette "va bene vi dirò tutto quello che so." Lo sollevo da terra tenendolo fermo "adesso parla" Théodore non se lo lascio ripetere due volte "un uomo con una maschera è stato lui ha dirmi di eliminare Bernard" Oscar gli pose un altra "chi è l'uomo con la maschera lo conosci?" Il giovane rispose "no non lo conosco, so soltanto che è un rivoluzionari che usa dei metodi estremi per portare avanti la rivoluzione ma ho solo sentito delle voci di corridoio. Si dice che armi lui le bande di Parigi, che assalta di continuo i convogli con i rifornimenti per la Guardia Nazionale e che uccida i traditori e tutti gli oppositori alla causa rivoluzionaria." Sentendo queste cose Oscar e Alain ricollegarono i punti: ultimamente erano stati assaltati diversi convogli carichi di armi per la Guardia Nazionale e le bande criminali di Parigi erano passate dalle semplici armi rudimentali come mazze e coltellacci ad avere fucili e spade. Il dettaglio che però li collegava tutti e due era il fatto che i testimoni vedevano sempre un'uomo mascherato partecipare a questi assalti e i criminali arrestati parlavano sempre di lui e del fatto che gli vendeva le armi a buon prezzo. Ciocche preoccupava di più Oscar era il fatto che Bernard poteva essere stato bollato come traditore e che lui e Rosalie potevano essere diventati dei bersagli "perché Bernard è diventato un bersagli se è uno dei seguaci di Robespierre?" Théodore stava per rispondere quando una freccia gli si conficco nel collo trapassandolo da parte a parte. Oscar, Alain e Bernard rimasero di stucco nel vedere il poveraccio morire lentamente e con dei versi che indicavano che stava soffocando, il corpo cadde a terra mentre una pozza di sangue stava iniziando a formarsi sotto di lui, Oscar guardo nella direzione da dove era certa che era partito il colpo e vide l'uomo mascherato che teneva in mano una balestra con la quale aveva scoccato la freccia "fermo dove sei!" L'individuo comincio a scappare con Alain e Oscar che lo inseguivano per le strade di Parigi fino a giungere in un vicolo cieco, i due videro l'uomo con le spalle la muro e Alain disse "fine della corsa amico sei in trappola." Oscar pero aveva un brutto presentimento era stato troppo facile stargli dietro, i suo sospetti furono confermati quando vide un'assassino sbucare dall'alto con un pugnale in mano "Alain attento!" Fece appena in tempo a spostarlo e l'assassino manco il suo bersaglio, a suo segui spuntarono altri 3 assassini tutti avevano dei mantelli neri e la faccia coperta da delle maschere del medesimo colore. I due si resero conto di essere caduti in un agguato ma nonostante la superiorità numerica decisero di sguainare le spade e di dar battaglia ai nemici. Durante il combattimento i delinquenti riuscirono a spezzare le spade dei loro avversari, Oscar non era abituata a combattere con una lama spezzata mentre Alain invece si, come fece quella volta prese il fodero lo utilizzo insieme alla spada per difendersi. Lo stile di combattimento di Alain colse di sorpresa gli uomini mascherati che furono quasi tutti uccisi mentre il loro capo fu disarmato e messo alle strette. non era la prima volta che Oscar vedeva Alain combattere in quel modo, ricordava ancora il loro primo duello e di quanto per lei fu difficile batterlo nonostante avesse la spada spezzata non si era dato per vinto e se non si fosse arreso l'avrebbe di sicuro sconfitta quella volta "Alain devi assolutamente insegnarmi a combattere con il fodero e con la spada spezzata" il giovane sorrise "quando vuoi ma adesso pensiamo alle questioni serie." Indico con lo sguardo l'uomo mascherato che aveva ucciso Théodore "hai ragione Alain" Oscar estrasse la pistola e la punto contro l'uomo, Alain si tolse da davanti sicuro che non avrebbe potuto giocargli un tiro mancino, la donna teneva sotto tiro l'uomo e alla prima mossa falsa gli avrebbe piantato un buco in testa "toglietevi la maschera! Voglio guardarvi in faccia." L'uomo fece come gli era stato detto ma appena la sollevo abbastanza da mostrare la bocca dalla maschera cadde qualcosa di rotondo che i due non seppero identificare all'inizio, ma appena la videro Alain grido "Oscar attenta una bomba!" Per fortuna si trattava di una bomba fumogena quindi non era niente di letale ma era abbastanza da stordirli, appena gli altri assassini sentirono il botto lanciarono anche loro delle bombe fumogene e sfruttando l'occasione batterono in ritirata, il fumo era molto denso Alain e Oscar non vedevano nulla e facevano anche fatica a respirare, fortunatamente a pochi passi da loro c'era Bernard che vedendo tutta la scena trascino i due fuori dalla coltre di fumo, li fece sedere in modo che potessero riprendere fiato "state bene? Che cosa è successo?" Aspetto un attimo poi Oscar rispose "ci hanno fregati Bernard, quell'assassino non era un dilettante e non era neanche da solo, ha dei complici. Ci hanno teso un imboscata, l'avevamo in pugno ma con quello scherzo delle bombe fumogene ci ha fregato." Bernard rimase scosso da quello che Oscar gli aveva detto possibile che Robespierre e Louis si siano davvero spinti a tanto? Possibile che l'uomo che ammirava che era diventato un modello per lui e un faro di speranza per la popolazione di Parigi si sia trasformato in un despota pronto a tutto pur di ottenere il potere? I suoi pensieri furono interrotti da Alain che disse "senti amico, Oscar mi ha detto tutto, ma penso che il gioco stia diventando troppo pericoloso. Forse dovresti rinunciare a scoprire la verità e tagliare i ponti con Robespierre e con i rivoluzionari" Oscar non poteva essere più d'accordo ma Bernard non approvava "no ho intenzione di andare in fondo a questa storia" la donna cerco allora di convincerlo "Bernard ti ho chiesto troppo non voglio avere il tuo cadavere sulla coscienza, pensa a Rosalie non vorrebbe che tu rischiassi la vita" il giornalista però la interruppe prima che potesse finire il discorso "Rosalie è una donna forte dopo tutto l'avete avuta sotto la vostra ala ed è capace di badare a se stessa, in oltre sono un giornalista e il mio dovere è scoprire la verità se davvero Robespierre punta a usare la rivoluzione per ottenere il potere assoluto sulla Francia allora è mio dovere smascherarlo. Se non lo faccio io chi altro lo farà? Se Rosalie fosse qui sono certo che approverebbe." Oscar era preoccupata tuttavia Bernard aveva ragione non aveva i mezzi per sventare da sola i piani di Robespierre e se la Guardia Nazionale avviasse un indagine su Robespierre ora come ora si inimicherebbe la popolazione di Parigi, perciò non ebbe altra scelta che accettare la decisione di Bernard "d'accordo ma ti prego si prudente, appena senti che le cose si mettono male vienimelo a dire ci penserò io e i soldati della Guardia Nazionale a difendere te e Rosalie." Il giornalista ringrazio Oscar per l'offerta e una volta accertatosi che i due stessero bene torno a casa. Alain e Oscar tornarono ai loro cavalli "immagino che dovrai compilare un mucchio di scartoffie dopo una serata del genere" disse Alain scherzando, Oscar rise alla battuta mentre montava a cavallo "tu non ne hai idea." La mattina dopo Oscar andò a fare rapporto a La Fayette purtroppo nel ufficio del generale c'era anche suo padre che era visibilmente deluso "mi hai davvero deluso Oscar tempo fa non ti saresti mai lasciata scappare un criminale soprattutto in questo modo" La Fayette cerco di difenderla "Generale Jarjayes i nemici avevano la superiorità numerica ed erano ben equipaggiati senza tener conto che hanno cercato di assassinare un cittadino di Parigi molto vicino a Robespierre per giunta." Oscar intervenne "generale apprezzo che prendiate le mie difese ma non ne ho bisogno, odio ammetterlo ma mio padre ha ragione sono stata troppo imprudente e per questo la banda di assassini mi è scappata." La Fayette si sedette alla sua scrivania "questo in effetti è vero, avreste dovuto avvisarmi del fatto che questo Bernard era diventato la vostra spia e che lui e sua moglie erano in pericolo di vita" Oscar cerco di giustificarsi "perdonatemi generale, io e Bernard siamo amici e la cosa è risaputa anche dai rivoluzionari e per questo lo tengono d'occhio, se vi avessi informato ci sarebbe stato il rischio che qualcuno lo venisse a sapere e ciò lo avrebbe messo in pericolo, ho tenuto questa informazione per me in attesa che mi procurasse delle prove concrete." Il generale Jarjayes decise di schernire la figlia facendogli una domanda scomoda "e dicci comandante quali prove hai ottenuto?" Oscar rispose "purtroppo nulla di concreto a parte i timori e i sospetti di cui siete già ha conoscenza." La Fayette stette in silenzio per cercare di fare un quadro completo della situazione una volta fatto disse "va bene comandante Oscar faremo a modo suo, ma lei deve venirmi a riferire tutto quello che le comunica Bernard in oltre metterò i miei uomini più fidati a seguire lui e Rosalie in questo modo se ci saranno dei problemi come quello di ieri sera verranno portati immediatamente in un posto sicuro." Oscar accettò le condizioni e l'aiuto offertogli dal generale, non avendo altro da dire sia il comandante che il generale furono congedati, padre e figlia sta volta non si dissero niente mentre ognuno proseguiva per la sua strada ma presto o tardi quelle strade si sarebbero incrociate segnandoli per sempre.                            

Lady Oscar: L'Epoca della RivoluzioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora