Wacky Life (Camren)

3.

Lauren abbassò gli occhi sul suo cellulare, sbloccò la schermata ed esso si illuminò, segnando in alto al centro in grande l'ora 19.00: iniziava il turno di lavoro di Lauren. La ragazza sbuffò, portando una mano tra i suoi capelli e raccogliendoli in una cascata disordinata ma bellissima, come se volesse trattenere l'energia che pulsava dentro di lei. Mentre il sole si inchinava all'orizzonte, Lauren si immerse nel vortice frenetico del ristorante. Con l'odore avvolgente di sapori che danzavano nell'aria, e si adattò al ritmo incalzante del lavoro da cameriera. Lavorava lì da un anno, un anno che sembrava un'eternità, un susseguirsi di emozioni e sfide che l'avevano trasformata da una giovane arrabbiata a una giovane tenace.

Aveva da poco lasciato il suo precedente lavoro in un ristorante messicano distante dalla sua abitazione di circa un'ora di pullman. Nonostante la fatica dei viaggi e gli orari, Lauren amava quel posto. C'erano molte ragioni dietro questo amore. Il primo motivo era che aveva a che fare con persone latine, proprio come lei, un legame che la faceva sentire meno sola in un mondo che spesso sembrava estraneo. La seconda motivazione era l'ambiente familiare che si era creato tra i dipendenti e i clienti abituali, un rifugio sicuro dove poteva essere sé stessa senza filtri né maschere. Ma la terza, la terza era Lucy.

Lucy era molto più di una collega, era la sua confidente, la sua complice nelle avventure quotidiane, la luce che brillava nelle notti più buie. Con i suoi capelli castani e gli occhi scuri che riflettevano un'anima profonda, Lucy era un'anima gemella ritrovata in mezzo al caos della vita. Era lei che rendeva speciale ogni giorno, che trasformava i momenti banali in ricordi indelebili. Lauren sorrideva pensando a lei mentre si avviava verso il ristorante, sapendo che anche quella sera sarebbe stata un'avventura indimenticabile grazie alla presenza di Lucy al suo fianco.

Era il motivo principale del perché aveva accettato il lavoro in quel ristorante così distante: Lucy, la sua migliore amica.
Si conoscevano sin da quando erano bambine, e quel legame indissolubile le aveva rese sempre più unite nel corso degli anni.
Crescendo, però, entrambe avevano scoperto di provare sentimenti reciproci che andavano oltre la semplice amicizia. Si amavano.

Lei aiutò Lauren a capire se stessa, e a ritrovare dei sentimenti che non pensava di avere, erano state fidanzate per qualche anno, e per Lauren era stato come vivere in un sogno, un'armonia perfetta in cui nulla sembrava poter spezzare la loro felicità. Finché non arrivò la dura verità.

Lauren aveva scoperto l'impensabile: Lucy la tradiva. Il suo cuore si era infranto in mille pezzi, tradita non solo dall'amore, ma anche dalla persona che credeva fosse la sua compagna di vita. Le emozioni tumultuose si agitavano dentro di lei come un'onda in tempesta, mentre cercava di venire a patti con la realtà che le si era svelata davanti. La delusione e il dolore si intrecciavano, formando una tempesta emotiva che minacciava di travolgerla.

Ma Lauren non si sarebbe arresa così facilmente. Con il cuore spezzato ma la determinazione incrollabile, avrebbe affrontato il dolore e avrebbe trovato la forza di ricostruire se stessa, passo dopo passo, giorno dopo giorno.

Ed è così che si ritrovò a lavorare in un ristorante Italiano a Boston vicino casa sua.
Lauren ha sempre lavorato, sin da quando ha potuto per legge, e Lavorare lì non era solo una questione di guadagno finanziario, ma di affermazione personale. Dopo una giornata scolastica grigia e monotona, il ristorante rappresentava il suo rifugio, il suo anelito di libertà. Eppure, dietro l'ambizione di essere indipendente c'era anche una spina di dolore, un retaggio del suo rapporto con il padre.

Chiedere denaro era sempre stato un atto di sottomissione, impensabile, una conferma di dipendenza che lei rifiutava categoricamente. Così, tra una comanda e l'altra, Lauren scopriva il piacere e la fatica di guadagnarsi da vivere. Ma c'era di più, lei desiderava mettere qualcosa da parte per viaggiare, girare il mondo.