Wacky Life (Camren)

11.

Su cosa basiamo il nostro giudizio estetico quando osserviamo un volto, un'opera d'arte o un'immagine della natura?
Giudichiamo una cosa bella e attraente o brutta e inadeguata ma esattamente cos'è che stiamo valutando e guardando?

Il nostro giudizio estetico si fonda su una serie di criteri complessi e spesso sfumati, in realtà analizzando diversi aspetti che vanno al di là della mera estetica visiva, la nostra percezione della bellezza è spesso legata a una risposta emotiva.

Nella vastità dell'esperienza umana, poche anime possiedono la capacità di percepire l'intelligenza come una forma di bellezza e la bellezza come un'espressione di acume.

La bellezza, nella sua essenza, non è semplicemente un carattere estetico da ammirare, ma l'inizio di un fattore enigmatico. Essa evoca una paura sottile e persistente, una sensazione che, sebbene affrontabile, non smette di incutere timore. Non è che la bellezza si adoperi per afferrarci e trascinarci in un abisso oscuro; piuttosto, essa si limita a provocare un'ansia silenziosa, un'ombra che si insinua nei recessi della nostra coscienza. Tale inquietudine non è immediatamente distruttiva, ma si manifesta come una presenza latente, una minaccia che aleggia sul confine della nostra percezione, e che rivela la sua forza proprio nella sua immaterialità.

Tuttavia, la bellezza non si limita a evocare solo timori e inquietudini; essa possiede anche una dimensione luminosa e trasformativa che arricchisce l'esperienza umana. In effetti, la bellezza ha il potere di elevare lo spirito e infondere una sensazione di meraviglia e gratitudine. Quando ci troviamo di fronte a una manifestazione di bellezza, che sia un paesaggio mozzafiato, un’opera d’arte sublime o un gesto di gentilezza sincera, siamo pervasi da un senso di connessione profonda con il mondo e con noi stessi.

Essa stimola l'immaginazione, alimenta la creatività e ispira riflessioni profonde, permettendo a chi la contempla di trascendere la banalità della vita quotidiana e di accedere a una dimensione più alta di comprensione e significato. In questo senso, la bellezza diventa una finestra aperta su un’armonia universale, un richiamo alla nostra aspirazione verso il sublime e il perfetto.

Quando ci immergiamo nella bellezza, sperimentiamo una forma di elevazione emotiva e spirituale che rinvigorisce la nostra anima.
La bellezza, infatti, è capace di offrire conforto e speranza, ricordandoci la potenzialità di una vita arricchita da esperienze di autentica gioia e stupore.

Lauren era sveglia da pochi minuti; la luce del sole filtrata da sottili tende, illuminava con una dolce luminosità la postazione in cui si trovava distesa. I raggi solari tracciavano delicati giochi di ombre e luce sui mobili circostanti, creando un'atmosfera di tranquillità mattutina. Il battito regolare del suo cuore, un ritmo incessante e rassicurante, costituiva il sottofondo sonoro principale in quel momento di quiete. Al di fuori di questo, il silenzio della stanza era interrotto solo dal persistente e sonoro russare della sua compagna di stanza, un suono che, sebbene insistente, sembrava quasi inserirsi come parte del paesaggio sonoro della mattina.

Dopo alcuni secondi di silenziosa contemplazione del mattino, Lauren si alzò lentamente dal suo letto intatto, quasi perfetto, che conservava ancora l’impronta delle sue ultime ore di riposo. I suoi movimenti erano delicati e precisi, come se ogni gesto fosse calcolato per preservare l'ordine immacolato della sua camera. Con mano esperta, sistemò con attenzione le pieghe del lenzuolo, lisciandolo con cura per eliminare ogni minima ondulazione. Poi, aprì le finestre, lasciando che la luce pallida del mattino e l'aria fresca invadessero la stanza, rinfrescando le lenzuola e donando un'energia nuova all'ambiente.

Si voltò verso il letto della sua amica, che giaceva dall'altro lato della stanza. Il letto era avvolto da un'aria di tranquillità, come se ogni elemento fosse in armonia con il silenzio mattutino. La sua amica era profondamente immersa nel sonno, distesa a pancia in giù, con i capelli sparsi disordinatamente sul cuscino e la bocca leggermente aperta, da cui usciva un respiro calmo e regolare. La posizione distesa le conferiva un aspetto quasi serafico, mentre le ombre leggere del mattino danzavano sulle sue forme, accarezzando la pelle esposta. La stanza era pervasa da una quiete che pareva amplificare ogni singolo respiro e movimento, come se il tempo stesso si fosse fermato per rispettare quel momento di serenità.