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Lauren si svegliò di soprassalto, il respiro affannoso e il cuore martellante nel petto. I capelli umidi le si appiccicavano alla fronte, e quando li spostò dal viso, sentì il freddo tocco delle punte sulla pelle calda. La stanza era avvolta nel buio, solo il pallido bagliore della luna filtrava attraverso le pesanti tende, ma anche quel flebile chiarore sembrava minaccioso, alimentando i suoi incubi.

Con mano tremante, si sollevò a sedere nel letto, cercando di recuperare il fiato. Ogni battito del suo cuore sembrava un rimbombo nell'oscurità. Il silenzio era opprimente, rotto solo dal ticchettio del vecchio orologio a pendolo sulla parete.

Il lampo di luce proveniente dalla finestra la fece rabbrividire, ma poi, guardando meglio, si rese conto che non era un fulmine. Era la delicata illuminazione della lampada che proiettava un'aurora boreale sul soffitto della sua stanza. I colori danzanti sembravano trasportarla in un altro mondo, lontano dalle ombre dell'incubo.

Lauren si sentì gradualmente rilassare, la tensione si sciolse dalle sue spalle mentre continuava a fissare il soffitto. Si chiese come avesse fatto senza quella luce rassicurante che l'aveva accompagnata attraverso molte notti insonni. Era come se l'aurora boreale avesse il potere di scacciare i demoni della sua mente, avvolgendola in un abbraccio di tranquillità e serenità.

Con un sospiro di sollievo, si appoggiò sui cuscini e raggiunse il telefono sul comodino. Lo schermo luminoso mostrava l'orario: appena le cinque del mattino. Troppo presto per iniziare la giornata, ma troppo tardi per tornare a dormire. Lauren decise di rimanere nel letto, cullata dalla luce dell'aurora boreale e dalla tranquillità che finalmente aveva ritrovato. Era come se quel fenomeno celeste fosse diventato il suo porto sicuro, il rifugio dove poteva trovare pace anche nelle notti più tempestose della sua anima.

Lauren osservò la sua camera con occhi familiari, scrutando ogni angolo con affetto. Le pareti erano tappezzate di poster di band rock che amava, dai classici dei Led Zeppelin e Radiohead alle icone più recenti come i Foo Fighters. Ogni poster era stato accuratamente selezionato e posizionato, ricordi vividi di concerti e momenti con gli amici che avevano reso la sua adolescenza così indimenticabile.

Un calendario con le immagini dei suoi muse ispiratori, tra cui artiste come Frida Kahlo e Patti Smith, adornava la porta del suo armadio, offrendole ispirazione ogni volta che lo sguardo vi si posava. Era un tributo alla creatività e alla forza delle donne che ammirava, e ogni giorno le ricordava di perseguire i suoi sogni con passione e determinazione.

Ma il vero gioiello della stanza era la libreria, imponente e carica di promesse di avventure letterarie. Sulla sinistra del letto, occupava quasi interamente una parete, e le mensole traboccavano di libri dalle spalle consumate. C'era di tutto: romanzi classici e contemporanei, raccolte di poesie, saggi filosofici e guide viaggio. Ogni libro rappresentava un viaggio diverso, un'opportunità per Lauren di esplorare nuovi mondi e ampliare i suoi orizzonti.

Lauren amava perdersi tra le pagine di quei libri, lasciandosi trasportare in mondi lontani o alla scoperta di nuove prospettive sulla vita. Ogni volume era un compagno fedele, capace di farla ridere, piangere, riflettere e sognare. Era come se ogni libro avesse una voce propria, pronta a svelare i suoi segreti più profondi e a offrire consigli preziosi.

Sotto la libreria, c'erano dei cassetti segreti dove Lauren conservava le sue letture di tarda notte, quelle che non voleva che nessuno scoprisse. Libri dalle copertine audaci e dai titoli intriganti che aveva scoperto durante le sue ricerche notturne, quando il mondo dormiva e lei si rifugiava nella lettura per dimenticare i suoi pensieri. Erano tesori nascosti, custoditi gelosamente come piccoli segreti personali in un mondo che sembrava sempre più invadente e privo di magia.

Al centro della stanza, c'era il suo letto, un rifugio accogliente e confortevole dove passava molte delle sue notti insonni. Sulle federe colorate erano sparsi cuscini morbidi e una coperta di pile, pronta ad avvolgerla nelle notti più fredde. Ogni cuscino era come un abbraccio amico, pronto a consolarla nei momenti di solitudine e a offrirle conforto quando il mondo sembrava troppo pesante da sopportare.

Wacky Life (Camren)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora