isaac

85 1 0
                                    

MENTRE AMELIA SI DIRIGEVA VERSO L'INGRESSO DELLA SCUOLA, RICEVETTE UN MESSAGGIO DA STILES.

DA STILES
Scott giura che c'è un altro lupo mannaro

DA STILES
fammi sapere se senti il suo odore o qualcosa del genere

Questo era il punto. Se fosse riuscita a sentire un odore qualsiasi, lo avrebbe fatto sapere al suo ragazzo. Invece non ci riusciva perché... i suoi poteri si comportavano in modo strano.

L'ultima speranza era che la luna piena fosse così vicina. Pensava che i suoi poteri si sarebbero attivati e che avrebbe ottenuto una visione laser attraverso gli occhi o qualcosa del genere, ma niente.

L'altra sera stava per dire a Stiles che Derek era apparso e che i suoi poteri facevano cose strane, ma non lo fece. Dava la colpa a Lydia, che era apparsa all'improvviso, ma in realtà era perché si comportava da vigliacca.

Voleva solo riavere i suoi poteri, completamente, non la scintilla che le era rimasta solo per far brillare gli occhi come una luce UV.

"Ehi", si sentì chiamare da qualcuno e alzò lo sguardo dal telefono.

"Ehi, Isaac", lo salutò. "Sembri diverso".

"Mi sento diverso", ammise lui prima di ridacchiare, facendola sorridere. Era raro vedere Isaac sorridere, e a lei piaceva.

"Che c'è?" Gli chiese mentre entravano a scuola. Sembrava più alto, o forse perché non cercava più di nascondersi.

Isaac le sorrise, nervosamente. "Volevo solo chiederti di aiutarmi un po' in chimica. Ieri ho provato a fare il compito che ci ha dato Harris e ho fallito completamente". Amelia ridacchiò. "Ho una specie di... D."

"Beh, Isaac, non so se ti ricordi, ma anch'io all'interrogazione non mi sono comportata come Dalton", scherzò lei, facendolo ridere. Amelia si avvicinò al suo armadietto prima di aprirlo, lui si appoggiò sopra a quello di fianco.

"Penso che possiamo aiutarci a vicenda".

Amelia lo guardò sorridendo prima di tornare a guardare il suo armadietto.
"Senti, ho un sacco di cose da fare, quindi dovrebbe essere nelle ore libere. Ho il lavoro, mia sorella, un ragazzo da seguire...".

"Hai un ragazzo", la interruppe Isaac e lei annuì. "Non ha parlato di un fidanzato", mormorò da ultimo tra sé e sé.

"Cosa hai detto?" Lei gli chiese e lui scosse la testa.

"Che se per caso lo conosco", disse velocemente e lei annuì.

"Credo che tu lo conosca. Si chiama Stiles".

Lui si accigliò. "Stilinski?"

"Proprio lui". Vide Lydia e Allison entrare dalla porta e chiuse velocemente l'armadietto. "Allora, ci vediamo all'ora libera?".

Lui annuì.
"Sì, comunque devo andare agli allenamenti, quindi...".

"Bene, lacrosse, buona fortuna".

Lo salutò con la mano prima di avvicinarsi alle due ragazze, unendosi alla loro conversazione.
"Dall'espressione delle vostre facce, c'è qualcosa che non va", ipotizzò Amelia mentre Allison le metteva un braccio intorno alle spalle, osservando entrambe Lydia che guardava tutti.

"Lydia mi stava dicendo che non ricorda nulla", fece sapere Allison mentre l'altra ragazza espirava.

"L'hanno chiamato stato di fuga, che in pratica è un modo per dire 'non abbiamo idea del perché non ricordi di aver corso nuda per il bosco per due giorni'", si lamentò Lydia. "Ma personalmente non mi interessa. Anche se tutti mi guardano come se fossi un fenomeno da baraccone".

the hunter  ~stiles stilinski {1}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora