𝐏𝐑𝐎𝐋𝐎𝐆𝐎

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I detriti oltrepassarono l'oblò di una navicella, infuocati e veloci.
Due pianeti esplosi e miliardi di vite perse in un attimo.
Nella navetta una bambina, dai lunghi capelli rossi, abbracciava il corpo esanime del fratello.
Le parole dei genitori le rimbombavano nella mente: «Proteggi tuo fratello, anche a costo della vita»
Un boato la fece tremare, lo sguardo fisso sulle sue gambe. All'esterno un wormhole spazio temporale li inghiottì. Vennero gettati nell'atmosfera terreste e la navicella cambiò rotta.
Dopo minuti di agonia atterrarono sul suolo di una pianura, l'impatto formò un cratere. Il portellone dell'astronave si aprì e la bambina potè osservare l'ambiente circostante.
L'odore dello zolfo le fece lacrimare gli occhi. Le montagne, tinte di nero e verde, si ergevano intorno a loro come palazzi. Gli alberi erano ombre di giganti sotto la luce della luna, la loro chioma danzava e il vento ululava. La bambina uscì dalla navicella, gli steli d'erba le solleticarono i piedi nudi. Il corpo di suo fratello - ancora senza sensi - tra le braccia. Le ginocchia cedettero e cadde sul prato, un tonfo nel silenzio. Il bimbo mosse le palpebre e i suoi occhi si aprirono. Notò la luna, il pianeta a crateri.

«Neradayi?» "Dove siamo?" disse, la sua voce un sussurro. Volse lo sguardo verso sua sorella.

«Yekınamda kel, heda gaçayi gaçiracek bur yir belım» "Resta accanto a me, cerchiamo un posto in cui passare la notte"

I minuti passarono ma intorno a loro solo desolazione. Il regno animale era andato a dormire e i passi trascinati dei due fratelli echeggiavano nella notte. La maggiore non lasciò la mano del minore nemmeno dopo aver notato l'entrata di una grotta.

«Oruye gadelum» "Fermiamoci lì" esclamò.

«Me kerenlak, ban karki» "Ma è buio, io ho paura"

«Şi dulleri tupleyan oruye, etaş eçmek» "Raccogli quei rami laggiù, accenderemo un fuoco" gli sorrise con dolcezza e lasciò piano la sua mano.

Il più piccolo si allontanò per radunare i rami, li riportò a sua sorella che li tolse dalle sue mani affusolate. Si addentrarono nella caverna. Le loro orecchie captarono dei respiri ma era soltanto l'eco. La bambina poggiò il legno sulla ghiaia e fece indietreggiare suo fratello; gli occhi azzurri sprigionarono dei raggi bluastri, i rami presero fuoco e il fumo riempì la grotta. Le fiamme crepitarono. La rossa raccolse due massi, li sistemò uno accanto all'altro. Il bimbo si sedette e appoggiò le mani sulle ginocchia.

«Cassie sena ber şay serabalar mayim?» "Posso farti una domanda?"

Lei annuì con un accenno di sorriso.

«Bişke eila balaçek? Yeksa sideçe senu ma sehap ulugeğam sansen» "Troveremo un'altra famiglia? Oppure mi rimarrai solo tu?" osservò il fuoco ardere.

Cassie sospirò, prese la piccola mano del fratello e l'accarezzò. «Vemgiçamayiğam tal şuri ba civep varabeliram» "È l'unica domanda alla quale non posso rispondere"

«Sance baralerde heyet vir?» "Secondo te c'è vita qui attorno?" alzò gli occhi e osservò l'entrata della caverna. Era buio pesto.

«Yetma vekti» "È l'ora di dormire"

Niko si stiracchiò. Il fuoco scoppiettò e le fiamme aumentarono.

«Gargin misen?» "Sei nervoso?".

Annuì. «Urayibalir mayam balmiyuram. Bena yetmi zumenı hikeyesino unlatur musen?» "Non so se riuscirò ad addormentarmi. Mi racconti la favola della buonanotte?"

«Niko gaç uldu, ayumekisun» "Niko è tardi, proviamo a dormire" gli scompigliò i capelli ramati.

«Eya gacalar kuz kerdaş, sani saveyoram» "Buonanotte sorellina, ti voglio bene" si distese sulla ghiaia.

«Eya gacalar Niko, ban da sani saveyoram» "Buonanotte Niko, anch'io te ne voglio" gli baciò la fronte e chiusero gli occhi. Il sonno li raggiunse. La stanchezza era dalla loro parte.

Nella caverna non erano soli. Due vampiri si nascondevano nelle tenebre. Erano a conoscenza del discorso dei due bambini.

«Lucien caro, sono soltanto dei bambini. Vuoi che rimangano senza genitori?» la donna vampiro si girò verso suo marito.

«Sono degli alieni, hai visto il raggio che ha creato la bambina. Se li portassimo a Sleekmire, lui prima ucciderebbe loro poi ucciderebbe noi. È molto rischioso.»

«E se crescessero come vampiri? Potrebbero avere le nostre stesse abilità. Rendimi felice, non abbiamo eredi»

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∆ 𝐍𝐨𝐭𝐚 𝐚𝐮𝐭𝐫𝐢𝐜𝐞 ∆

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𝐈𝐋 𝐑𝐈𝐅𝐋𝐄𝐒𝐒𝐎 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐂𝐈𝐂𝐀𝐓𝐑𝐈𝐂𝐈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora