Capitolo 35

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Mi buttai sul letto,con la faccia spiaccicata sul cuscino.
Scoppiai in un pianto disperato .Urlavo e piangevo ,sfogando tutta la mia rabbia è il mio rancore repressi.
Soffocavo i singhiozzi .
Ero stanca . Stanca di tutto questo ,delle bugie ,dei tradimenti . Ero stanca della vita è dei terribili ostacoli che metteva sul mio cammino .
Giorno dopo giorno diventano sempre più complicati ,sempre più insormontabili, sempre più decisi a buttarmi giù e a non farmi rialzare.
Non potevo ancora crederci ,era in compagnia di un'altra donna . un'altra donna che non fossi io.
La domanda che più mi faceva impazzire e "Mi stava tradendo?"

Certo che ti sta tradendo mia cara piccola illusa , puoi mai giocare a carte o a Monopoli a quest'ora in camera?

Per una dannatissima volta, in vita mia , stavo dando ragione alla mia stupida coscienza .

Anche lui mi stava tradendo ,ferendo ancora di più il mio povero animo .

Sollevai il viso dal cuscino e mi girai verso la finestra . Continuando a piangere nel buio e nel silenzio , che regnavano padrone nell'immensa stanza .
Dentro di me sentivo dei veri e propri tagli ,che laceravano sempre di più.
Le cicatrici passate bruciavano tanto ,sembrava che stessero ustionando il mio corpo dall'interno .

Pensavo che fosse tutto ok,pensavo che fossero guarite tutte,ma a quanto pare mi sbagliavo,e di grosso. Erano sempre li ,si erano rimarginate ,ma a quanto pare è bastato poco a farle riaprire e bruciare ancora più di prima .

La luce era spenta ,Solo la luna illuminava di poco la stanza . I raggi lunari illuminavano il mio esile corpo e il mio viso .
Di sicuro avrò un aspetto orribile !
Pensai, così per accertarmene , mi alzai dal letto e mi diressi davanti allo specchio .

Appena i miei occhi entrarono in contatto con il riflesso del mio corpo . Rimasi disgustata da quello che vedevo.

Quella non potevo essere io .

La ragazza riflessa nello specchio era sinonimo di debolezza,dolore, disgusto..Aggettivi che sicuramente non avrei mai pensato di affibbiarmi .

Prima di trasferirmi a Vancouver avevo promesso a me stessa che tutto sarei stata tranne che questo.
Ma a quanto pare dovevo rimangiarmi tutto.
Iniziai a parlare al mio riflesso. Cerando di incoraggiarmi da sola, sperando di auto convincermi e patire meno il dolore .

"Sono forte ,non sono debole ...sono forte non sono debole ....sono f.... Ma a chi voglio prendere in giro ?" Scoppiai nuovamente a piangere e mi ributtai a letto .
Ma a chi volevo prendere in giro? Volevo far finta di niente , ma davvero non ci riuscivo . Qui non si parlava di stupidi problemini adolescenziali , ma di cose serie , del mio primo amore e di tutte le bugie che tutti continuavano a dirmi. "A fin di bene " fin di bene un corno .

era in compagnia di un'altra donna . Un'altra donna che non sono io. Una femmina .
Mi stava tradendo . Perché ? Perché doveva tradirmi ? Forse perché ha dubbi sul nostro legame ? Anche lui pensa che tra noi possa esserci un legame di fratellanza ? Forse non ero abbastanza per lui ? Mi rifiutavo categoricamente di crederci .Come potevo sentirmi bene ?
Ma come potevamo ,anzi come potevo togliermi certi dubbi? Forse dovrei parlarne con sua madre , oppure potrei andare a Detroit è fare qualche ricerca più approfondita . Si , forse la seconda opzione è la più giusta . Non posso far capire anche a sua madre ciò che penso .
E soprattutto ,non posso parlarne con lui ,mi odierebbe .
E poi io non avrei mai il coraggio di rivelargli questo . Non voglio addossargli altre preoccupazioni .

Mi alzai nuovamente dal letto e mi avvicinai alla sua scrivania .

Accarezzai la superficie liscia di legno osservando il cassetto che avevo aperto giorni fa . Quel maledetto cassetto che ha rovinato tutto .

E poi arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora