capitolo 48

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Dopo un intero pomeriggio a passeggiare tra le strade di New York, decisi di ritornare a casa. Avevo scelto di fare quattro passi per chiarirmi le idee. Ma anziché chiarirle, grazie ad allison mi ero confuso ancora di più

"Sono a casa" urlai per avvisare del mio rientro .Ma non ricevetti risposta da nessuno.
Appesi il cappotto e la sciarpa all'attaccapanni ,e mi addentrai nel piccolo corridoio che portava in cucina,poiché sentivo dei strani rumori provenire da lì .

"Mamma? Sei tu?" Chiesi.

"Mamma è in ospedale per la chemio, papà e con lei a farle compagnia . Jimmy è uscito con dei vecchi amici. " rispose Loren che era indaffarata a cucinare qualcosa.

"Le domestiche? "

"Ho dato loro il pomeriggio libero,ogni tanto anche loro hanno diritto a un Po di svago"

"Capisco,hai fatto bene, fanno tanto per noi e la nostra famiglia " dissi saggiamente .

"Già "rispose Loren fissando le sue mani infarinate.

Annusai l'odore delizioso che aveva invaso la cucina.

"Mmmh che cucini di buono? " chiesi.

"Tacchino ripieno ,la mamma va ghiotta per questo piatto . Ho pensato che forse cucinandole il suo piatto preferito si sentisse meglio dopo la chemio " rispose per poi voltarsi verso di me e donarmi un tenero sorriso.

"Ottima idea. Vuoi un aiuto?" Chiesi.

"Alt fermo li"

Loren si allontanò dalla cucina e come una furia si avvicinò a me. Mi squadró dalla testa ai piedi .

"Perché mi fissi? "Chiesi abbastanza perplesso per il suo scatto improvviso.

"Devo assicurarmi che sia tutto a posto e che tu possa aiutarmi senza rovinare il mio magnifico capolavoro"

"Stai scherzando vero? "

Loren incrociò le braccia al petto e inizió a picchiettare il piede.

"Ho la faccia di una che scherza?"

"Non esattamente ,hai la faccia da furetto" dissi ridendo.

"Zitto"mi ammoní portandosi l'indice sulla bocca.

"Mmmh..Esternamente sembra che vada tutto bene...mmh.."disse toccandosi il mento.

"Allora hai la febbre? " chiese dubbiosa.

"Ma che cavolo dici?"

"Dai Rispondi,non posso toccarti la fronte se no va a finire che ti sporco"

"No"

"Sei triste ? Arrabbiato? "

"Sai come mi sento ne abbiamo già parlato. Tranquilla il mio umore non inciderà sul tuo adorato tacchino "

"Su coraggio lava le mani e inizia a sminuzzare le verdure per il ripieno" disse facendomi'occhiolino.
Sorrisi e scossi la testa .
Quella ragazZa non cambierà mai .

Mi lavai le mani e indossai il grembiule da cucina che mi aveva dato Loren. Sembravo un coglione in gonnella,ma per mia madre ero disposto anche a cucinare vestito da donna.

Stavo parlando sul serio?

Vabbè forse non proprio da donna,ma sarei disposto a fare qualsiasi altra cosa .

In cucina non ero uno chef bravissimo ,ma credo che non sia un impresa impossibile tagliare delle verdure.
Presi il coltello e iniziai a sminuzzare la cipolla. Il suo odore sgradevole pizzicava gli occhi facendoli lacrimare.

E poi arrivi tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora