Capitolo 15

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Giorni dopo la serata al maniero Lestrange, Hermione si ritrovò a vagare liberamente per le maestose stanze di Villa Malfoy, immersa nella magnificenza e nell'opulenza che circondavano ogni angolo. L'unica regola che le era stata imposta era di non entrare nella stanza di Bellatrix, un divieto che Hermione sentiva vibrare nell'aria come una promessa sinistra.

Ma l'attrazione per l'ignoto era troppo forte per resistere, e una notte, spinta dalla curiosità, Hermione decise di infrangere quella regola. Si avventurò con cautela nella stanza proibita, le sue dita sfioravano i mobili antichi mentre esplorava ogni angolo in cerca di segreti nascosti.

Quello che trovò la lasciò senza fiato. Sulle mensole, disposte ordinatamente, c'erano diverse pozioni e ingredienti magici, tra cui la temuta Amortentia, la pozione dell'amore. Hermione rimase ipnotizzata dalla vista della pozione proibita, sentendosi attratta dal suo potere seducente e pericoloso.

Senza pensarci due volte, Hermione prese la pozione e la nascose tra le pieghe del suo abito, decisa a utilizzarla per i suoi scopi.

E così, quando Bellatrix entrò nella camera di Hermione portando con sé due calici di vino, l'opportunità si presentò. Mentre la donna le porgeva uno dei calici con un sorriso beffardo, Hermione mise senza farsi vedere una goccia di Amortentia nel bicchiere di Bellatrix, sperando di piegare la sua mente al suo volere.

Bellatrix bevve il vino con gusto, ignara del pericolo che le si stava avvicinando. Ma quando i primi effetti della pozione iniziarono a farsi sentire, fu troppo tardi per fermarsi. La donna sentì la sua mente annebbiarsi, il suo cuore accelerare mentre l'amore fittizio la travolgeva con una forza inarrestabile.

Quando finalmente realizzò cosa era successo, era troppo tardi. Hermione l'aveva manipolata, piegandola alla sua volontà con un inganno crudele. E mentre la pozione dell'amore continuava a bruciare nelle sue vene, Bellatrix capì con orrore che il suo destino era stato segnato dalle mani di colei che aveva osato sfidarla.

Hermione guardò Bellatrix con una miscela di ansia e disprezzo, mentre la donna si contorceva sotto l'effetto dell'Amortentia. "Bellatrix, ascoltami", disse Hermione con voce tremante, cercando di mantenere la calma nonostante il suo cuore martellasse nel petto. "Hai bisogno di lasciarmi andare. Non sai cosa stai facendo".

Ma Bellatrix non sembrava ascoltare, il suo sguardo bruciava di desiderio mentre si avvicinava a Hermione con passione. "Oh, Hermione", mormorò lei con voce roca, i suoi occhi ardenti fissavano quelli di Hermione con una intensità che la fece rabbrividire. "Non riesco a resistere a te. Sei così affascinante, così irresistibile".

La ragazza cercò di tirarsi indietro, cercando di sfuggire alle attenzioni indesiderate di Bellatrix. Ma la donna continuava a seguirla da vicino, avvolgendola con le sue braccia con una fermezza che la fece sentire intrappolata.

"Per favore, Bellatrix", supplicò Hermione con voce tremante, il terrore si diffondeva dentro di lei mentre sentiva le labbra di Bellatrix avvicinarsi sempre di più alle sue. "Devi smetterla, non è reale. Non sono io che vuoi, è solo la pozione che ti sta facendo agire così".

Ma le parole di Hermione caddero nel vuoto, mentre Bellatrix finalmente la baciava con passione, ignorando completamente le sue proteste. Hermione si sentì sopraffatta dalla sensazione dei suoi labbra contro le sue, il calore del suo respiro che le bruciava la pelle.

"Oh Dio.." sussurrò, il suo corpo tremante dal bisogno.

"Dio non è qui," mormorò Bellatrix, le labbra arricciate in un sorrisetto. "Ma io lo sono."

E mentre l'Amortentia continuava a bruciare nelle sue vene, Hermione capì con orrore che non c'era via di fuga, che era stata catturata in una trappola di desiderio e inganno da cui non avrebbe potuto sfuggire. E mentre le mani di Bellatrix esploravano il suo corpo con una lussuria spudorata, Hermione si rese conto che la sua unica speranza di sopravvivenza era quella di abbandonarsi completamente al piacere, anche se sapeva che il prezzo sarebbe stato alto.

Bellatrix si svegliò con un senso di sgomento, il ricordo della notte precedente che la travolgeva con una sensazione di orrore e vergogna. Si alzò dal letto con un groppo in gola, cercando di raccogliere i frammenti della sua mente confusa.

Ma mentre si sforzava di ristabilire la lucidità, un pensiero le balenò nella mente. Quello che aveva fatto con Hermione potrebbe essere un'opportunità, un vantaggio da sfruttare a suo favore.

Così, il mattino seguente, prima ancora che Hermione si svegliasse, Bellatrix si alzò dal letto e si diresse in cucina. Preparò una colazione abbondante e deliziosa, mettendo tutto con cura su un vassoio che portò in camera da letto.

Quando entrò nella stanza, Hermione si girò sorpresa, credendo ancora che Bellatrix fosse sotto l'effetto dell'Amortentia. Ma prima che potesse dire una parola, Bellatrix la avvolse con le braccia da dietro e le sussurrò all'orecchio con voce calma ma ferma.

"L'Amortentia non può corrompere la mia mente, 'mione", disse lei con un tono serio, i suoi occhi fissavano quelli di Hermione con una intensità che la fece rabbrividire. "Sono lucida ora, e so esattamente ciò che sto facendo".

Le parole di Bellatrix fecero scendere un brivido lungo la schiena di Hermione, mentre realizzava la gravità della situazione in cui si trovava. Aveva sperato che Bellatrix fosse ancora sotto l'effetto della pozione, che non ricordasse nulla di quanto era accaduto tra di loro.

Ma ora, di fronte alla lucidità e alla determinazione di Bellatrix, Hermione capì che il suo destino era stato segnato dalle mani di colei che aveva osato sfidarla. E mentre la donna continuava a stringerla con fermezza, Hermione si rese conto che il suo unico scopo era sopravvivere, anche se ciò significava affrontare le conseguenze delle sue azioni.

Hermione si alzò dal letto con un senso di incertezza, pronta ad affrontare un altro giorno all'interno delle mura della Villa Malfoy. Ma quando stava per raggiungere il suo armadio per prendere i suoi abiti, Bellatrix la fermò con un gesto deciso.

"Non oggi, Granger", disse lei con un sorriso gentile, i suoi occhi brillavano con una luce insolita. "Ho qualcosa per te".

Con una mossa rapida, Bellatrix le porse un set di vestiti nuovi: una camicetta nera con una scollatura a V e dei jeans attillati. Hermione rimase sorpresa dalla gentilezza del gesto, guardando i vestiti con occhi incerti.

Bellatrix, però, non si fermò lì. Prese dolcemente Hermione per mano e la condusse davanti allo specchio, acconciando con cura i suoi capelli in un modo che li rendeva più ordinati e affascinanti.

"Ora sei perfetta", disse Bellatrix con un sorriso soddisfatto, ammirando il suo lavoro con un'aria di compiacimento. "Sei così bella".

La gentilezza e l'amore con cui Bellatrix si comportava verso di lei confondevano Hermione, facendola interrogare su quali fossero le vere intenzioni della donna. Era abituata a essere trattata con freddezza e disprezzo da parte di Bellatrix, ma ora sembrava quasi che la donna fosse diventata una persona completamente diversa.

"Perché tutto questo, Bellatrix?" chiese Hermione con voce incerta, guardando la donna con occhi pieni di domande. "Perché mi stai trattando così gentilmente?"

Bellatrix sorrise misteriosamente, avvolgendo un braccio intorno alle spalle di Hermione con un gesto amorevole. "Perché io mi prendo cura di ciò che mi appartiene", disse lei con voce morbida, i suoi occhi brillavano con una luce affettuosa. "E tu sei mia".

Amore oscuro|| Bellamione ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora