Capitolo 16

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Narcissa Malfoy camminava con passo deciso attraverso i corridoi di Villa Malfoy, la sua espressione gelida rifletteva la rabbia che ribolliva dentro di lei. Aveva appena appreso la notizia sconvolgente riguardo al comportamento di Bellatrix e Hermione, e non poteva fare a meno di sentire un'ondata di disprezzo verso entrambe.

Quando finalmente raggiunse la camera di Bellatrix, sbatté la porta aperta con un gesto brusco, il suono echeggiò attraverso la stanza silenziosa. Bellatrix alzò lo sguardo dal suo libro, sorpresa dall'arrivo improvviso della sorella.

"Narcissa, cosa fai qui?" chiese Bellatrix con tono insolitamente calmo, cercando di nascondere la propria inquietudine di fronte all'ira della sorella.

Narcissa fissò Bellatrix con uno sguardo gelido, le sue mani si serravano a pugno nei fianchi. "Come hai osato usare Hermione?" sibilò lei con voce tagliente, la sua rabbia pronta a esplodere in una furia incontrollata. "Hai compromesso l'onore della nostra famiglia, hai gettato fango sul nostro nome con la tua follia egoista".

Bellatrix abbassò lo sguardo, sentendo il peso delle parole di sua sorella come un macigno sulle sue spalle. "Ero disperata, Narcissa", mormorò lei con voce roca, cercando di trovare le parole giuste per giustificare le sue azioni. "Ero convinta che potesse essere l'unica via d'uscita, la mia unica possibilità di ottenere ciò che il Signore Oscuro desiderava".

Ma Narcissa non sembrava affatto persuasa. "Non ci sono scuse per ciò che hai fatto", disse lei con fermezza, il suo sguardo freddo come il ghiaccio. "Hai tradito la nostra familgia, hai violato la nostra libertà e la nostra dignità. E ora dovrai affrontare le conseguenze delle tue azioni".

Le parole di Narcissa fecero rabbrividire Bellatrix, facendola sentire come se un gelo la avvolgesse completamente. Aveva sempre temuto la rabbia della sorella, ma ora si trovava di fronte a un'ira così intensa da farle sentire il fiato mozzato.

Ma la rabbia di Narcissa non si rivolgeva solo contro Bellatrix, ma anche contro Hermione. Quando la giovane Granger entrò nella stanza con fare incerto, il suo volto pallido e gli occhi pieni di apprensione, Narcissa la fulminò con uno sguardo tagliente.

"E tu, Granger", disse Narcissa con voce dura, il suo tono gelido come il ghiaccio. "Come hai osato utilizzare l'Amortentia per i tuoi scopi meschini? Hai tradito la mia fiducia, hai giocato con le emozioni per ottenere ciò che desideravi".

Hermione sentì il cuore stringersi nel petto di fronte alla fredda accusa di Narcissa. Non aveva mai pensato che le sue azioni avrebbero avuto conseguenze così gravi, non aveva mai immaginato di poter ferire così profondamente le persone intorno a lei.

"Mi dispiace, Signora Malfoy", balbettò Hermione con voce tremante, le lacrime iniziarono a sollevarsi nei suoi occhi. "Non volevo ferire nessuno".

Ma le parole di Hermione non sembravano avere alcun effetto su Narcissa, il cui sguardo restò freddo e distante come quello di una statua di marmo. "Non c'è scusa per ciò che hai fatto", disse lei con fermezza, il suo tono non ammetteva repliche.

Con un gesto deciso, Narcissa lasciò la stanza, lasciando dietro di sé un silenzio pesante e opprimente. Bellatrix e Hermione si guardarono l'un l'altro con occhi pieni di rimorso, consapevoli che le loro azioni avevano causato un danno irreparabile alla loro relazione con Narcissa e, forse, alla loro stessa reputazione all'interno della società magica.

Da quel momento in poi, Narcissa cambiò radicalmente il suo atteggiamento nei confronti di Hermione. La sua gentilezza e il suo affetto si trasformarono in freddezza e distanza, come se un muro di ghiaccio si fosse innalzato tra di loro.

Hermione cercò disperatamente di riconquistare la fiducia e l'affetto di Narcissa, ma ogni tentativo sembrava infrangersi contro la barriera di indifferenza che la donna aveva eretto intorno a sé.

E mentre i giorni passavano e il gelo tra di loro diventava sempre più profondo, Hermione si rese conto con un senso di profonda tristezza che, forse, alcune ferite erano troppo profonde per essere guarite.

Giorni dopo Bellatrix venne convocata dal Signore Oscurso. Ella ascoltò attentamente le parole del suo maestro, il suo cuore batteva con forza nel petto mentre cercava di nascondere la propria ansia. Quando il Signore Oscuro espresse la sua soddisfazione per i progressi compiuti nel piano, un senso di sollievo la pervase, ma sapeva che la sua missione non era ancora completa.

Quando il Signore Oscuro le ordinò di diventare più buona con Hermione, Bellatrix annuì con rispetto, promettendo di seguire le sue istruzioni alla lettera. Ma dentro di sé, sapeva che quello che le veniva chiesto era più difficile di quanto potesse immaginare.

Tuttavia, sapeva di dover obbedire al suo signore, qualunque fosse il costo.

Quando tornò a Villa Malfoy, Bellatrix si mise subito all'opera per mettere in pratica le istruzioni del Signore Oscuro. Si avvicinò ad Hermione con un atteggiamento apparentemente più gentile e compassionevole, fingendo di essere vulnerabile e bisognosa di conforto.

Hermione, colta di sorpresa dal cambiamento repentino di Bellatrix, si avvicinò a lei con una cautela diffusa. Ma quando vide il suo stato apparentemente vulnerabile, si sentì mossa a compassione, desiderosa di aiutarla e consolarla.

E così, con il passare dei giorni, Hermione cominciò a confidarsi sempre di più con Bellatrix, rivelando segreti e informazioni preziose sull'Ordine della Fenice e sulle sue attività. Era convinta che la donna stesse veramente cercando di cambiare, di diventare una persona migliore.

Ma mentre Hermione si apriva sempre di più, Bellatrix stringeva il suo segreto al petto con gelosia, sapendo che quelle informazioni sarebbero state preziose per il Signore Oscuro e per la causa dei Mangiamorte.

E così, mentre Hermione credeva di aiutare Bellatrix a trovare la sua via verso la redenzione, in realtà stava cadendo in una trappola orchestrata con astuzia da Bellatrix stessa, pronta a sacrificare qualsiasi cosa pur di ottenere ciò che il Signore Oscuro desiderava.

Bellatrix era solita controllare la stanza di Hermione, ma un giorno, frugando tra i suoi oggetti con curiosità e determinazione, mentre esaminava un vecchio baule, le sue dita inciamparono su un diario nascosto tra gli indumenti. Con un movimento rapido, lo aprì, svelando le pagine piene di scritti delicati e intimi.

Ma ciò che catturò immediatamente la sua attenzione fu una poesia, scritta con una calligrafia elegante e un linguaggio che parlava direttamente al suo cuore. La poesia era dedicata a lei, a Bellatrix Black, e descriveva la sua bellezza, il suo coraggio e la sua forza con parole che facevano sussultare il cuore di Bellatrix.

I cieli si aprirono e
da essi venne Lei,
creatrice degli uomini e
progenitrice del peccato.
Ti ho dato un cuore,
da usare a tuo piacimento;
avrei dovuto sapere
che ti avrebbe portato solo alla rovina.
Distruggimi.
Distruggimi solo per
potermi rifare dalle ceneri,
e poi farlo di nuovo in modo
che, col tempo, io conosca
solo il tuo nome e le tue mani
e nessuno possa mai
più averle nel mio cuore.
Se è con te che mi sto
innamorando, allora
sceglierò sempre
di essere dannata

Leggendo ogni verso con fervore crescente, Bellatrix si sentì pervasa da un misto di emozioni contrastanti. Da una parte, provava una gioia inaspettata nel vedere se stessa attraverso gli occhi di Hermione, sentendosi amata e apprezzata in modo così profondo. Dall'altra, la consapevolezza della propria devozione per il Signore Oscuro la riportava alla realtà, ricordandole il suo ruolo di Mangiamorte e la sua fedeltà indiscutibile alla causa oscura.

Ma nonostante tutte le sue riserve e il suo rifiuto di ammettere la verità dei suoi sentimenti, Bellatrix non poteva negare l'impatto che quelle parole avevano su di lei. La poesia risvegliò qualcosa di profondo dentro di lei, qualcosa che aveva cercato di ignorare per troppo tempo.

Con il cuore che batteva furiosamente nel petto, Bellatrix chiuse il diario con cura, nascondendo la poesia nel punto più segreto del suo cuore. Quella scoperta aveva risvegliato in lei un desiderio inconfessabile, una speranza che si rifiutava di spegnersi, nonostante tutte le prove contrarie.

E così, mentre continuava a nascondere i suoi veri sentimenti dietro una maschera di freddezza e indifferenza, Bellatrix sapeva che la poesia di Hermione aveva lasciato un'impronta indelebile nel suo cuore, una scintilla di speranza che non avrebbe mai potuto spegnere completamente.

Amore oscuro|| Bellamione ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora