Capitolo 23

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Hermione Jean Granger aveva finalmente riconquistato la propria dignità e, soprattutto, la propria libertà; era una donna matura e rispettata che occupava un ruolo di spicco all'interno del Ministero. Le tracce della guerra apparivano sempre più lontane, ma non per lei. Hermione sul suo braccio portava con sé i segni di ricordi indelebili. Se non fosse stato per l'aiuto di Andromeda Tonks, forse adesso non sarebbe viva. Col tempo le due donne avevano instaurato un rapporto amichevole, quasi confidenziale; era solito loro trovarsi per una tazza di tè pomeridiano e discutere delle proprie letture.

Hermione camminava lungo il sentiero che portava alla casa di Andromeda con un misto di curiosità e apprensione. Andy l'aveva invitata a cena per ringraziarla dell'aiuto durante la guerra e per celebrare la ritrovata pace. Hermione si sentiva onorata dell'invito e sperava di trascorrere una serata tranquilla con Andromeda e sua figlia Ninfadora, meglio conosciuta come Tonks.Mentre si avvicinava alla porta d'ingresso, notò che la casa era illuminata e accogliente.

 Andromeda aprì la porta con un sorriso caloroso e abbracciò Hermione.

"Hermione, cara, grazie per essere venuta. Entra, entra," disse Andromeda, facendola entrare nel salotto.Hermione entrò, togliendosi il cappotto e guardandosi intorno. "Grazie per l'invito, Andromeda. Sono felice di essere qui."

Poco dopo, Tonks apparve, con il suo solito sorriso contagioso. "Hermione! È bello vederti!" disse Tonks, abbracciando l'amica. 

"Hermione, siediti, mettiti comoda. La cena sarà pronta a breve," disse Andromeda, mentre guidava Hermione verso il tavolo apparecchiato con cura.

Hermione si sedette, aspettandosi una serata intima. Ma prima che potesse dire altro, la porta del salotto si aprì di nuovo, e due figure familiari entrarono nella stanza. Bellatrix e Narcissa.Hermione sgranò gli occhi, il cuore che le batteva furiosamente nel petto. "Cosa... cosa ci fanno qui?" chiese, cercando di mantenere la calma.

Andromeda sembrava aver previsto la sua reazione e rispose con voce calma ma ferma. "Hermione, ho invitato anche le mie sorelle. È tempo di risolvere alcune questioni in sospeso."

Bellatrix la fissava con il suo solito sguardo intenso, ma c'era qualcosa di diverso nei suoi occhi, qualcosa di più umano. Narcissa sembrava tesa, ma determinata.La tensione nella stanza era palpabile mentre tutti si sedevano attorno al tavolo. Dopo un momento di silenzio, Bellatrix fu la prima a parlare."Non mi aspettavo di vederti qui, Granger," disse con voce fredda. "Pensavo fossi troppo impegnata a goderti la vittoria."

Hermione si raddrizzò sulla sedia, guardando Bellatrix negli occhi. "Sono qui per Andromeda e Tonks. Non per te."

Andromeda intervenne, cercando di mantenere la pace. "Siamo qui per discutere e, spero, per trovare un po' di pace. È tempo di mettere da parte il passato."

Bellatrix rise amaramente. "Pace? Dopo tutto quello che è successo? Non farmi ridere."


Hermione non poteva trattenere la sua frustrazione. "Bellatrix, tu hai commesso atrocità. Hai torturato e ucciso. E ora siedi qui come se nulla fosse."

"Sei qui per giudicarmi, Granger? Dopo avermi condannata agli arresti domiciliari?" ribatté Bellatrix, il suo sguardo ardente.

Prima che la discussione potesse degenerare ulteriormente, Narcissa si alzò in piedi e urlò: "Basta!"

Tutti si girarono verso di lei, sorpresi dalla sua esplosione. Narcissa guardò Hermione con intensità. "Se tu sei viva, signorina Granger, non è solo merito di Andromeda. È anche grazie a me, quindi pretenderei un po' più di rispetto."

Hermione rimase senza parole per un momento. "Cosa intendi dire?" chiese, confusa.


Narcissa prese un respiro profondo, cercando di controllare le emozioni. "Quando i Mangiamorte stavano per attaccare, ho avvertito Andromeda. Le ho detto quando sarebbero partiti, così che potesse prepararsi e proteggerti."

Amore oscuro|| Bellamione ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora