Capitolo 7

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Bellatrix si incamminò con Hermione verso il maestoso maniero Lestrange, mentre la giovane sanguesporco rimaneva priva di sensi, levitando sopra di lei. Il suo corpo inerte sembrava pesare sulle spalle della strega come un fardello indesiderato. L'aria intorno a loro era carica di tensione, mentre il buio della notte avvolgeva ogni cosa.Arrivata davanti al cancello del maniero, Bellatrix fu accolta da Rodolphus con il suo solito tono beffardo. "Bella, sei venuta a trovare il tuo amore?" chiese con sarcasmo dipinto sul volto. Le parole di lui risvegliarono in lei un senso di disgusto profondo. "Vai a farti fottere, Rodolphus. Sono qui solo per lasciarti la sanguesporco," rispose con freddezza, senza concedergli uno sguardo.Abbandonò Hermione nelle sue mani e si allontanò, desiderosa di lasciarsi alle spalle quel luogo tetro e inquietante. Il suo unico desiderio era tornare al Maniero Malfoy, dove avrebbe potuto ritrovare un minimo di tranquillità.


Dopo poche ore Hermione si risvegliò, ma la prima cosa che notò fu il cambiamento di ambienete. 

"Ma bene, la sanguamarcio si è svegliata."

Le parole di Rodolphus hanno un tono diverse, più crudele di quanto lei avesse mai sentito. Alzò la testa e si ritrovò di fronte a Rodolphus Lestrange. No, non era lui. Il suo battito accelerate.

"Stai tranquilla, ci divertiremo. Non voglio farti del male." A quelle parole seguì un sorriso perverso e agghiacciante. 

E senza preavviso si scaraventò su Hermione. La giovane riusciva a sentire l'alito caldo e intriso di alcool impregnarle le narici. "Sai, Bellatrix non mi ha mai dato questo piacere" sussurrò. 

Le leccò il collo, mentre lentamente le tolse i vestiti. Voleva urlare, ma una mano le tappo la bocca . Rodolphus si slaccio la cinta dei pantaloni. I suoi baci sul collo erano duri. Stava sfogando tutti i suoi anni di impulsi sessuali repressi su Hermione. La sua mano sfiora la gamba della ragazza, facendola serpeggiare sotto di lui. Poi lentamente la fece salire  fino sotto la sua maglietta. Alla fine si tolse i pantaloni, ma prima che potesse arrivare ad altro si sentì un suono di tacchi. 

"Rodolphus, come ti permetti?" la figura di Bellatrix portava avanti la sua furia incessante.

"Non è niente, era solo un po' di divertimento. Non c'è bisogno di arrabbiarsi..."

"Hai abusato di una ragazza che potrebbe essere tua figlia! Sei un lurido verme! "

Il suo viso era viola dalla rabbia. "Bella-" Rodolphus non sapeva cosa dire. Allora la strega corvina afferrò Hermione per il polso e la trascinò al piano di sopra. La fece entrare in una delle stanze del Maniero Lestrange, una stanza dall'aria cupa e misteriosa che sembrava avvolgerla con le sue pareti di un verde scuro, attraversate da riflessi argentei come squame di serpente. Mentre Hermione varcava la soglia, avvertì un brivido lungo la schiena, come se l'atmosfera stessa del luogo potesse percepire la sua presenza e reagire di conseguenza. Con un nodo alla gola, si adagiò sul letto, cercando di controllare il tremore che le attraversava il corpo. "Siedi sul letto e aspettami qui, se ti muovi farai una brutta fine. Ci siamo capite?" le disse la donna con voce tagliente, scrutandola con occhi gelidi. Hermione annuì con un sussulto, sentendosi come una preda intrappolata nella tana del predatore. Ogni istinto le gridava di scappare, ma sapeva di non avere alcuna possibilità di fuga in quel momento. Il silenzio opprimente della stanza veniva interrotto solo dalle urla provenienti da altre parti del maniero, tra cui quelle di Bellatrix che risuonavano sinistre nell'aria pesante.Quando udì il rumore della porta che si apriva, Hermione si irrigidì, i suoi occhi scrutarono l'entrata con un misto di apprensione e curiosità. "Cosa ti ha fatto?" chiese con voce ansiosa, i suoi pensieri turbolenti come un mare in tempesta. Sapeva che Bellatrix non avrebbe esitato a farle del male se avesse osato disobbedire, eppure l'angoscia di non sapere cosa si fossero detti due coniugi  la divorava dall'interno. 

"Stava per..." negli occhi della strega più anziana si stava accendendo un fuoco di vendetta. "Cosa ti ha detto su di me? DIMMELO!". Silenzio. "N-non soddisfi i suoi desideri..." Hermione non voleva continuare la frase, quegli occhi neri la scrutavano dall'alto in basso.

 "I suoi desideri sessuali perversi e malati? Benissimo e non per questo ha scusanti di abusare di una ragazzina." Hermione riprese fiato e con il poco coraggio rimasto tento di ribatte " Sono solo una col sangue impuro, perché si preoccupa tanto?". A queste parole la strega corvina si avvicinò con fare minaccioso. Infilzò le sue unghia nere nella carne della giovane e le sussurrò all'orecchio "Nessuno tocca i mieì giocattoli, nessuno ti spezzerà, se non io. Rodolphus non toccherà con le sue sudice mani ciò che mi spetta di diritto..."

Bellatrix fissava intensamente Hermione, il suo sguardo carico di un desiderio tanto intenso quanto oscuro. Ogni linea del viso della giovane Grifondoro sembrava incisa nella sua mente come un sigillo, un'immagine che si insinuava in ogni angolo dei suoi pensieri. Si sentiva attratta da lei in modo inaspettato e profondo, come se la presenza di Hermione avesse risvegliato un lato di sé che credeva sepolto per sempre. Ma non era solo l'attrazione fisica che la dominava. C'era qualcosa di più, qualcosa di indefinibile e inquietante che la spingeva a desiderare la presenza di Hermione a ogni costo. Era come se l'anima della ragazza avesse gettato un

incantesimo su di lei, trascinandola in un abisso di desiderio e ossessione. Lei, Bellatrix, non era abituata a condividere, a lasciare che qualcuno le rubasse lo spazio nel suo mondo oscuro. Eppure, guardando Hermione, sentiva che non avrebbe mai permesso a nessun altro di avvicinarsi così tanto. Voleva tenerla stretta, farla sua in modo totale e assoluto, come una preda da catturare e possedere. Ogni volta che Hermione si allontanava, Bellatrix sentiva un vuoto nel petto, un senso di perdita che la tormentava fino all'osso. Era come se il suo cuore fosse legato a quello della ragazza, come se non potesse vivere senza di lei.E così, mentre osservava Hermione, Bellatrix si sentiva pervasa da un senso di possessività sempre più intenso, un desiderio bruciante di proteggerla e possederla per sempre. Era una sensazione sconvolgente e spaventosa, ma allo stesso tempo irresistibile.

Ad un tratto, Hermione sentì le palpebre diventare pesanti, come se un velo invisibile le avvolgesse gli occhi. Inizialmente, cercò di lottare contro la sensazione di torpore che la avvolgeva, ma lentamente, quasi impercettibilmente, il mondo intorno a lei cominciò a sfocarsi. I contorni nitidi degli oggetti si mescolavano, le forme si fondevano l'una nell'altra, fino a diventare un ammasso indistinto di colori e luci.La stanza sembrava muoversi leggermente, come se le pareti danzassero in un'armonia silenziosa e malinconica. Hermione tentò di aggrapparsi alla realtà che sfuggiva via da lei, ma era come cercare di trattenere un fiume che scorreva via tra le dita. Non c'era scampo.Con un senso di impotenza crescente, Hermione si lasciò andare al torpore che la avvolgeva, abbandonandosi a un sonno profondo e senza sogni. Le ultime immagini nitide che riuscì a percepire furono lo sguardo intenso di Bellatrix, carico di un desiderio oscuro, e poi tutto svanì in un turbine di oscurità.

Amore oscuro|| Bellamione ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora