1 maggio 2023
Niente piaceva a Chiara più dei concerti.
La sensazione di essere circondata da gente che salta, canta e balla insieme a lei la faceva sentire completa, viva, al posto giusto. Ed è proprio grazie a questa passione che può fare un lavoro che le piace tanto.Tutto è iniziato quando, al termine delle superiori, ha lasciato il suo paesino sperduto fra le montagne per trasferirsi con la sua migliore amica Sara a Firenze per l'università.
Le due ragazze erano inseparabili dalle scuole medie. Non potevano essere più diverse: Chiara aveva lunghi capelli scuri, gli occhi marroni e la tipica carnagione mediterranea che tende ad abbronzarsi con il primo raggio di sole; Sara, invece, portava i capelli biondi in un caschetto che arrivava sopra le spalle, aveva gli occhi azzurri e la pelle chiarissima.
Insieme avevano sempre fantasticato sul loro futuro, magari non avevano le idee chiare su cosa avrebbero voluto diventare, ma sono sempre state certe di voler vivere in città. Per il momento Firenze era la scelta più adatta: ricca di storia e di opportunità, abbastanza grande da poter incontrare tante persone diverse, ma non così grande da risultare dispersiva e pericolosa.
Chiara, per combattere la noia e cercare di fare nuove amicizie, ha cominciato a raccontare in brevi video postati sui social della vita da fuori sede che lei e la sua amica stavano vivendo. Parlava dello studio, dei pasti miseri che preparavano, delle loro disavventure, ma soprattutto raccontava dei numerosissimi concerti a cui andavano. I suoi video cominciarono ad arrivare sempre a più persone: grandi e piccini si divertivano un mondo ad ascoltare le esperienze delle due amiche. Chiara inizió ad ottenere sempre più fama, tanto da tenere un podcast con Sara e fare diverse collaborazioni con brand importanti.
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Quel giorno Chiara si trovava a Roma per il Concerto del Primo maggio. Lei e Sara dovevano girare alcuni contenuti per i social e intervistare gli artisti che si esibivano.
Nonostante la bella opportunità, non era serena. Stava litigando con Matteo, il suo fidanzato, per l'ennesima volta. Le discussioni tra i due si erano fatte sempre più ricorrenti e accese nell'ultimo periodo: lui avrebbe voluto che Chiara rinunciasse al concerto per partecipare al tradizionale pranzo organizzato dalla sua famiglia. La ragazza, determinata e ambiziosa, non aveva neanche valutato l'opzione e questo aveva fatto imbestialire Matteo che continuava a tempestarla di messaggi nel tentativo di farla sentire in colpa.
Aveva bisogno di passare un po' di tempo da sola ed è per questo che, non appena ebbe un po' di pausa, decise di allontanarsi dal palco per andare in un gazebo vuoto a sedersi su una delle poltrone bianche. Senza che neanche se ne accorgesse una lacrima sfuggì al suo controllo, poi un'altra, poi un'altra ancora...
"Non si può piangere per tristezza a un concerto".
Chiara si girò cercando di capire da chi provenisse quella voce. Sul muretto c'era un ragazzo, avrà avuto all'incirca la sua età, forse un paio d'anni in più.
Indossava una maglia a cui erano state tagliate le maniche che metteva in risalto le sue braccia toniche e un paio di jeans scuri. Aveva i capelli nero pece e un paio di occhi scuri e profondi. Era sicuramente una bella visione mentre aspirava il fumo dalla sua sigaretta e poi lo soffiava fuori.Chiara si ricompose rispondendogli: "Prego?"
Lui alzò lo sguardo verso di lei e le disse: "Non si può piangere per tristezza ad un concerto, al massimo per commozione o felicità".
Chiara rimase stupita: "E chi ti dice che io stia piangendo perché sono triste?"
Lui senza esitazione la guardò dritto negli occhi marroni dicendole: "I tuoi occhi, non brillano. Sono solo spenti."
Vedendo che la ragazza non rispondeva continuò: "Ti va di dirmi cosa è successo?"
Chiara andò subito sulla difensiva: "Non parlo dei miei problemi con gli estranei."
Il ragazzo si alzò e andò a sedersi nella poltrona accanto alla sua: "Mi presento allora. Mi chiamo Andrea Locci, in arte Faster e vengo da Empoli. Oggi mi esibisco con il collettivo Bnkr44 di cui faccio parte. Ho un cane di nome Akhen a cui tengo tantissimo e vivo per fare musica con i miei amici. Tu chi sei?"
Chiara non poté fare altro che sorridere e iniziare a presentarsi a sua volta: "Piacere Andrea, mi chiamo Chiara e vengo da un paesino sperduto in provincia di Bergamo, anche se in questo momento vivo a Firenze con la mia migliore amica Sara. Studio psicologia e sono qui perché, visto che i concerti sono la mia più grande passione, devo girare dei contenuti per i social e intervistare alcuni cantanti che si esibiranno oggi. Sono seduta su una poltrona lontano da tutti a piangere perché per partecipare a questo progetto ho saltato il pranzo organizzato dai genitori del mio ragazzo al quale avrei dovuto conoscerli e ora lui mi sta riempiendo di messaggi tentando di farmi sentire in colpa, riuscendoci benissimo aggiungerei".
Andrea rimase colpito dallo sfogo della ragazza e cercò di aiutarla come meglio poteva: "Hai fatto la scelta giusta, intervistare i cantanti del primo maggio è una grande occasione e il tuo ragazzo dovrebbe capirlo. Potrai conoscere i tuoi suoceri un altro giorno, ma questa opportunità non capita spesso ed è stato giusto coglierla. Se lui non riesce ad essere felice e fiero di te forse devi valutare se valga la pena condividere il tuo tempo con lui".
Chiara continuava a non rispondere e allora Andrea aggiunse: "Sai cosa farai ora? Ti asciugherai le lacrime e tornerai là a divertiti e fare ciò che ti piace."
La ragazza finalmente sorrise, realizzando che il moro aveva ragione: non poteva starsene a piangere in un angolo per Matteo. Si pulí le guance e con uno slancio lo abbracciò ringraziandolo.
Andrea sicuramente non si aspettava quella reazione, ma non gli dispiacque affatto."Ora devo andare a prepararmi perché a breve mi esibisco" disse il ragazzo.
"Oh, certo. Anche io devo tornare alle mie mansioni. Ti guarderò da sotto il palco."
La ragazza si alzò, ma prima di andarsene si rigirò verso di lui per chiedergli: "Pensi che avremo modo di rivederci oggi?"
Lui sorrise e le rispose dicendo: "Lo spero".Chiara guardò Andrea e i suoi amici esibirsi rimanendo stupita dall'energia che erano riusciti a trasmettere al pubblico.
Il destino però aveva deciso che quello non era il momento giusto per loro e non li fece più incontrare quel giorno. Chiara era troppo presa dal suo lavoro e Andrea era dovuto rientrare velocemente ad Empoli per un impegno improvviso con il gruppo. Quella sera, però, entrambi si ritrovarono a pensare ad un paio di occhi scuri e a sperare di potersi rivedere ancora.
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MANI STRETTE-Faster
FanfictionSecondo una leggenda giapponese, un filo rosso invisibile lega le persone destinate a incontrarsi e a vivere insieme, indipendentemente dalle circostanze, dal tempo o dalla distanza per poi unirli nel momento giusto. Chiara ama Firenze, il mare, la...