'Ti conviene parcheggiare qui, poi dobbiamo camminare una decina di minuti" disse Chiara indicando un posto libero proprio sotto il suo appartamento. "Salgo un attimo a cambiarmi e ci sono. Vuoi salire?" chiese ad Andrea che le rispose: "Non preoccuparti, ti aspetto qui".
La ragazza si diede una rinfrescata, indossò qualcosa di comodo e mise a lavare i vestiti di Huda e Gin che aveva utilizzato quella mattina ricordando di avvisarle di averli presi.
Proprio in quel momento ricevette una chiamata, era Sara. Chiara rispose: "Pronto". "Ehi, come è andata?" le chiese l'amica. "Bene, meglio di quanto pensassi, comunque i risultati escono fra qualche giorno. Vi siete svegliati tutti lì al bunker?" rispose lei. Sara ridacchiò: "Tutti vivi, anche se io stavo per morire di infarto quando non ti ho visto sta mattina. Sei ancora con Andrea?". "Sì, voglio offrirgli il pranzo per sdebitarmi" spiegò e l'amica le disse con tono malizioso: "Non voglio rubarti a lui allora. Sta sera mi racconterai bene". "Non farti strane idee. Buona giornata amo" concluse Chiara la chiamata ridacchiando.
Scese le scale e uscì dal portone. Faster la stava aspettando appoggiato alla macchina mentre fumava una sigaretta e guardava il cellulare. La ragazza si fermò ad osservarlo un pochino: era nella stessa posa di quando lo aveva visto la prima volta e per questo notò che nel giro di sette mesi Andrea era diventato ancora più bello di prima. "Allora, andiamo?" disse Chiara risvegliando il ragazzo dai suoi pensieri.
Mentre camminavano il corvino iniziò a mostrarsi curioso: "Mi dici dove stiamo andando?". La ragazza scosse la testa: "È una sorpresa".
Andarono dall'altro lato dell'Arno, nella zona meno turistica della città, ed entrarono in una stradina che conduceva ad una piccola piazza che Andrea non aveva mai visto. La mora si fermò soltanto davanti a un locale la cui insegna recitava: "Schiaccia passera".
"Ti ho portato a mangiare la mia schiacciata preferita di Firenze" e con gli occhi che le brillavano Chiara incitò il ragazzo ad entrare nell'edificio.
"Chiara, sei finalmente venuta a trovarmi!" disse un uomo che doveva essere il gestore. "Ciao Antonio, ho finito un esame e sono venuta qui a festeggiare con un amico" gli rispose lei. Faster lo salutò un po' imbarazzato.
Si sedettero ad un tavolo e, dopo aver ordinato, Andrea chiese alla ragazza: "Come hai scoperto questo posto?". Un sorriso si dipinse sul volto di Chiara: "Il primo giorno che sono arrivata a Firenze con Sara non riuscivamo a trovare l'appartamento. Abbiamo iniziato a vagare per questa zona della città finché non siamo arrivate qui davanti. Antonio ci ha viste un po' spaesate e ci ha invitato a entrare. Abbiamo assaggiato la schiacciata e ce ne siamo innamorate. È diventato il nostro posto del cuore".
Vennero interrotti da Antonio che portò in tavola i loro ordini.
Andrea assaggiò la sua schiacciata sotto lo sguardo attento dell'amica. "Allora?" gli chiese lei. Il ragazzo la guardò negli occhi prima di ammettere: "È davvero buonissima". "Lo sapevo" disse lei fieramente.
Passarono il pranzo a chiacchierare del più e del meno includendo anche Antonio nei loro discorsi.
Con la scusa di andare al bagno, Chiara si alzò dal tavolo e andò a pagare per entrambi evitando di farsi vedere da Andrea. Passarono un altro po' di tempo a parlare finché Sara non comunicò alla mora che era tornata a Firenze accompagnata da Pietro che poi sarebbe tornato con Andrea.
Proprio quest'ultimo andò alla cassa, ma venne poi fermato da Antonio che gli spiegò che la ragazza aveva già pagato per entrambi e aggiunse: "Chiara è speciale, non fartela scappare giovanotto". Il corvino sorrise imbarazzato per poi tornare dalla mora in questione.
"Ciao Antonio, alla prossima" lo salutarono i due. "Tornate presto a trovarmi" rispose loro l'uomo.
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Sara e Pietro erano seduti in salotto a bere il caffè quando Chiara e Andrea entrarono in casa. Il corvino si stava ancora lamentando del fatto che la ragazza aveva pagato per entrambi senza il suo consenso.
Dopo i vari convenevoli anche i nuovi arrivati si sedettero sul divano. Tutti insieme decisero di guardare un film per occupare il tempo.
Fares e Faster dovettero ripartire per Empoli nel giro di un paio d'ore perché avevano appuntamento con gli altri per provare il pezzo di Sanremo Giovani; se fossero passati in finale dovevano arrivare preparati.
Chiara e Sara rimasero sole a parlare della giornata trascorsa. Erano comodamente sdraiate sul letto a pancia in sù.
La mora iniziò: "Allora, come va con Fares?". Alla bionda comparve uno stupido sorrisino in volto che cercò di mascherare inutilmente con una mano: "Bene direi. Stiamo continuando a scriverci. Ieri sera abbiamo parlato tantissimo e ci siamo addormentati insieme. Sta mattina ci siamo svegliati mezzi abbracciati, non hai idea di che imbarazzo. Poi è stato così carino ad offrirsi di accompagnarmi a casa". Chiara accarezzò la mano dell'amica: "Sono davvero contenta per te. È un bravo ragazzo". "Per ora siamo amici, poi si vedrà. Però ammetto che inizia a piacermi" disse Sara arrossendo. "Lo sapevo!" rispose l'altra ragazza.
"Di Faster cosa mi dici?" chiese la bionda alla mora che rispose: "Mi trovo molto bene con lui e ammetto che sia un ragazzo attraente, ma siamo davvero solo amici. Sai che dopo Matteo non ho voglia di niente di nuovo. Solo di pensare a me stessa". Sara rispose: "Lo capisco, ma promettimi che, se ne dovessi avere l'occasione, non ti precluderai qualcosa di bello solo per via di questa convinzione". "Te lo prometto" e dicendo questo poggiò la testa sulla spalla della sua amica. "Ti voglio bene Saretta" le sussurró, "Anche io Chià, tantissimo".
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MANI STRETTE-Faster
FanfictionSecondo una leggenda giapponese, un filo rosso invisibile lega le persone destinate a incontrarsi e a vivere insieme, indipendentemente dalle circostanze, dal tempo o dalla distanza per poi unirli nel momento giusto. Chiara ama Firenze, il mare, la...