CAPITOLO 40 GUAI E SORPRESA

11 4 0
                                    


"In quel momento non mi era passato minimamente per la testa di rimettermi a dormire.
Solamente uno stupido si sarebbe rimesso a dormire in una situazione del genere.
La pioggia continuava a scendere copiosamente e in lontananza sentivo l' orda di zombie muoversi mentre emettevano i loro versi assurdi.
Sentivo il respiro affannoso di quella persona.
Non era troppo vicina a me.
Probabilmente era dalla parte opposta alla mia.
Eppure aveva avvertito i miei movimenti tanto da capire che mi ero svegliato e ancora riusciva a capire che non mi ero riaddormentato perché mi parlò nuovamente

"Sei testardo. Ti ho detto che devi tornare a dormire. Tanto ormai non hai scampo. La fine arriverà per tutti prima o poi, bisogna solo attendere.."

La sua voce era inquietante come il suo respiro.
Avevo paura a fare domande ma dovevo perché volevo sapere chi fosse e cosa volesse da me

"Cosa vuoi? Perché mi hai bloccato così?"
Gli domandai cercando di assumere un tono di voce secca e per nulla impaurita perché volevo dimostrare che non avevo paura, in realtà ne avevo eccome.
Restò in silenzio per diverso tempo prima di rispondere.
Le sue parole erano sempre più enigmatiche e strane, inquietanti come la sua voce

"Oggi sarà il giorno ragazzo. Devi sentirti onorato che sia capitato a te.
Dovremo fare una lunga camminata ma quando giungeremo a destinazione farai parte della rinascita di questo schifo.."
Non capivo le sue parole. Sembravano più farneticazioni che altro.
Mi misi seduto ma ero bloccato mani e piedi.
Quel tizio stava rovistando nel mio zaino e la cosa mi dava veramente fastidio
"SMETTILA!"
Gli urlai contro. Aveva acceso la mia torcia e me l'aveva puntata in faccia
"È proprio come immaginavo.." commentò guardandomi. Continuava a fischiettare in maniera inquietante, come se non esistessi per lui.
Si muoveva e guardava tutto intorno come se fosse solo.
Volevo capire perché mi stesse tenendo prigioniero

"Perché mi stai tenendo legato?" Gli domandai perplesso.
Mi ricordo che si girò e mi rispose totalmente distratto
"Fai parte del tutto. Tutto fa parte di noi.
Capirai quando saremo giunti a destinazione.
Li sarà la fine e l'inizio, un nuovo inizio per tutti..."
Le sue parole mi preoccupavano molto e facevo bene a preoccuparmi perché i suoi intenti non li immaginavo minimamente.
Dopo quello che è successo, l'apocalisse zombie, chi è rimasto in sé ha preso tante strade diverse.
C'è chi come me, Henk, Jenny, Drew e spero altri, che lottano per sopravvivere.. poi ci sono persone invece che vivono per fare cose cattive, spinte dalla smania di sentirsi al disopra di tutto e tutti.
Quel uomo era una di quelle persone.
Ancora non conoscevo il suo intento ma avrei dovuto immaginarlo

"Ci sposteremo all'alba.. verso sera saremo dove devi essere.. tutti noi saremo lì.."
Ero totalmente spiazzato perché non sapevo come togliermi da quella situazione, ero solo.
Una volta arrivata la luce l'uomo mi fece scendere dalla casa sull'albero.
Mi teneva legato con una corda alla vita per impedirmi di scappare una volta arrivato giù.
In quel momento avrei voluto che degli zombie comparissero subito dopo essere scesi da lì, perché avrei potuto usarlo come diversivo per cercare di fuggire. Ma non ce n'era nemmeno l'ombra.
Osservai meglio l'uomo.
Basso, sulla cinquantina, il viso tirato segnato da diverse rughe.
Portava con sé un fucile e si era impossessato della mia mazza da baseball.
Ero tentato di cercare di aggredirlo ma non volevo che mi uccidesse, penso che lo avrebbe fatto senza troppi problemi.
Camminammo per ore, su strade interne e non frequentate, nessuno si trovava da quelle parti, ecco spiegato perché non c'erano zombie.
Ad un certo punto mi buttai a terra. Ero esausto, i piedi mi facevano male e i polsi erano legati così stretti che non mi sentivo più le mani.
L'uomo iniziò ad urlarmi contro
"ALZATI! ALZATI SUBITO MARMOCCHIO! ORMAI CI SIAMO! DEVI DARTI AL NOSTRO DIO PER ESPIARE I PECCATI DI TUTTI! SOLO COSÌ LA TERRA TORNERÀ UN LUOGO NORMALE! HAI CAPITO? ALZATI SUBITO! OGGI È IL GIORNO!"
Tutto chiaro. Le sue parole mi avevano fatto capire che l'uomo era un fanatico religioso di qualche setta.
Non so perché avesse preso proprio me o perché volesse fare questo.
Non ci arrivammo mai dove mi voleva portare. Per fortuna.
Perse le staffe e in pochi secondi iniziò ad aggredirmi
"TI DEVI ALZARE! ALZATI!"
Iniziò a prendermi a calci e a pugni e io non potevo difendermi.
Pensavo che per me fosse giunta la mia ora.
Strano.
Avevo sempre pensato dall'arrivo degli zombie che sarei morto per mano loro.
Invece mi aveva catturato un folle, un sopravvissuto e io non potevo nemmeno difendermi.
Stavo cedendo, quando una voce dietro di noi fece fermare l'uomo

"PEZZO DI STRONZO CHE NON SEI ALTRO! LASCIALO IMMEDIATAMENTE STARE!"
Quella voce, quella voce l'avrei riconosciuta ovunque!
L'uomo si girò, ma prima di fare qualsiasi altra cosa, mi colpi' in testa con il calcio del fucile così forte che persi i sensi.
Udii solo un colpo e nulla più.
Quando mi risvegliai ero piuttosto confuso.
Non ero più fuori, ma in un luogo che non conoscevo.
Un sotterraneo pieno di cose.
C'era la corrente.
Sentivo parlare la televisione.
Mi alzai con le gambe incerte sui passi che dovevano fare.
La testa mi faceva molto male.
Raggiunsi la persona che era di spalle a guardarsi la televisione, era un DVD di XFILES, ma guardando meglio le spalle del ragazzo mi resi conto che chi mi aveva salvato era

"LOYD???"

Si girò alzandosi subito dopo.
Mi sorrise, sembrava diverso. Aveva un po' di barba e i capelli più lunghi del solito

"HEI ROMEO!"
Quella frase mi aveva fatto cadere in mille ricordi!
Come mi aveva sempre salutato lui 'Hei Romeo'..
Caddi in terra, per la disperazione, la stanchezza e perché non mi sembrava vero di essere stato salvato proprio da lui, Loyd!

Continua

Dal diario di Colin Ston


APOCALISSE NOTTURNA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora