CAPITOLO 1 IL MONDO PRIMA

68 20 22
                                    


3 febbraio

"Colin! Colin aspettami!"

Colin stava camminando lungo il vasto corridoio della scuola, tra una vasta folla di studenti intenti a godersi la pausa della campanella che aveva segnato i 15 minuti di pausa tra una lezione e l'altra.
Tutti parlavano e c'era molta confusione.
Un ragazzino piuttosto piccolo di statura cercava di raggiungere il ragazzo facendosi strada tra la folla

"Colin! Si può sapere dove stai andando così di fretta?"

Colin si girò di scatto dopo quelle parole dette faticosamente per capire chi lo stesse cercando

"Drew! Buongiorno anche a te! Sto andando in segreteria. Devo dare un foglio per un assenza che dovrò fare la settimana prossima. Perché mi stai seguendo?" Domandò un po' seccato guardando il ragazzetto che si era messo al suo passo

"Ho bisogno di te Colin per il giornale della scuola! Manca un membro e senza non posso fare gli articoli che il giornale ha bisogno per essere messo in stampa! Tu ami scrivere e ha fatto il tuo nome il signor Grimion! Ti prego!"

Colin continuava a camminare in maniera spedita e con fare distaccato.
Aveva ascoltato Drew ma non sembrava interessato

Colin: "Si, è vero! Amo scrivere, però storie, non articoli di giornale! Il signor Grimion dovrebbe saperlo! Mancano pochi mesi al diploma e non vorrei avere distrazioni che mi possano dare problemi con lo studio. Tra l'altro anche l'assenza che farò è già un problema perché perderò delle lezioni importanti, ma è una cosa di famiglia, quindi ha una valida giustificazione..."

Colin sembra risoluto al riguardo. Non guardò mai Drew dritto negli occhi e non si fermò mai se non una volta giunto davanti alla porta della segreteria

Drew: "Chi partecipa alla redazione del giornale ha diversi vantaggi. Anche per lo studio. Ci mettiamo passione e anima e il preside e gli insegnanti lo riconoscono questo! "

Drew si attaccò alla porta per non permettere a Colin di sfuggirgli

Colin: "sei insistente!"

Drew: "sono un giornalista!"

Colin alzò lo sguardo al cielo. Sembrava non potersi sottrarre

Colin: "ok, ok.... allora, come ti pare...farò parte del giornale della scuola.... ma metterò sempre prima lo studio, che sia chiaro!"

Drew annuì felice

"FANTASTICO! GRANDIOSO! Ti inserisco nel corpo dei membri. Vieni a ritirare il tuo cartellino identificativo alle 15 in aula 9, li facciamo gli incontri per organizzarci ogni settimana. Mi servirà una tua foto tessera! Ci vediamo dopo!"

Colin sospirò pesantemente appoggiando la testa contro la porta, in realtà l'avrebbe voluta sbattere lì ma evitò.
Aprì poi la porta e quando entrò in segreteria notò che c'era lei in attesa, seduta, Alissa.

Colin restò un attimo in silenzio. Vederla ogni volta gli provocava uno stato di confusione e disagio e temeva di sembrare goffo o di dire cose stupide.
Alissa non appena lo vide sorrise, continuando poi reimmergersi nella sua lettura come se niente fosse.
Colin ricambiò il sorriso e si sedette nella sedia accanto a quella di lei. Notò che non stava leggendo un libro ma era il giornale della scuola

Colin: "ti tieni informata sulle novità della scuola?" Alissa si girò verso di lui

"Stavo rileggendo il mio articolo in realtà. Volevo vedere come era venuto... non sono mai pienamente soddisfatta di come mi esce..."

Colin restò stupito e felice nello stesso tempo. Alissa faceva parte del giornale della scuola, eppure non lo sapeva

Colin: "fai parte del giornale della scuola?"

Alissa chiuse il giornale

"Si, in realtà solo da Gennaio. Alcuni dei membri precedenti si sono chiamati fuori dopo lo scandalo delle verifiche contraffatte e Drew mi aveva dato la possibilità di provare a farne parte. Ci tenevo molto. Sono stata io a chiedere se potevo farne parte! È stato molto gentile a darmi un opportunità"
Sorrise felice. In quel sorriso Colin vide tutto l'entusiasmo di Alissa. Lei ci teneva veramente

Colin: "È fantastico! Anche io diventerò un membro del giornale!Ho parlato prima con Drew!"

Alissa si avvicinò a lui incuriosita

"Anche a te piace scrivere articoli?"

Colin stava per rispondere

"Be ecco..." ma venne interrotto dalla voce stridula della segreteria scolastica

"Signorina Benson venga pure!"

Alissa si alzò di scatto e corse via sparendo dietro il muro che separava la segreteria alla sala d'aspetto.

Colin restò a guardare la prima pagina del giornale. C'erano molti argomenti interessanti, ma l'occhio gli cadde sull'articolo del ballo di San Valentino

"Eleggete il vostro Re e Regina di cuori.... bha! Che cavolate!"

Colin era allergico alle feste se così si può dire. Non era molto socievole e non si sarebbe scatenato in balli di gruppo per nulla al mondo.

Quello era l'ultimo anno di liceo per lui.
Doveva solo sopravvivere per pochi mesi e sarebbe tutto finito. L'università era di certo un posto più serio e maturo secondo lui.

Alissa uscì subito dopo ma non salutò Colin poiché era al telefono

"Si mamma, ho lasciato adesso il foglio in segreteria...." si allontanò velocemente per poi uscire.

Colin venne chiamato subito dopo uscendo poi anche lui una volta sbrigato il tutto.

Una volta a casa, Colin si organizzò la sua scaletta di studio ma il telefono squillò con insistenza. Lo aveva già ignorato prima ma questa volta decise di rispondere. Non conosceva il numero che era apparso sullo schermo e quindi assunse un tono sulla difensiva per scoraggiare eventuali scocciatori

"Si?" Rispose con tono secco e deciso mentre la sua espressione cambiò decisamente quando la persona dall'altra parte del telefono si presentò

"Scusa se ti disturbo, sono Alissa, mi ha lasciato il tuo numero Drew. Mi ha chiesto di ricordarti di passare a prendere il cartellino in aula 9. Lui è dovuto tornare a casa, la sua sorellina è caduta e la madre l'ha chiamato, comunque nulla di grave per fortuna, solo un grande spavento per tutti... comunque sono qui, c'è da definire alcuni aspetti e capire che tipo di articoli vorresti avere....."

Colin restò in silenzio. Alissa sembrava molto determinata e aveva preso seriamente la questione del giornale scolastico. Colin non poteva proprio sottrarsi a quel impegno. Avrebbe voluto, ma ora c'era in ballo una componente emotiva che lo portava a mettersi in gioco, per lei

Colin: "certo! Arrivo li' in 10 minuti.. Mi spiace. Avevo capito un orario diverso..."

Detto questo prese la bicicletta e corse verso la scuola.

Era un mondo normale. Tutto scorreva nella più tranquilla normalità.

Se solo lo avesse saputo, Colin si sarebbe goduto meglio qui ultimi giorni di normalità

Continua

APOCALISSE NOTTURNA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora