Ci saremo?

42 4 0
                                    


Chi te l'ha regalata? -chiese lui nervoso-

Buonasera anche a te, come stai? Io tutto bene -rise-

Victoria non era nella posizione per scherzare, era molto triste e delusa dal suo atteggiamento ma voleva fargliela pagare e ci stava riuscendo fin troppo bene. Lui continuava a ripeterle che non era niente per lui, uno svago, una ragazza tra le tante con la quale era andato a letto ma poi riusciva a tradirsi da solo con le sue stesse parole ammettendo che più di una settimana non era andato avanti mai con nessuno ad eccezione della ragazza milanese.

Sapeva che lui non sarebbe stato indifferente e quindi continuò a stuzzicarlo finchè per l'ennesima volta lui non resistette al fascino della ragazza e in meno di un ora si presentò sotto casa sua per chiarire la situazione o almeno era la sua intenzione originale ma quando si videro successe di tutto tranne quello che aveva in mente.


Caroline: e dove vai a quest'ora? È pronta ed è già a tavola la cena! -disse alzandosi dalla sedia-

Vic: emergenza Serena! Lo sai come sono queste cose,non posso mai abbandonare la mia amica che è stata appena lasciata, o no mami? -chiese avvicinandosi- e poi tornerò presto o almeno credo dipende tutto dalla situazione ma nel caso ti farò sapere!

Celeste: -rise- in questa casa ormai siamo solo in tre!

Vic: perché? Papà ancora non è tornato? Non aveva il volo alle quattro di questo pomeriggio? -chiese confusa-

Caroline: ha fatto ritardo di quattro ore e hanno preferito rimanere a dormire lì per poi ripartire domani mattina all'alba. Allora mi raccomando fammi sapere e di a Serena che lei è una ragazza in gamba e di ragazzi ce ne saranno a migliaia! -disse sorridente-


L'ennesima bugia. Fino a qualche minuto prima era stanca e distrutta pronta a tuffarsi nel suo letto e svegliarsi il più tardi possibile e invece ora era bella sveglia e attiva pronta a divertirsi con il calciatore francese. Camminò per circa due minuti fuori dal suo enorme portone e poi finalmente lo vide parcheggiato in un angolo,appena entrò lui neanche la salutò,aveva lo sguardo fisso sul telefono e uno sguardo arrabbiato. Lei lo salutò ma lui non disse niente,l'unica cosa che fece fu quella di sfrecciare per le strade milanesi per arrivare al loro solito posto.

Una volta arrivati Victoria continuava a prenderlo in giro e stuzzicarlo mentre lui rimaneva immobile e impassibile senza dire nulla,aprì solamente il portone e una volta dentro le porse un pacchetto con il suo solito musone e senza guardarla negli occhi.

Felice del regalo la aprì immediatamente anche se dopo qualche secondo iniziò a ridere vedendo un'altra maglia del milan,in meno di due ore aveva ricevuto la stessa maglietta ma da due ragazzi differenti. La realtà dei fatti è che Olivier era stato geloso di quel gesto fatto da quel ragazzo,l'unica maglia che avrebbe dovuto avere e indossare fu la sua.


Victoria: è più bella questa -disse osservando il retro- ma comunque non dovevi disturbarti a venire fino a casa mia per darmi una semplice maglietta,alla fine io non conto niente per te,non è così? -disse abbassando lo sguardo-

Olivier: dopo tanti mesi volevo che l'avessi,tutto qui! -disse sorridente-

Victoria: posso indossarla? Voglio vedere come mi sta!

In un baleno Victoria si tolse la camicia che indossava e anche il reggiseno rimanendo nuda dinanzi a lui che la guardava con lussuria e lei lo faceva apposta. Si spogliava con calma in modo da capire se provocasse o meno qualche reazione al ragazzo ma ovviamente la risposta fu sì anche se lui cercava di camuffarlo.

(AMA) NTI //Olivier GiroudDove le storie prendono vita. Scoprilo ora