La madre in un baleno era scomparsa forse ritornando nella sua camera. Una volta fuori da quella stanza Victoria si massaggiava la guancia cercando in tutti i modi di ricomporsi almeno per tornare in stanza e non far sospettare nessuno ma dietro di se trovò l'unica persone che avrebbe voluto che la consolasse: Olivier.
Vedendola in quello stato e con quella mano fissa sulla guancia le chiese se fosse successo qualcosa ma Victoria per non alimentare altro le disse semplicemente che aveva un dolore al dente, probabilmente il dente del giudizio ma lui non ci crebbe e spostò bruscamente quella mano che rivelò il segno che le aveva da poco lasciato il compagno.
Victoria a quel punto cedette completamente con lui, iniziò a piangere e scivolò perfino al pavimento non facendo in tempo neanche a tornare nella sua stanza. I due a quel punto se ne fregarono se qualcuno li avesse visti o meno perché tanto ormai le carte in tavola erano state scoperte. Victoria si rifugiò quindi nel suo caldo abbraccio senza dire nulla, pianse a volontà finchè non fu proprio la madre a chiamarla per dirle di tornare in camera.
I due erano ancora vicini, abbracciati e Victoria non aveva nessuna intenzione di seguire la madre e di lasciare il ragazzo ma quando la mamma insistette furono costretti a separarsi. Lui le diede la sua giacca così da non avere freddo ma prima di andarsene olivier le sussurrò qualcosa all'orecchio.
Olivier: domani andrà tutto bene,fidati di me -disse prima di darle un bacio sulla guancia-
Victoria ripensò molto a quelle parole e cercò di ignorare il più possibile quelle della madre che come sempre la stava offendendo. Le aveva detto che si vergognava di essere sua madre,di come l'avesse cresciuta ma soprattutto le rinfacciò di non essere un buon esempio per le sue sorelle maggiori che per colpa sua avrebbero sicuramente preso la stessa strada.
Una volta arrivata in camera sua vide che c'era la famiglia al completo anche se avevano tanto insistito le amiche nel difenderla per entrare anche loro e spiegarle la verità anche se un po romanzata. Victoria si sentiva forte nonostante lo schiaffo grazie a quella frase perché sapeva che quando Olivier le prometteva qualcosa si realizzava sempre quindi era più che tranquilla al contrario del padre che sembrava volesse azzannarla da un momento all'altro.
Claudio: ho dovuto regalargli metà quote delle aziende per un tuo stupido capriccio,te ne rendi conto? Caspita mi sembri anche felice! Ma ci sei o ci fai? -chiese nervoso- sto parlando con te!
Vic: e questo non lo vedi? -indicò l'impronta sul suo volto- l'importante per voi sono solo gli affari,non una figlia che viene picchiata,non è così? L'importante è che si sposi e faccia dei figli tanto poi quello che accadrà in quella casa rimarrà lì -rise-
Claudio: -rise- ha fatto bene. Se fossi stato io avrei fatto peggio dopo tutto quello schifo a cui abbiamo assistito! Non ti senti in colpa? Non hai chiesto neanche scusa! Ma come pensi di andare avanti? Pensavi che per tutta la vita avresti potuto continuare così?
I suoi genitori continuarono a farle la morale ma a Victoria sinceramente non importava più nulla. Ormai non c'era più niente da coprire quindi era inutile chiedere scusa o cercare di sistemare la situazione ma vedendo questo comportamento così irriverente provocò ancor di più una dura reazione da parte dei genitori.
Caroline nel frattempo non aveva aperto bocca con il marito sul fatto che lei lo sapesse già da molto tempo prima dato che anche lei sapeva che ci sarebbero state conseguenze disastrose. Quando i genitori uscirono da quella stanza pensarono però di chiuderla a chiave lì dentro per paura che potesse fuggire. Inizialmente la ragazza non se ne accorse ma quando provò ad uscire sentendo le sue amiche bussare fuori la porta capì cosa avessero combinato.
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(AMA) NTI //Olivier Giroud
Fiksi PenggemarVictoria, erede di un impero finanziario, è intrappolata nella lussuosa ma restrittiva rete familiare, dove ogni passo è scrutato. La sua relazione di otto anni sembra essere la scelta sicura, fino a quando Olivier, un enigmatico fascinoso, entra ne...