CAPITOLO 34

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Jenna si svegliò a causa di un trambusto fuori dalla sua stanza.
C'erano delle voci che subito riconobbe: Lisa, Camille e l'ispettore Jane Miller.

<<Dobbiamo dirglielo, Jenna potrebbe fornire qualche informazione che al momento sfugge a tutte e due.>> parlò la poliziotta.
<<Emma mi avrebbe avvisato Jane, te lo assicuro...>> il tono di Camille era preoccupato e bastò questo alla ragazza per balzare dal letto e aprire la porta.
<<Che sta succedendo?>>

Le tre donne si guardarono per un attimo, lasciando che il silenzio aleggiasse nel corridoio dell'hotel.
Jane si passò una mano tra i folti capelli rossi e fece segno di entrare in stanza per evitare che si sentissero.

Quando chiuse la porta alle sue spalle guardò Jenna con uno sguardo dispiaciuto.
<<Emma non è arrivata in hotel.>>
Jenna prese il suo telefono e vide che erano l'una passate di notte. Emma sarebbe dovuta arrivare molte ore prima... cosa stava succedendo?

<<La mail che ti è arrivata... non era da parte di Tim, ma da qualcuno che aveva i suoi accessi. Il collega non è mai riuscito a raggiungere Emma al gate. Le telecamere hanno mostrato che è uscita completamente da un altro lato dell'aeroporto rispetto a quanto stabilito e che fosse al telefono...
Sospettiamo che sia stata Kara a manipolare tutto. Emma non è raggiungibile al telefono e non riusciamo a rintracciarla, potrebbe averla presa in ostaggio.>>

Uno schianto frontale avrebbe fatto meno male per Jenna, che quasi perse l'equilibrio dallo sconforto. Lisa la afferrò per le spalle.

<<Tesoro, piano.>>
Le lacrime iniziarono a scendere, i peggiori scenari si palesarono davanti ai suoi occhi e la sua mente era completamente annebbiata.
<<Jenna, so che sei sconvolta ma abbiamo bisogno di qualsiasi informazione che possa aiutarci a trovarla. Quando è stata l'ultima volta che l'hai sentita?>>
Lisa la indirizzò verso il letto per farla sedere mentre Jane le pose questa domanda.
Cercò di trovare le parole e la forza per tirarle fuori.
<<Lei... lei mi ha scritto che stava venendo da me... io... io mi sono addormentata e non... non l'ho più sentita.... oddio...>> sprofondò in un pianto disperato tra le braccia della sua manager.
In quel preciso istante il suo telefono squillo e si precipitò a vedere chi fosse. Sul display brillava il nome di Emma.

<<Potrebbe essere Kara ma rispondi come se fosse Emma. Prolunga la chiamata il più possibile e cerca di dare risposte neutre, proveremo a rintracciare il suo cellulare. Vai!>> disse velocemente Jane prendendo il suo cellulare e cominciando a digitare velocemente dei messaggi.

<<Piccola, dove sei?>> risposte Jenna spingendo nell'oblio il suo pianto, respirando ad ampi polmoni.

<<Piccola... ma sentiti, da quando ti sei così rammollita, Jenna?>>

Le donne nella stanza si guardarono in contemporanea. La voce sprezzante e rotta dalla rabbia era proprio quella di Kara,  confermando tutti i sospetti di Jane che le faceva segno di continuare. I colleghi stavano rintracciando la comunicazione.

<<Kara... dov'è Emma? Cosa le hai fatto?>>
<<La tua piccola è proprio qui vicino a me, non è vero Emma?>>
Ci fu un momento di silenzio e poi un rumore sordo, come uno schiaffo secco seguito da un lamento.

<<Non la toccare.>> sussurrò Jenna cominciando a tremare dalla rabbia. Jane le prese la mano continuando ad ascoltare per auricolare ciò che dicevano i colleghi sul tracciamento della chiamata.
<<Tu forse non hai capito, io con lei faccio quello che voglio e voglio che tu veda.>>
dopo quelle parole partì una videochiamata a cui Jane impose di rispondere.

Jenna appoggiò il cellulare sul comodino, evitando che le tre donne nella stanza venissero nell'inquadratura. Accettò la richiesta e vide la faccia compiaciuta di Kara.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 02 ⏰

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I WISH I HAVE YOU - Jenna and EmmaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora