Capitolo 8

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"Buongiorno" mi dice Mattia appena mi vede comparire dal portone. Indossa un jeans e una maglietta, e i suoi occhiali da sole, é tornato alla normalità penso tra me e me. "Ciao! Come facevi a sapere che non ero in negozio? E che sarei venuta a fare colazione con te?" gli chiedo con aria incuriosita. "Intuito" mi risponde, con quel sorrisetto di sfida. "Annamo a mangiare dai, che ti racconto del compleanno". Ci dirigiamo al bar poco distante da casa mia. Ordino un frullato e una brioche con la nutella. Lui prende un caffè e un cornetto. Mentre aspettiamo mi racconta di sua mamma. "E quindi era la più bella del locale, mia sorella é rimasta scioccata ahaha. Le é piaciuto davvero molto, poi hai visto la foto. Sei brava nel tuo lavoro si vede che ti piace". "Sono contenta sia andato tutto bene. É bello che sia stata felice del regalo. Comunque si mi piace molto, stare a contatto con le persone e dare consigli". É bello che abbia già notato questa cosa di me avendomi visto così poco tempo al lavoro. Arriva la colazione. Mi metto subito a mangiare. Tra un boccone e l'altro gli domando, con fare incuriosito "Invece la serata romantica di ieri com'é andata?" il mio tono é un po ironico. Posa la tazzina di caffè e mi guarda "La tua amica é strana, ho accettato il suo invito solo perché era carina, e perché era palesemente conquistata dal mio fascino. Dopo cena mi ha portato a casa sua. Pensa che mi é saltata addosso, cioè capisco che...". Lo interrompo "Si grazie i dettagli te li puoi risparmiare" scoppio a ridere. "Tralasciando il fatto che non e mia amica, però ti ho trovato pure la ragazza. Diciamo che per un favore che tu hai fatto a me, io ho raddoppiato". "No ma quale ragazza" scuote la testa "mi so divertito ma é noiosa, e pure un po stupida se vogliamo dirla tutta. Visto che non é tua amica lo posso dì" sorride. "Mi spiace. Io non la conosco, ma non mi piace. Poi magari cambierò idea..ma ti ha deluso?"chiedo maliziosamente. "Anvedi brillarella che vuole sapé cose. Io sono esigente" dice facendo una smorfia che mi provoca un tale imbarazzo. "Scherzavo eh, non voglio sapere nulla. So fatti tuoi!"mi affretto a dire. "Certo. Comunque non é successo nulla di che. E non la voglio rivedere. Ma forse nemmeno lei. Ne cercheremo un'altra" mi dice. Finisco il mio frullato e ci avviamo a pagare. "Massi, tanto l'amore non esiste. Tutti sono bravi e poi ti pugnalano alle spalle". "Mamma mia stai ancora messa così per quel cretino dell'altra settimana per cui te sei ubriacata? Se ascolti le mie canzoni vuol dire che ti piace quello che dico e che ci credi all'amore". Queste sue parole suonano come un invito ad essere meno negativa verso ciò che capita. Annuisco mentre usciamo dal bar. "Infatti pensavo che fortunate le persone a cui ti ispiri per le tue canzoni". Un sorriso compiaciuto gli compare sul viso appeno nomino le sue canzoni. "Facciamo un giro? O devi tornare al lavoro?"mi chiede. "No fino all'apertura pomeridiana sò libera!". "Comunque si. Di solito mi ispiro a qualcuno, o semplicemente scrivo per estraniarmi dal mondo. É una mia esigenza. Scrivo perché ne ho bisogno". "Che bello. É una cosa stupenda. Si capisce dai tuoi testi. Io invece ascolto la musica per curarmi. Metto le cuffie e tutto il mondo intorno sparisce. Non passa giorno che non ascolti musica. É una medicina, soprattutto in questo periodo"gli confesso. "Ah ecco. Posso dedicà benvenuta a Jennifer. 'Ti prendi questa canzone e non mi vedi più' che dici?". "Ahahahah ecco si. Sei cattivo poverina. La adoro quella comunque". "Senti ma sto Luca che ti ha combinato? Se ti va di raccontare". Eccola. Del resto lo metto sempre in mezzo; una domanda simile dovevo aspettarmela.

Comincio a raccontare. Ometto i particolai e gli dico solo di quando le cose avevano cominciato ad andare male. E del suo tradimento. Intanto stiamo passeggiando. "Che coglione. Nun se fa cosi. Che schifo. Povera piccola" e mi accarezza la guancia. Questo suo gesto di dolcezza proprio non me lo aspettavo. "Si vabbe dai non mi devi compatire. Passerà". Non so perché gli rivolgo queste parole in tono di rimprovero, infatti noto subito che cambia espressione. "Non era mia intenzione". Provo a rimediare: "Scusa, é che..lascia perdere".

Attraversiamo la strada e mi fermo davanti ad una vetrina. É un negozio di peluche. Ne vedo uno in particolare: un orso troppo tenero, con in mano una rosa. Glielo indico dicendogli quanto fosse bello. Ma interrompo il mio discorso appena vedo un ragazzo camminare nella nostra direzione. "Oddio Luca" dico rivolta a Mattia. "Ma chi quello?"mi chiede scrutando il mio ex. Annuisco, mentre mi sento quasi mancare l'aria. Era la prima volta che lo incrociavo da quando mi aveva mollato. 

Mi giro di scatto, nel mentre Mattia mi prende per mano, e comincia a camminare proprio verso la direzione di Luca. Lui procede in senso contrario al nostro. Non so perché abbia fatto quel gesto. So solo che accadde tutto in una frazione di secondo. Quando siamo l'uno di fianco all'altro alzo gli occhi e guardo Luca. Mattia gli sorride. Gli ha sorriso. Quel suo sorriso di sfida. Luca mi guarda e fissa il ragazzo accanto a me. "Ah ciao" mi dice con un tono di disappunto. Cosa vuole? Ha pure il coraggio di salutarmi. Io sfodero un sorriso che mi mancava da un po e gli faccio un cenno di saluto con la testa. Nel mentre stringo più forte la mano di Mattia. Non so perché ho reagito così. Quando ormai Luca ha girato l'angolo della via mi giro verso Mattia con aria interrogativa. "Brava. Ottima prova. Ci é rimasto di merda quel coglione" ridacchia. Lascio la sua mano. "Io non so dove ho trovato la forza di sorridergli facendogli credere che sono felice. Ma...ma come mai mi hai preso per mano?". "A questo servono gli amici no? Rosicava il ragazzo, rosicava e non poco"ride. "Si ho visto. Ahahaha grazie!" Per la prima volta ero contenta e soddisfatta di come mi ero comportata. Guardo l'orologio ed era l'una. Dovevo pranzare e poi andare al negozio. "Vado a mangiare Brì" gli dico. "Certo anche io. Ci sentiamo e salutami Jennifer me raccomando". "Sicuro. Così mi insulta ahaha. Ciao" gli dico. E si allontana.

Torno a casa e preparo una pasta veloce. Accendo la televisione. Luca ci era rimasto proprio di merda. Pensava che Mattia fosse il mio nuovo ragazzo. Non so come gli fosse saltato in mente di comportarsi così. Però era stato un gesto carino. Era un gesto che mi aveva sorpreso. Gli amici servono a questo aveva detto. Aveva ragione, si era comportato da vero amico, pur conoscendomi appena. Grazie alla sua compagnia avevo sorriso tutta la mattina. Era incredibile non so come facesse. Il mio carattere introverso e timido con lui scompariva del tutto. 

"Ciao tesoro" arrivo al negozio in perfetto orario per il mio turno. C'é solo Alessia. "Eila! Finalmente torna la mia collega preferita. Stamattina é andata meglio. É stata brava la ragazza" mi informa Ale. "Be meno male dai. Stamattina ho visto Luca. Ed ero con Mattia. Luca ha pensato che fosse il mio ragazzo"rido. "Che brutta visione. Aspetta scusa con chi eri?"vedo la sua faccia perplessa. "Con Mattia. Con Briga no? Conosci altri Mattia?". "Veramente si ne conosco due ahaha. Ah..E che ci facevate assieme?". "Nulla voleva dirmi della mamma che era rimasta contenta del regalo. E niente abbiamo preso un caffè". "Ah ecco. Tutto chiaro." Il suo sguardo era perplesso. Non so perché mi guardasse così. Era la solita. Poi mi chiede di Jennifer. "Non so. Forse non la vede più. Non mi ha spiegato molto". Penso sia meglio evitare di raccontare tutto quello che sapevo. Magari Mattia non voleva farlo sapere.

"Vado. Mia sorella mi aspetta". "Certo. Salutamela e poi passerò a trovarla." Saluto Ale con due baci sulla guancia e mi dirigo a casa. 


_Stravolgimi il domani<Briga>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora