Capitolo 32

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14 febbraio

"Il libro che dovete acquistare é il seguente" la professoressa stava annotando alla lavagna il libro di testo che ci sarebbe servito per l'esame. Scritto esclusivamente da lei. Era tipico dei professori all'università darci libri scritti da loro. Primo giorno di corsi, sempre traumatico per me. Erano ormai le cinque passate e dopo tre ore di lezione ero abbastanza stanca.

Ascolto distratta le ultime informazioni sull'esame. Il primo giorno già ci parlavano dell'esame, e ovviamente mi mettevano un'ansia allucinante.

Ripongo tutto velocemente nella borsa quando finalmente la professoressa decide che per oggi può bastare così. "Ciao a domani" dico salutando Marta. Mi fa un cenno con la mano e la vedo andare verso la sua amica. Lorenzo non mi aveva rivolto parola. Aveva solo provveduto a lanciarmi degli sguardi molto freddi. Ovviamente non potevo aspettarmi altro. Esco velocemente dall'aula e mi avvio alla libreria di fronte all'università per ordinare il libro e chiedere delle fotocopie sulla materia. Avrei potuto seguire poco quel corso di desing, e mi dispiaceva parecchio perché era una materia interessante. Però gli orari coincidevano con quelli del negozio. Avrei dovuto parlare con la titolare per vedere se si poteva fare qualcosa.

"Tesoro ascoltami ti ricordi dove hai messo i nuovi abiti arrivati stamattina?" mi domanda Alessia mentre sto entrando in casa. "Un attimo" le dico, posando borsa e quaderni in cucina e togliendomi sciarpa e giubbotto. "Eccomi. Allora si... li ho messi nel retro. Dovrebbe esserci una grande scatola e sopra ho appoggiato gli abiti ancora nei sacchetti di plastica" la informo spiegandole. "Ah ok, si li ho visti! Grazie tesoro. É che sono davvero belli e volevo metterne uno stasera. Ste mi porta al ristorante per San Valentino" mi dice entusiasta. Già, San Valentino... "Buona serata allora Ale! E salutami Ste" le dico. "Voi che fate?" mi chiede. "Niente. Lui ha da fare non mi ha detto altro..alla fine é un giorno come un altro. Ciao bella" le dico salutandola.

Non ero mai stata una romantica, sdolcinata e tutte quelle cose. Con Luca San Valentino voleva dire un mazzo di rose. E a me andava bene così, non chiedevo altro, anche perché era appunto un giorno come un altro. Se ami una persona la devi amare ogni giorno. Non soltanto ricordarti quel determinato giorno; giorno istituito per creare business, per incrementare la vendita di fiori, rose e pupazzetti stupidi con le scritte 'ti amo', 'per sempre', 'io e te' e compagnia bella. L'unica cosa positiva erano i cioccolatini e le torte. I miei pensieri negativi su questa giornata erano aumentati dopo che Mattia mi aveva appunto detto che era occupato stasera. Ripeto non che mi importasse. Ma era stato molto vago.. mi aveva accennato al fatto che dovesse accompagnare sua sorella non so dove e poi non avevo capito molto altro. Ci saremmo visti il giorno dopo, non succedeva nulla.

Dopo aver acceso la televisione e messo su rtl per sentire un pò di musica, decido di mettermi a cucinare. Non avevo la più pallida idea di cosa mangiare. Mentre prendo la pentola e la riempio d'acqua per prepare della pasta sento il suono del mio cellulare. Una notifica di whatsapp. Vado a controllare.
20.15
'Scusa puoi farmi un favore? Dovresti andare in un posto e portarmi una cosa, é urgente' . Era Mattia. Un favore... proprio adesso. 'Dipende...'  gli rispondo. 'Dai non mi fare arrabbiare' . Pure..pessimo davvero. Non faccio in tempo a rispondere che mi arriva un altro messaggio. 'Alla mia casetta, le chiavi sono nel vaso di fiori. Quando sei lì ti dico dove cercare'. Gli rispondo 'Ok, poi però mi spieghi tutto'.

Mi infilo i jeans e la mia camicia nera ancora appesa in bagno. Preparo la borsa ed esco. Salgo in auto. Spero davvero per lui che sia una cosa importante, tanto da farmi correre qui da un minuto all'altro.

_Stravolgimi il domani<Briga>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora