Capitolo 36

337 30 6
                                    

Un nuovo messaggio

'Scusa se ti rompo. Mia mamma mi ha detto che ha fatto la sfacciata e ti ha chiesto di aiutarmi...stamattina mi hanno corretto la simulazione ed é andata male. Puoi darci un'occhiata? Scusa ancora.. Il vicino'

Era un messaggio di Daniele. Avevo appena pranzato e il mio pomeriggio si prospettava vuoto, come al solito da una settimana. Un buon motivo per accettare di aiutarlo.

'Si va bene. Tranquillo vieni pure. L'indirizzo lo conosci :)'

Gli rispondo e mi sistemo, andando a recuperare i vecchi libri del liceo. 'Matematica-Temi d'esame' ecco questo direi che potrà essermi molto utile. Anzi utile a lui, io l'esame lo avevo già fatto.

Mentre lo aspetto cerco su instagram. Profilo di Mattia. 100k seguaci. Non la troverò mai quella di questo passo. Mi ero messa in testa di cercare Giada. Volevo vederla, volevo capire. Provo a scorrere tra le foto di Mattia. Mi salta all'occhio una di noi due. La aveva pubblicata quando eravamo andati allo stadio la seconda volta insieme. Al derby. Era inizio aprile. Poi noto lui con un suo amico. Quella é l'ultima foto che ha pubblicato. Scorro velocemente tra le fotografie, ma nulla mi fa risalire a Giada. Provo ad aprire le foto in cui é taggato. Scorro indietro...noto una bionda in sua compagnia. Apro subito la foto. Giady_90 Clicco sul profilo. Eccola. É lei. 1552 post. L'ultima sua foto é un selfie con un'altra ragazza, risalente a tre giorni fa. 'Anche a lavoro insieme♡' dice la didascalia. La localizzazione é un supermercato qui a Roma. Cerco su google maps l'indirizzo. Mi annoto subito la via su un foglietto. Era nella zona del centro, non molto lontano da casa mia.

'Driiiin' eccolo. Poso il cellulare e il foglietto sulla libreria e vado ad aprire la porta. Ha in mano due libri e un quaderno, e la sua cresta in testa. Oggi mi sembra addirittura più alta dell'altro giorno.
"Ciao, scusami eh..." mi dice. "Ma va tranquillo. Vieni pure" rispondo indicando il tavolo della cucina. "Siediti pure. Vuoi qualcosa da bere?" gli chiedo. "No no grazie". "Allora come stai?" gli chiedo. Mi pareva male cominciare subito con la "lezione". "Bene..apparte sta maturità che me fa disperà. Tu invece, che fai nella vita?" mi domanda. "Vado all'università, e lavoro in un negozio di abiti non molto distante da qui" sorrido accomodandomi accanto a lui. "Wow vita impegnata...oggi sei molto carina, si vede che sei grande. Nella mia classe non ci sono tipe cosi.." mi dice indicando i miei occhi. "Ah be grazie ahah meno male che si vede che sono vecchia" sorrido "comunque cominciamo dai, altrimenti non concludiamo nulla". Annuisce aprendo il quaderno. Ha una bella scrittura. Numeri su numeri. Mi mancavano quegli esercizi di matematica. "Le funzioni..ti giuro che non capisco gli integrali..ci provo ma nulla". Apro il mio libro, e vado al capitolo sugli integrali. Pieno di scritte, formule e appunti. "Ammazza seguivi tutto oh! Che eri na secchiona?" mi chiede ridendo. "Naaa. La materia mi piaceva. Ad esempio il libro di storia é pulito. La odiavo" rido. Comincio a scrivere sul mio quaderno e a spiegargli.

"3x + 5" scrivo. "Giusto" dice controllando il risultato al fondo del libro. "Ho capito questo. Provo a farne uno dai" dice. Gli detto un altro esercizio.

"Giusto!" urla. "Ahahah visto? Non é poi così difficile". "No..però le formule sono tremila..nun potrò mai e poi mai ricordarle tutte!" afferma portandosi la penna alla bocca. "Be a forza di usarle le impari dai! Poi ci sono i bigliettini" dico. "Non dovrei insegnarti ste cose però...lo fanno tutti dai! sorrido. "Alla maturità li avevo nascosti nel reggiseno" rido ripensando a quei momenti. "Ahahah daje! Li metterò da qualche parte anche io allora!".

Sono le sei di pomeriggio. Più di tre ore di matematica. "Basta me scoppia la testa" dice il ragazzo chiudendo il libro. "Ci credo! Spero di essere servita almeno" gli sorrido. "Si, assolutamente si. Anzi grazie davvero. Magari poi mi spieghi anche le funzioni trigonometriche, sempre se ti va..sei davvero brava a spiegare" dice. "Si certo, quando ti serve qualcosa chiama pure" gli sorrido. Si alza andando alla porta. Vedo che guarda il telefono con aria delusa. "Che succede?" gli domando. "Mmm..una tipa non mi caga.. siamo usciti qualche volta ma non capisce che me piace". "Oh..guarda non sono la più indicata a dare consigli di sto genere ora..falle capire quello che provi.. falla ingelosire magari. Se ci tiene anche lei a te lo noterai subito facendo così" gli dico. "Eh..ci proverò..le donne, chi vi capisce é bravo!" dice mentre é uscito dalla mia porta e suona alla sua. "Voi non siete da meno eh! Ciao Daniele" gli dico salutandolo. "Ciao, e grazie ancora!".

Prendo la borsa e mi preparo subito per uscire. Voglio andare in quel supermercato.

Dopo essere scesa dall'autobus entro. Indosso degli occhiali da sole per non farmi riconoscere. Anche se non penso che quella ragazza si ricordi di me. La avevo vista solo una volta, al live di Mattia, per pochi minuti e mesi fa. Entro guardandomi intorno. Giro tra le corsie ma non la vedo. Prendo un pacchetto di patatine tanto per comprare qualcosa e mi dirigo alle casse. Ho otto persone davanti, e ci sono soltanto due casse aperte. Noto una signora, sulla cinquantina alla cassa 2, e una bionda alla cassa 3. Mi incodo alla 3, anche se é la più affollata. Poso le patatine sul rullo e prendo il portafoglio. La scruto dall'inizio della cassa. É lei. Bionda, capelli raccolti in una coda, occhiali da vista, si nota che é bassa anche se é seduta.

Sono davanti a lei e la targhetta sulla sua divisa da cassiera con il nome 'Giada' conferma i miei sospetti. "1 euro e 80" mi dice dopo aver passato il mio acquisto. Cerco le monete nel mio portafoglio ma quando abbasso gli occhi mi sento mancare l'aria. Ha una pancia visibile da sotto la divisa rossa. Molto visibile. Cazzo é incinta. Cazzo. "Scusi.." dice vedendo che ancora non le ho dato i soldi. D'improvviso sento caldo, un caldo tremendo alle guance. Trovo finalmente le monete e le appoggio sul bancone. Prendo il mio pacchetto di patatine e mi giro velocemente. "Arrivederci" dice ma ormai sono passata oltre. Per poco non inciampo nel carrello della signora davanti a me. In un momento rivedo le parole della lettera. "É una cosa importante". "Devo tornare da Giada". "Devo prendermi le mie responsabilità". Mi sento male la testa mi gira.

Sto per uscire dalle porte automatiche, ma sento una voce. "Aò faccia attenzione". La sua voce. L'avrei riconosciuta tra mille. Tra mille persone, in mezzo al traffico, ovunque. Mi giro a sinistra e lo vedo entrare. Ste cazzo di porte non si aprono.

Incrocio i suoi occhi, ma mi volto subito. "Permesso" dico mentre evito un signore e accellero il passo. "Anna" mi sento chiamare.
Esco velocemente. "Fermati ti prego fermati!". No.

Giro a destra andando verso la fermata. "Anna te prego" lo sento urlare. Comincio a correre mentre sento le lacrime rigarmi il volto.

"Aspetta" la sua voce é sempre più vicino. Continuo a correre ma qualcuno mi tocca un braccio. Un brivido mi percorre.Mi volto e mi ritrovo i suoi occhi addosso, mentre le lacrime scendono.

_Stravolgimi il domani<Briga>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora