Capitolo 10

395 30 0
                                    

Era passata una settimana. Le cose andavano meglio per me, sorridevo ed ero serena. Più libera, senza il pressante pensiero di Luca. Avevo sentito Mattia solo una volta dopo il suo regalo e mi aveva detto che aveva trovato un nuovo lavoro; come cameriere in un ristorante. Ero contenta per lui, ora era più impegnato e infatti mi aveva confessato di essere un po in crisi con le sue canzoni. Non mi aveva spiegato molto. Era un periodo un po difficile. Quando perdi la sicurezza e non credi piu in quello che fai. Sembrava strano per lui eppure questa era la mia sensazione, quello che riuscivo a capire da sola visto che non mi dava modo di saperne di più da lui.

Ero in negozio con Ale. Il lunedi é di solito abbastanza tranquillo. Mi squilla il cellulare e vado a rispondere. "Anna ciao. Senti stasera tu e Ale ci siete? Per una pizza..ho deciso di vedere che succede. Però devi esserci, me lo avevi promesso". Era Stefano. Ah ecco si era deciso finalmente. Da quandi avevamo parlato non si era piu fatto sentire. "Alla buon'ora" gli dico scherzando "comunque si va bene. Alle otto da 'Pizza e cozze'?" gli domando. "Si va bene ma lei che dice?". Abbasso la voce per non farmi sentire da Alessia "Eh ora glielo dico, ma penso ci sarà. Un'uscita tra amici non la rifiuta. Fra viene?" "No, a lei non ho detto nulla comunque se vuoi invita qualcuno..una tua amica o amico, basta che non conosca me"ha un tono drastico e agitato. "Va bene Ste, vedremo sennò sarò solo io in mezzo ai vostri casini ahah Prenditi una camomilla. A stasera!"gli dico. "Che ti ridi? Sempre la solita sei!" e mi attacca il telefono. "Chi era?" mi chiede Ale incuriosita. "Stasera andiamo a mangiare la pizza" gli dico. "Ma con chi?" "Era Ste. Gli avevo detto di vederci visto che era tanto che non uscivamo. Fra però non può" mi affretto a dirle. "No lo sai che non lo voglio vedere, dai..". "Ma si é una pizza tra amici dai come le altre volte. Se non vieni magari si insospettisce" non so come mi sia passato per la testa di dirle una cosa simile. Che assurdità. Però funzionò. "Va bene dai, però mi aiuti tu". Non so bene a fare cosa ma ok. "Magari chiedo a Mattia se vuole unirsi a noi? Così chiacchieriamo...." "Si dai. Perfetto, almeno parlerò con lui e non perderò tempo con Ste". Mando subito un messaggio a Mattia per chiedergli se questa sera fosse libero. Magari lavorava. 'Controllo la mia agenda. Sembra che qualche ora possa concedertela' la sua risposta, sempre simpatico. 'Cena tra amici. C'é Alessia che hai già conoscito e un nostro amico' e gli scrivo l'ora e il posto. 'A stasera', mi conferma. Sembrava abbastanza disponibile. 

Mi metto una gonna e una camicetta bianca, e prendo un giubbotto di pelle. Ovviamente Ale non vuole andare da sola e siamo d'accordo che passa da me. Sento suonare. E' già qua. Scendo dopo essermi messa il rossetto. "Eccomi" esclamo. Ma quando esco dal portone non c'è Ale. Mattia?? "Ciao" esclama con un sorriso e mi stampa un bacio sulla guancia. "Cosa..."mi interrompe "Be sono passato perché casa tua é di strada per la pizzeria. E il bacio perché sei proprio bella stasera" mi dice, rispondendo alle mie domande senza che io gliele avessi fatte. Mi leggeva pure nel pensiero adesso? Ero in imbarazzo, per cui mi limito a ringraziarlo del complimento. "Aspettiamo Alessia" gli dico. Mi chiede chi fosse l'altro nostro amico. Gli spiegai un po la situazione, limitandomi a dirgli che forse sarebbe accaduto qualcosa..ma sicuramente avrebbe capito tutto da solo. "Ciao ragazzi" Ale mi abbraccia. Indossa un abito corto blu e dei tacchi. "Che gnocca sei?"le dico, e la vedo agitata già ora. "Confermo" le dice Mattia, provocando un sorriso sul volto di Ale. "Grazie. Troppo gentile". Saliamo sulla macchina di Ale e ci dirigiamo alla pizzeria. 

"Vacce piano con la birra" ridacchia Mattia mentre bevo. Gli lancio uno sguardo di disapprovazione mentre Alessia si mette a ridere. "Perché che mi sono perso?" chiede Stefano. Allora Mattia prende a raccontargli di quel lunedi.. "Cosi l'ho conosciuta" disse infine. Stefano era divertito. "Hai capito..e mai me lo hai raccontato" dice rivolto a me. "Vabbe ora se avete finito di prendermi per il culo" dico guardandoli tutti e tre alquanto divertiti. Ero contenta però perché si erano entrambi rilassati, e la serata era molto piacevole. "Comunque poi vado a sentirmi le altre tue canzoni, scusa ma sapevo solo sei di mattina, la avevo pure dedicata a una" spiega Ste a Mattia, che si limita ad annuire. Il suo viso si fa cupo. "All'uni come va?" chiede Alessia a Ste. "Bene. I corsi sono difficili, però interessanti. Del resto ingegneria é cosi" sorride Ste. "Tu Anna quando cominci?". "La prossima settimana, architettura comincia dopo"gli dissi. "Pure io mi ero iscritto, a lingue, ma poi ho lasciato"dice Mattia. Non sapevo che andasse all'università. Molte cose non so di lui del resto, come lui di me forse. Notavo che Alessia era sollevata quando Ste ha detto che non si vedeva più con Federica. I loro sguardi erano complici. Vedevo i loro occhi incrociarsi molte volte durante la serata. Finito di mangiare "Mi accompagni in bagno?"mi chiede Ale. Sicuro vuole dirmi qualcosa. 

"Allora? Hai visto come ti guarda?"le faccio subito notare. "Si. Cioè allora non lo penso solo io?"mi chiede imbarazzata. "Sii te stessa, posso dirti solo questo. Fidati di me". Non potevo dirle che Ste voleva dichiararsi, però cercai di farle capire qualcosa. Tornammo al tavolo e li trovammo a chiacchierare. Parlavano della cameriera. Un caso disperato erano. 

"Io ho un impegno devo andare"dissi, provocando gli sguardi increduli di tutti e tre. Volevo fare in modo di lasciare quei due da soli. Mattia capì il mio intento. "T'accompagno io che non hai la macchina"disse. Mi alzai dal tavolo e salutai entrambi. "Sei fantastica"mi sussurrò Ste all'orecchio. Meno male almeno lui aveva apprezzato il mio gesto. "Ci sentiamo"mi dice Ale, é contenta pure lei glielo leggo negli occhi. Mattia li saluta entrambi e usciamo dalla pizzeria. "Che c'hai un'agenzia matrimoniale?"mi chiede scherzando Mattia. "Ahaha no però dai eravamo di troppo" e gli spiego che sapevo da entrambi cosa provavano e che dovevo aiutarli. "Stavi in mezzo"ride. 

Avevamo preso l'autobus. Mi aveva accompagnato sotto casa, e non aveva parlato molto durante il tragitto. "Me sono divertito stasera, sono simpatici i tuoi amici, allora vado" mi dice. "Vuoi salire? Ho un po di gelato su a casa, così mi racconti cos' hai che non va". Non so perché gli feci questa proposta, però mi faceva male vederlo cosi, volevo cercare di distrarlo un po. "Ma non disturbiamo i tuoi?" mi dice. "I miei stanno a Torino, vivo da sola Bri". "Ah non lo sapevo. Va bene dai".

"É bello qui" mi dice mentre si siede al tavolo in cucina. "Grazie. Lo ho scelto con i miei dopo che mio padre ha trovato lavoro a Torino. Quello in cui stavamo assieme era troppo grande per me" sorrido. Prendo il gelato dal freezer e riempio due coppette. Gliene porgo una. Mi siedo accanto a lui. "Allora come va il nuovo lavoro?" gli chiedo. "Bene.  Almeno mi guadagno qualcosa. C'ho dei turni fattibili, poi il proprietario é un amico di famiglia. Un giorno vieni a mangiare li così te faccio vedere come sono bravo con i clienti". "Ahahah immagino, va bene". "Il mio orso dov'é?" mi domanda sorridendo. "In camera mia". Gli apro la porta della camera e gli indico il comodino. "Bello oh. Ce sta proprio bene". Ci sediamo sul divano e accendo la tele. "Meglio della foto no?". "Be sicuramente. Tu invece? Non mi hai parlato della tue fidanzate", volevo sapere qualcosa di lui. "Non te ne ho parlato perché non c'é. Io e Giada ci siamo lasciati mesi fa. Mi ha deluso molto, é una storia complicata", aggrotta un sopracciglio. "Ah capito. É tutto un casino.."mi limito a dirgli. Mi alzo di scatto per prendere il telecomando senza ricordarmi di avere ancora la coppetta di gelato appoggiata sulle gambe, che inevitabilmente si rovescia un poco sulla camicia di Mattia. Perfetto. "Ma porca miseria"urlo. "Non é nulla dai! Solo mia madre ti insulterà ahahaha". "E immagino. Se la lavo subito dovrebbe togliersi abbastanza bene"gli dico. Senza esitazione si sfila la camicia. La prendo e vado in bagno a togliere la macchia. "La appendo qui, spero si asciughi presto, perdonami". "Ma si altrimenti torno a casa così" e si indica. Essendo a petto nudo potevo vedere bene i suoi tatuaggi, che gli ricoprivano tutto il braccio. "Che belli"esclamai. "Non ho nemmeno una maglia da darti, a meno che non ti vada bene la mia taglia"mi metto a ridere. "Ma no tranquilla". Vedo che si avvicina al lavandino per lavarsi le mani e mi schizza dell'acqua addosso. "Oh ma te pare il caso?" scappo in cucina. "Mi dovevo vendicare".

Sono seduta sul tavolo come mio solito e dondolo le gambe. Mattia é sul divano e mi sta raccontando del suo momento un po difficile per la scrittura. "Sarà un periodo, la qualità di quello che scrivi non é banale. Forse sei troppo perfezionista, o forse hai solo bisogno di ritrovare l'ispirazione"provo a spronarlo. "Quando pensi di essere al culmine poi cadi..lo ho provato sulla mia pelle troppe volte". ''Dammi un posto nel firmamento'' gli cito la frase di Campione di sogni. "Quel posto ti spetta e lo avrai"gli dico avvicinandomi a lui. A quel punto mi tira a sé e mi abbraccia. "Sei la prima con cui mi sfogo, e...grazie". Gli sorrido dolcemente. Non doveva assolutamente buttarsi giù. Guardo l'orologio e vedo che erano le due di notte. Avevamo parlato per cosi tanto tempo. "Vado, domani c'ho il turno di pranzo"mi dice. "Io mi sveglio alle 7.. ". Gli porto la camicia che sembra tornata come nuova. "Ammazza é meglio di prima" scherza. Lo accompagno alla porta. "Notte Matti' gli dico. "Sogni d'oro Anna". Mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia e lui mi sussurra un grazie all'orecchio.





_Stravolgimi il domani<Briga>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora