Capitolo 45 _ Epilogo

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......6 mesi dopo

Chiudo la finestra nella nostra camera, tirando la tenda bianca per non permettere alla luce di entrare troppo prepotentemente.

Quella stanza era bella, ed era davvero nostra. Tutto lì dentro parlava di noi.

Ma soprattutto parlava di noi la parete dietro il nostro letto.

Le pareti erano tutte bianche, e su quella avevamo fatto scrivere delle frasi, con un fiore disegnato sulla destra.

Al centro di quella parete vi era la frase Stravolgimi il domani, scritta di un azzurro intenso e più grande rispetto alle altre. Quella era la nostra frase da sempre, rappresentava noi due, e la nostra storia, fin dagli inizi.
Era la cosa che aveva fatto con me. Mi aveva stravolto il domani. La vita. Da quando lo avevo incontrato.

Intorno ad essa altre frasi le facevano da cornice.

Ma se tu vuoi prometti di essere quella per me era in rosa, più piccola e sopra alla principale disposta su tre file.
Era della canzone che mi aveva dedicato a San Valentino, il nostro primo insieme.

La camera d'albergo é buia da Benvenuta, in blu. Era la prima canzone che mi ero messa a cantare quella sera quando ci eravamo conosciuti. A detta sua, perché i miei ricordi su quei momenti erano sempre stati confusi.

E non é strano che ti voglio ad ogni costo stava sotto la principale, scritta in blu anch'essa. Con un cuore rosso disegnato al posto della 'o' di costo.

Calle maria ignacia in nero, in alto. Il titolo di una canzone che rappresentava tantissimo per Mattia.

Lo senti il cuore come batte forte era scritta in una grafia particolare, con dei ghirigori tutto intorno.

L'amore é qua era proprio accanto al fiore, situato sulla destra della parete. L'amore è qua era anche la canzone che gli aveva portato più fortuna, ed era quella che raccontava un po di noi, anche se quando la scrisse non ci conoscevamo ancora.
L'amore é qua, si. Era in quella casa. Era nelle nostre vite.
Proprio come un fiore in mezzo al cemento.

Resta con me era scritto al termine di una frase più lunga, la avevo voluta scrivere io personalmente, come una sorta di promessa che gli facevo.
E che a mia volta chiedevo a lui.

Mentre mi perdevo a scrutare quelle frasi lui era nella sua stanzetta. Intento a scrivere qualcosa. Si era chiuso lì dentro da una mezz'oretta ormai.
E quando stava là dentro io non lo disturbavo.

Sistemo il mio armadio, spostando gli abiti da una parte, e ripiego le magliette pulite.
Ogni tanto bisognava mettere un po d'ordine.
Il lato del suo armadio era disordinatissimo. Mattia era disordinato. Eppure avevo provato molte volte a, diciamo così, indirizzarlo verso un moderato ordine.
Senza risultati alcuni.
Le sue maglie risultavano sparse sulla sedia accanto al letto, e le felpe erano riposte nell'armadio, ma a caso.
Senza un ordine logico.
Quelle pulite insieme a quelle già usate.
Afferro quella nera, con il cappuccio e il suo nome dietro.
Era stata l'ultimo mio regalo per il suo compleanno. La scritta era 'Briga' scritto con lo stesso carattere del suo primo disco Anamnesi.
Gli era piaciuta un sacco.
Con mia grande felicità.
Non ero mai stata brava ad indovinare i regali, a prendere cose che poi realmente sarebbero piaciute a chi le avesse ricevute.
Apparte con mia mamma.
Perché bastava poco per farla felice: un bel vestito nuovo, un trucco, dei gioielli.
E con Mattia risultò ogni anno più semplice.
Non so perché.
Forse per la conoscenza che si approfondiva sempre di più, o forse perché mi facevo guidare dal cuore.
E quella felpa all'apparenza semplice era divenuta la sua preferita.
Mentre la tengo in mano posso ricordarmi il momento in cui gliela regalai.
E posso sentire il suo profumo.
Quel profumo che ancora, a distanza di anni, aveva su di me sempre lo stesso effetto.
Lo stesso, indimenticabile, bellissimo effetto. Quello che ti inebria, che ti scombussola, che ti rapisce.

Ripongo la felpa nell'armadio e mi dirigo nella stanzetta.
Busso, per non disturbarlo.
"Entra amò".
La sua voce e il suo accento erano altre due cose di lui che amavo.
Anche vedere la fede color oro sul suo anulare sinistro non era male.

"Allora che fai qui da tutto sto tempo?" mi avvicino sorridendo.
"Scrivevo, ma ho finito adesso" dice posando la penna e prendendo in mano il foglio.
Gli da un'ultima lettura, per poi rimetterlo sul tavolino, rigirato, affinché la parte scritta restasse rivolta sul tavolo, così che io non potessi leggere. Gli spunta un enorme sorriso sul volto. Il mio preferito.

Si alza raggiungendomi.
"Quanto sei bella mi amor" mi guarda dritto negli occhi.
"Ma che dici, sono struccata, poi guarda i miei capelli! Poi adesso parli spagnolo?" accenno una risata.
Ride. "Si, spagnolo, francese, inglese, romano. E comunque sei bellissima anche così. Anzi lo sei di più".
Avvicina il suo viso al mio, con una mano mi cinge il fianco e con l'altra scosta i miei capelli dietro l'orecchio.
Appoggia le sue labbra sulle mie. Quanto erano belle. E quanto desideravo in ogni momento un suo bacio. Era una delle sensazioni più belle mai provate in vita mia.
La sua lingua incontra la mia, e a quel punto tutto quello che mi circondava poteva scomparire.
Poteva scomparire l'universo, tranne noi. Noi. Solo noi restavamo.
Torna a guardarmi negli occhi, strofinando il suo naso contro il mio.
"Ti amo" dico, perdendomi nei suoi occhi verdi.
"Lo so".
"Le persone normali di solito risponderebbero 'anche io' " sorrido.
"Pensi de aver sposato 'na persona normale tu?" ride.
Scuoto la testa. "No. E me ne convinco ogni giorno di più" inevitabilmente un sorriso mi compare sul viso.
"Hai sposato una persona speciale, come me" mi lascia un altro piccolo bacio, mentre torna al tavolino prendendo in mano il foglio.
Cerca lo scotch e delle forbici.
"Andiamo, vieni" mi prende per mano, dirigendosi in camera nostra.

Taglia due pezzetti di scotch e vedo che li attacca sul foglio, uno sopra e uno sul lato sotto, e dopo si avvicina alla parete, la nostra parete piena di scritte.
Attacca il foglio proprio sotto la frase posta al centro, leggermente a sinistra.
Si volta verso di me con sguardo soddisfatto.
A quel punto mi avvicino, per leggere le scritte.

'Per te' ha scritto in alto.
Sotto altre frasi.
Leggo due volte. Era una nuova canzone. Una bellissima canzone, come tutte le sue. Ed era per lui. O per lei.

Mi abbraccia da dietro, poggiando il suo petto contro la mia schiena.
"É bellissima amore, é un qualcosa di...".
"Di nuovo, di speciale" continua lui trovando l'aggettivo più giusto.
Mi volto a guardarlo.
Mi stampa un bacio sul collo mentre posa delicatamente la sua mano destra sulla mia ormai abbastanza visibile pancia.

____Fine____

\Angolo Autrice\

Sono arrivata alla fine di questa storia.
Spero di non aver annoiato nessuno, anzi di avervi fatto un poco divertire.
Vi ringrazio davvero tutti. Ringrazio tutti quelli che hanno letto la storia, tutti quelli a cui é piaciuta e anche chi non ha apprezzato, perché non si può piacere a tutti:)
Ringrazio tutti voi che avete votato, e sopratutto voi che avete commentato e mi avete accompagnato nella stesura dei capitoli.
Sappiate che pensavo soprattutto a voi, e mi chiedevo se le cose scritte vi sarebbero piaciute.
Quando ho cominciato a scrivere così per passare il tempo non pensavo di raggiungere questi risultati.
Quindi grazie, davvero.
Vi ricordo che se volete sto scrivendo la nuova storia, Alcune Sere, se vi va passate, mi fate un grandissimo piacere.
Ancora grazie, vi saluto così.♥

"Lo avresti immaginato? Ti penso ancora a perdifiato, e ancora non ci credo che facevi finta e ci sono cascato. Storie distratte da veleni infetti, pioggia su di te, le tue mani su di me ho strani effetti. Non voglio suddite né le scuse pubbliche, ti voglio e lo scrivo a lettere cubiche. E non ho più dubbi che rimani, nei piani, stravolgimi il domani, portami in alto come gli aereoplani".

_Stravolgimi il domani<Briga>Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora