Quanto basta

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"Tra Holden e Sarah è iniziata una strana convivenza"

Parte così un filmato nel bel mezzo della puntata sotto lo sguardo sornione di Maria e tra le urla entusiaste del pubblico mentre comincio a sudare freddo incerto su cosa stia per essere trasmesso, anche se l'anteprima e l'andamento delle ultime settimane lasciano pochissimo spazio all'interpretazione.

Sarah che entra velocemente nella "tana" con ancora il pigiama addosso mentre fuori è notte fonda: "Non vieni a letto?" sussurra con voce impastata dal sonno

Scuoto la testa: "Non riesco a dormire, troppi incubi" non ho voglia di spiegare e mi ripiego sulla tastiera in cerca di ispirazione o di qualcosa che mi distragga dall'ansia che mi divora.

Mano sulla spalla e scariche elettriche ovunque che mi costringono a incrociare lo sguardo mentre mi porge il peluche di anatroccolo che ha lasciato in studio: "Prendi questa e vattene a letto, adesso ti faccio una tisana e te la porto" tono che non ammette repliche e che infatti viene fatto seguire da un piano sequenze che mi vede dormire con ancora tra le mani il giocattolo e sul comodino una tazza semi piena.

Un boato si solleva dal pubblico quando una nuova scritta appare a schermo:

"Ma soprattutto è nata un'amicizia molto speciale"

Non ho il coraggio di guardarti e mi limito a tirare il fiato davanti alle nuove immagini trasmesse:

Vicini, molto vicini, a dividerci giusto lo spazio di un pensiero, molto probabilmente sbagliato, mentre la pellicola scelta prosegue senza che io ne presti troppa attenzione. Ho vinto la sfida Oreo e ho scelto Sarah per accompagnarmi nella serata cinema solo per quella gioia incontenibile che è balenata nel suo sguardo non appena le ho comunicato la scelta. "Adoro La Carica dei 101" sorride luminosa "tu potresti essere Pongo", plauso alla regia di aver aggiunto delle macchie e delle orecchie alla mia espressione di stupore di risposta.

Le risate esplodono in studio e mi concedo di osservarti e per fortuna ti trovo serena e felice davanti a quelle buffe immagini, concedendomi un po' di respiro.

Nuovo cambio sequenza e Sarah dorme sulla mia spalla con il libro di solfeggio ancora appoggiato sulle gambe, è stanca e lo sta dimostrando. Le sfioro il volto con una carezza prima di scuoterla leggermente: "Fatì, dai che ti mancano tutte le diesis" corruccia il volto in un broncio che mi fa trattenere a stento una risata: "Cinque minuti e mi interroghi Maestro" bofonchia e si fa spazio tra le mie braccia. "Cinque minuti" sussurro

Nuovo entusiasmo da parte del pubblico, dei professori e della maggior parte dei nostri compagni non appena appare su sfondo nero la scritta: "To be continued"

"Allora Sarah" si inserisce Maria realmente divertita "è bravo Holden come professore?"

La domanda arriva diretta a una te che per fortuna sembri non avere un pensiero al mondo e rispondi pronta: "Maestro Maria! Lui è il Maestro per tutti noi, l'ho affittato per delle ripetizioni private". Risate maliziose si fanno spazio sugli spalti e tra i banchi che però tu non sembri cogliere, quanto è bella l'innocenza.

Maria annuisce prima di rivolgersi a me: "Insomma hai trovato una coinquilina!"

Arrossisco alla domanda, guardandomi per un attimo la punta delle scarpe prima di trovare le parole giuste per rispondere: "È più un'occupazione coatta!" rido coinvolgendo anche la conduttrice mentre scambio un occhiolino nei tuoi confronti che non tarda ad avere risposta.

Complici.

Una voce fastidiosa si alza dal banco di quel ravanello che ancora cammina solo per tuo volere: "Vabbè Marì io volevo solo aggiungere che sono amici-amici perché con Sarah ci sto a riprovà io e poi vabbè Holden è vecchio per lei" ridacchia ma la mia allegria è ormai un ricordo.

Saetta un'intesa tra me e Maria, a cui devo riconoscere un intuito fuori dal comune, che interviene prontamente: "In bocca al lupo Holy, ti ricordo che Sarah deve essere concorde nello stare con te. Poi mi permetto, vecchia sono io non Holden" il tono è materno ma nasconde una stilettata che mi ricorda che anche lei sa e non dimentica

"Ma no Marì ci mancherebbe è solo che Sarah manco ha diciott'anni, anzi è carino a passarci il tempo" risponde senza cogliere il sotto testo, non che me l'aspettassi, ma generando in me ancora più rabbia, non "sono carino" a me piace passare il tempo con te e mi piacerebbe anche se non mi battesse il cuore così forte quando ti vedo, perché sei una scoperta incredibile giorno dopo giorno.

Mi sorprendi anche ora che ti sento intervenire: "Non mi fa un favore, siamo amici" dura, diretta e non ti trema nemmeno la voce stai proprio crescendo Sarè, se ti penso nella mia stanza con gli occhi gonfi solo qualche settimana fa

Sotto l'applauso di tutto lo studio si sente solo rispondere un flebile: "se lo dici tu" coperto però da un mio sguardo omicida, concedimene uno Sá, solo uno.

La puntata è volta al termine da un po' e ognuno si è rifugiato nella propria di tana a riposarsi, io sono corso nella mia che però mi è sembrata incompleta fino a quando ti ho sentito canticchiare sull'uscio ed entrare con in mano un pacco di patatine e due Coca Cola, adesso è di nuovo casa.

Siamo qui da un po' a condividere le tue chiacchiere e il mio silenzio, lo sai che spesso preferisco ascoltarti e rimettere un po' in ordine i miei pensieri. La calma mi culla fino a quando una tua esternazione non rischia di farmi andare di traverso l'ultimo sorso di bevanda: "Comunque quella storia dei coinquilini no? Secondo me funzionerebbe benissimo!"

"Che?" annaspo con gli occhi fuori dalle orbite

"Eh tipo immagina, viviamo insieme in una casa con uno studio come questo. Io cucino e tu pulisci, o forse meglio il contrario, e facciamo musica direttamente lì tutto il giorno. Una figata no?" sei entusiasta della tua trovata e io non so proprio come dirtelo che se penso a te dentro casa mia mi si scalda un po' il cuore. Perché ti immagino a piedi nudi sul parquet che cigola mentre litighi con Latte che ti fa inciampare, ti vedo in balcone con una mia maglietta addosso a farti da vestito guardare il sole calare che tanto basti tu a fare luce, ti vedo con uno spazzolino lasciato in più sul lavandino perché "così quando passo lo trovo" e io che te lo lascio fare perché fa paura ma magari "domani resti".

Mi ridesto scuotendo la testa: "Ma do annamo Sarè? Io ormai sono prossimo alla casa di riposo" rido ma senza un briciolo di felicità.

"Ma tanto io sono vecchia dentro" tu invece ridi davvero e ti tuffi tra le mie braccia e non so proprio come reagire perché mi sei di nuovo attaccata e come tutte le volte mi sembra di svegliarmi dal torpore.

"Dai abbracciami" sussurri direttamente sul mio collo creandomi centinaia di brividi "me ne vado subito giuro"

Ti stringo a me portando una mano tra i tuoi capelli e una a cingerti la vita e ti respiro forte perché non so tra quanto potrò riaverti così vicino tanto con la testa che con il cuore.

"Ma do vai" sussurro tra i tuoi capelli

Stringi di più le braccia attorno al collo strofinando il naso su di esso:

"Ti voglio tanto bene Jo"

"Pure io Sà" dico

"Mortacci mia" penso








Note d'autrice:

Stavolta aggiornamento super rapido! Sono parecchio ispirata, che ne pensate di come sta evolvendo la storia? Un abbraccio e veramente grazie per aver superato le 1000 letture. Vi aspetto per ogni critica o feedback

Randagi e AvvelenatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora