All I Want For Christmas Is You

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"È bellissima" come un continuo di un discorso già aperto invece che piombato nel silenzio di una stanza, troppo silenziosa quando non ci sei.
"Tu sei bellissima" te lo dico così che non sono arrabbiato, che posso capire la paura, ci vivo contandole, catalogandole, scegliendole tra le migliori per provarle. Il collezionista di fobie, perché anche il terrore ha il proprio fascino e tu sei il meglio anche in questo.
Ci osserviamo un po' forse indecisi su come portare avanti questo discorso strampalato, accasciato lì tra tantissimi dubbi e altrettante sciocchezze.
"Scemo" ti imbarazzi appena ma mi fa comunque piacere, chissà quanti te lo dicono ma non tutti ti fanno arrossire "era bella sul serio"
"E perché te sei bella pe finta?" replico "parla de te, è bella pure lei"
Qualche volta mi hai detto che per quanto trattieni il fiato prima di salire sul palco potresti diventare campionessa di apnea, ma a giudicare dalla tua espressione credo che oggi tu possa battere il tuo record.
"È per me?" ti trema la voce e spero di poterla sentire così solo per sorpresa o sotto le lenzuola, di non avvertire mai più lacrime nelle note delle tue parole.
Annuisco, perché sono un campione di non detti, ma ogni tanto tutte le parole sono superflue.

"So di nuvola?"

"Sai di un sacco di cose, ultimante anche di sogni, almeno dei miei"

Tra le mie braccia stai benissimo, incastro perfetto che non vorrei mai sciogliere perché che ti devo spiegare quando puoi ascoltarmi il cuore?

"Grazie Jo" mormori attaccata al mio orecchio "è stupenda"

"Prendilo come regalo di Natale, anche perché non sapevo davero che fatte" rido prendendoti in braccio ma soprattutto in giro, ad essere sempre seri c'è poi il rischio di prenderne il vizio.

"Puoi replicare anche per il compleanno se ritieni, non mi offendo!" la felicità è contagiosa, la tua in particolare è un virus che non lascia salvezza ma da cui non ho nessuna intenzione di proteggermi.

"Quando li fai sti benedetti diciotto?" almeno per dare un senso a questa attesa struggente e provare ad organizzartela una sorpresa diversa. Io che il compleanno l'ho sempre festeggiato per far piacere agli altri e pregando non arrivasse mai l'odiato momento della torta.

"Nove gennaio, sono praticamente maggiorenne" batti le ciglia esageratamente, lo so cosa mi stai dicendo e comincio a convincermene anche io ogni giorno che passa

"Meno due" ti sussurro all'orecchio regalandoti una scarica di brividi "poi facciamo finta che li hai già compiuti". Mi stringi fortissimo e anche io spero che l'orologio scorra più veloce e ci lasci finalmente liberi di viverci e non di respirarci appena, che sai di nuvola ma a questo punto vorrei scoprire il tuo sapore, così la prossima viene anche meglio.

Salvo mi ha detto che rimanerci fregati è facile ma prendere il treno pieno come sto facendo io, forse vuol dire qualcosa di più. Perché se sei diventata anche parte della mia musica dovrei cominciare a farmi delle domande che non ho voglia di pormi, perché scoprire quanto mi piaci complicherebbe ancora di più le cose. Quella canzone è tua, sei dentro ogni nota, ed è stupenda, lo ammetto, forse le risposte a quelle domande sarebbero troppo semplici da trovare.

Ad interrompere l'idillio è come sempre la voce della produzione che ci richiama tutti velocemente sulle gradinate, c'è una comunicazione e forse per una volta non sono guai.

Mi trascini fuori dalla tana, hai sempre paura che ti riprenderanno se tardi un istante, dovrei dirti che abbiamo ancora le mani agganciate ma mi piace così: fingere di venir trascinato da un fuscello, mano nella mano. Se puoi non smettere, ti seguo dove vuoi.

Randagi e AvvelenatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora