Favole e Star

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L'orlo della gonna forse un filo corta, il microfono davanti e l'ombra delle tue parole nella testa: "Non pensare, canta". La base parte dopo un mio breve cenno di assenso e improvvisamente sono di nuovo in quel bosco fatato a cantare di un amore che non riesco a trovare. Apro le braccia facendomi trapassare da un vento che sferza solo su di me e canto, piccolo usignolo, di aver dormito con gli angeli e avergli rubato questa melodia. Fatina o folletto dispettoso?

Occhi socchiusi ma gli applausi basta sentirli per capire che si sta facendo un buon lavoro. Vibra il diaframma e prendo fiato per tenere quella nota, quell'accenno di eterno che ogni melodia porta con sé . Canto e ti sento, trascini i piedi anche nel bosco, anche in armatura, ma ci sei sempre. Volo lontano per poi tornare in picchiata su questo palco, il canto è come un volo e tu hai le ali, me lo dici più spesso di quante volte io l'abbia capito.

Mi volto quel tanto che basta a scambiarci uno sguardo di intesa, sorridi, va tutto bene. L'esibizione si conclude in fretta, quasi fugace, senza che ne avverta tutto il peso, troppo impegnata a raccontare una storia ed esserne protagonista. Così devono sentirsi le star, prime donne dei loro sogni.

Scroscia l'applauso dai banchi e spalti, ce l'ho fatta. Subito cerco conferma nella professoressa mittente del compito, tiene le labbra corrucciate ma con un invisibile sorriso a tirarle, chissà cosa sta pensando. "Che ne dici Anna?" domanda Maria dando voce ai miei dubbi "compito superato?"

Schiarisce la voce: "Allora Maria ti dirò, l'esibizione è stata abbastanza soporifera come sempre, però alcune piccole migliorie le ho viste: qualche sonorità interessante e un cercare un'interpretazione un pochino più convincente. Superato ti direi di no, ma ha lavorato"

La delusione mi pervade ma mi limito a ringraziare, non la convincerò mai. Dalla giuria danza si leva la voce della Maestra: "Posso dire una cosa senza voler minimamente inficiare il parere dei miei colleghi?"

La conduttrice la invita a continuare sotto il mio sguardo stupito: "Sono diverse volte che noto in Sarah un'inclinazione naturale al movimento, ha una bellissima musicalità e interpreta molto con il corpo ciò che canta, quindi secondo me è estremamente espressiva, quasi incontenibile. Soggettivamente mi piace molto la sua voce ma su questo ammetto ignoranza. Indubbiamente però è uno spettacolo tutto meno che soporifero"

Maria ride: "Hai deciso di inimicarti anche la giuria di canto?". Un brusio divertito si leva soprattutto quando Anna lancia un bacio volante alla mia protettrice, quanti possono dire di avere come avvocato difensore Alessandra Celentano?

Lorella mi riconsegna la maglia e corro a sedermi lasciando qualche cinque ai miei compagni, quando le dita incontrano le tue le stringo quel secondo in più che spero significhi: "Grazie" in tutte le lingue del mondo.


***

"Sarah! Me fai male" urli sotto le pinzette che stanno delineando le sopracciglia da qualche minuto. "Mi dovresti ringraziare invece di muoverti così tanto" sghignazzo provando a continuare la mia opera.

Ti alzi seduto continuando a tenermi a cavalcioni: "Ma se so state lì ventiquattro anni, mo perché glie devi rompe tu?"

Mani sui fianchi e sguardo obliquo: "Innanzitutto non hai ancora ventiquattro anni e poi ti sto rendendo più bello, non sei contento?"

Il gesto eloquente della mano mi provoca altre risa: "Non ho capito perché quando ve fidanzate ve trasformate in Barbie veste Ken: quel poro cristo de Salvo a dieta, io sotto le grinfie di un'estetista pazza, che ve prende?"

"Dovreste solo accettare che vi miglioriamo la vita e l'outfit" rispondo lasciandoti un piccolo bacio sul naso che arricci soddisfatto. Un lampo di genio mi coglie: "Vuoi vedere che ho fatto?"

Randagi e AvvelenatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora