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Tocca a me. Le guance mi vanno a fuoco e continuo a stringermi nel cappotto di Nicholas alla ricerca di calore, il tuo non l'avrei preso ma tanto non me l'hai offerto in uno dei tuoi stupidi giochi del non detto.

"Baby sei pronta?" Sofia scalpita nel suo vestito argento, abbiamo fatto proprio bene a scegliere questo, la illumina più del suo sorriso, o quasi.

"Certo, non vedo l'ora!" che poi è vero, non sto nella pelle all'idea di salire e cantare che non mi serve proprio nessuno, tantomeno un uomo, men che meno te, per essere perfetta.

Ci stringiamo le mani dandoci il cambio con Marisol e Mida che stanno lasciando, ancora euforici, il palco. "Si va in scena Sarah!" urla con tono stridulo che per fortuna lei il microfono non lo ha, nocche bianche da quanto forte si trattengono, ancorate a un sogno, almeno loro, che non vuole sbiadire. Ancora un cenno di assenso, un momento prima dell'ignoto, ma io ormai di tuffi ne capisco a pacchi e ho sbattuto anche la pancia sull'acqua per sapere che si, fa male, ma si sopravvive.

Palco vuoto ma piazza piena, centinaia di occhi, colori, cartelli e grida, qualcuna addirittura diretta a me, a noi. Mi sento piccola ma al contempo mastodontica e uno sciame di farfalle mi popola il corpo, è come innamorarsi ma forse farà meno male. Saluto timidamente avanzando mentre Sofi si appresta a mettersi in posizione: "Ciao a tutti! Siete tantissimi e bellissimi, cioè non vi vedo ma so che siete stupendi ". Le risate insieme a qualche incitamento si propagano velocemente e in qualche modo mi infondono coraggio.

Mi prendo il mio spazio al centro del palco e le luci impazziscono sui glitter del vestito, sono un fascio di luce, sono pazzesca e tu non sai cosa ti sei perso: "La canzone che sto per cantare è per tutti quelli che almeno una volta nella vita hanno sofferto per amore, o per qualcuno che si spacciava per tale, per tutti voi Viole e Violini"

Il pubblico urla ancora ma le mia testa ormai è diretta verso un solo lido: vendetta.

Non ho l'età per scappare
Senza avvisare o mandare un messaggino ai miei ma forse per te lo farei

Ondeggio sulle prime note portandomi un dito alle labbra e mordendolo un po'. Cammino sinuosa, leggiadra, mi sento a casa mia mentre le luci mi seguono e Sofi incanta con le sue movenze. Incrocio solo per un secondo il tuo sguardo, sei nella prima quinta e non smetti di fissarmi, ti capisco, ti sei perso parecchio. Ho fatto molto di più che scappare con te, ti ho portato nel mio mondo e ho illuminato il tuo, non te lo meriti proprio.

Non ho l'età per andare via di casa
Ma sono salita su un tetto con te
Mentre pioveva a dirotto

Mi avvicino al pubblico scambiando qualche cinque e qualche saluto, per correre dietro a te stavo perdendo la concentrazione sul mio sogno, su tutto quello che vale davvero. Le farfalle le sento lo stesso, non ho bisogno del tuo sorriso, loro non le uccideranno mai con così tanta facilità

E parlare e parlare come due bambini
Su un letto di fiori tra viole e violini
Quel giorno sembravi sincero

Sembravi. Lo sei sempre sembrato. Anche stanotte, mentre mi abbracciavi, mentre mi dicevi che mi avresti aspettato, che non ti importava di nulla se non di noi. Sembravi sincero. Mi ha fatto un po' male la tua mancata risposta quando ti ho detto che mi stavo innamorando di te, ma non sapevo quanto l'avrebbe fatto il messaggio di stamattina. Inspiro profondamente scacciando dalla testa quelle immagini e mi preparo a cantare il ritornello

Ma qualcuno mi ha detto che
Ti hanno vista con una
Che somigliava un po' a me, vabbè

Mi somiglia ma non poco, tanto che quasi ho sperato di essere io nella foto, di sbagliarmi, di aver sempre avuto gli occhi un po' più verdi e le guance più paffute. Perché cosi quella maledetta foto, di un pomeriggio qualunque, nello stesso posto in cui sei stato con me, bastardo, mi avrebbe evitato di veder spargere il cuore in centinaia di pezzi e non avere nessuna forza per raccoglierli. Ti baciava anche lei e tu le tenevi le mani sui fianchi, come hai fatto con me e come non potrai mai più fare. Mi manchi ti ha scritto, magari l'avrà fatto altre volte mentre io ti aspettavo come una scema dall'altro capo del telefono.

Randagi e AvvelenatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora