Unfaithful

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"Io mi fido" lo ripeto in modo ossessivo da tre giorni a questa parte. L'ho detto a te guardandoti negli occhi prima di baciarti, l'ho detto a Mari che ha chiesto senza parlare, l'ho detto a Lorella quando mi ha sottolineato quanto creda in me e quanto voglia darmi quella maglia d'oro, l'ho detto a mamma preoccupata dalla visione di quel daytime che sanciva il suo ingresso.

Io mi fido e faccio bene.

Venerdì ci hanno richiamato tutti sulle gradinate comunicandoci che vi sarebbe stato un nuovo ingresso,fortemente voluto dalla Pettinelli, a praticamente un mese dall'inizio del Serale nel pieno della consegna maglia per lo stesso. La notizia ha generato notevoli malumori, mio compreso, che ritengo di aver dimostrato troppo per non meritarmi di completare il mio sogno. E poi l'oro mi sta benissimo. A scuotere però il mondo e metterlo sottosopra almeno per me, è stato il filmato introduttivo della nuova allieva: la chitarra tra le mani, i capelli biondo sporco a sfiorarla e quegli occhi un pizzico in più verdi del dovuto a bucare la telecamera. L'ultima volta che l'avevo "vista", se così si può dire, era fin troppo vicina alle tue labbra e ha fatto da sfondo a uno dei ricordi peggiori della nostra storia. Ancora le lacrime mi assalgono se mi penso sola su quel treno diretta a Genova, piena di dubbi sulle spalle.

Hai reagito peggio tu, sei saltato come se ti fossi scottato e poi mi hai stretto a te, quasi come scudo verso qualcosa che non volevi proprio vedere. "Resta qua" mi hai sussurrato mentre mi abbracciavi da dietro, immerso nel profumo dei miei capelli. Io posso anche incatenarmi tra le tue braccia ma non posso impedire al tempo di fare il suo corso e nemmeno alla produzione a quanto pare. Certo tu me l'hai sempre detto "Nun te lo scordà, glie servimo per lo share, non ce vogliono bene", ma non mi sarei aspettata che in nome degli ascolti avremmo trasformato una scuola in un'arena e un cantante in una coppa.

È entrata senza chiedere, in salotto come nella mia vita, stringendo le mani di tutti e parandomisi davanti con un sorriso troppo dolce per essere vero. "Tanto ci conosciamo" ha sputato fuori mordendosi il labbro inferiore, effetto di una timidezza che non le si addice in questo momento "comunque piacere Cecilia". Ci siamo sfiorate appena come per paura di cosa avremmo sentito nel toccare le dita che avevano sognato ed amato la stessa pelle, seppur non nostra. Non è successo nulla, nessun fuoco d'artificio, nessuna bomba in città, solo paura e freddo che si mischiano cosi male insieme.

Sensazione strana che ha continuato a infilarsi tra le pieghe di un cuore insicuro, piccola ma presente, e io che non ho mai saputo usare il ferro da stiro l'ho lasciata crescere. Inconsapevole. Fa tanto freddo da qualche giorno e nemmeno le tue braccia sembrano scaldarmi. Forse anche tu hai freddo e non me lo vuoi dire per non accentuare la sensazione di gelo. Viaggia tutto in uno scenario glaciale in cui nessuno dei due vuole ammettere che lei abbia potere e così facendo lascia che questa lastra di ghiaccio continui a inspessire. Pesa sul cuore, specie se occupato solo d'amore.


***

Ha talento, ed è innegabile. Ed è furba, non posso fare a meno di pensarlo. Per la settimana di esordio in studio ha scelto di cantare "Unfaithful" di Rihanna, ben consapevole di quanto avrebbe incrementato la narrazione del triangolo che sta impazzando al di fuori di queste quattro mura.

Quando la base parte e la voce comincia a rompersi sul racconto della propria verità capisco che non sarà l'unica cosa a farlo oggi. Racconta con gli occhi lucidi, chissà di quanti pianti, com'è essere la cattiva della storia: il lupo, la strega o semplicemente la stronza. Rihanna ha tradito, l'ha fatto anche lei e si confessa a tre passi dalla persona a cui ha sparato sul cuore. Davanti a chiunque. Anche a se stessa. Chissà se le era già successo prima, di confrontarsi con la realtà del dolore che ha provocato. Anche per perdonarsi. Magari.

Lei canta di un tradimento talmente palese e annunciato da esserne entrambi consapevoli ma di non aver voglia di vederlo. Lei canta e tu piangi.
Tu che uccideresti piuttosto che mostrare una sola emozione a favore di telecamera, hai il volto coperto di lacrime. Ed io muoio di gelosia.

Tu che per me non hai mai versato nemmeno una goccia di te, ti disperi per chi ti ha sparato, togliendo la sicura alla pistola, dritto nell'animo. Ed io non so fingere di dispiacermi.

Lei canta e si avvicina un passo di troppo passando tra i nostri banchi. Ed io vorrei essere capace di fermarla. Non lo so fare, posso solo restare inerme a guardare le vostre dita sfiorarsi mentre caricate insieme un revolver puntato verso di me.

Lei brilla e tu ti illumini, sarà la grazia del perdono, ne fossi in grado io. Il pubblico è in delirio, forse per la sua voce o a maggior ragione per tutto ciò che sta provocando. Furba, continuo a pensarlo, soprattutto mentre ridiscende verso lo studio scoccandomi un'occhiata e alzando le braccia in segno di resa. La risposta mediatica non tarda ad arrivare, a giudicare dalle grida se ne parlerà per giorni. Voleva questo, lo so per certo.

Hai smesso di piangere, o forse lo continui a fare ma hai gli occhi troppo stanchi per farmelo vedere. Lei abbassa lo sguardo lucido davanti a una standing ovation a platea unita. Io sono ferma con la notte negli occhi e il cuore gelido.

Io, lei, tu. Sembra una favola sbagliata, Peter alla fine si innamora di Capitan Uncino e lascia appese Trilli e Wendy. Le favole sono per bambini, le storie per chi sa raccontarle. Io sapevo solo volare, ora sono impegnata a non perderle le mie ali.

                                        ***

"Brava, veramente una bella interpretazione" braccia incrociate appoggiata alla porta della sua camera. So che non dovrei essere qui, ma da te, a cullarti dall'ennesimo proiettile per nulla schivato. Eppure sono qui, a guardare quel volto così simile al mio, ringhiando a protezione del territorio.

"Grazie" sorride, che ci sarà mai da essere felici "sono contenta sia piaciuta"

Sbuffo portando via un ciuffo dal volto: "A qualcuno più di altri, ma hai fatto commuovere tutto lo studio"

Il sorriso si gela sulle sue labbra: "Ma non te"

"Ma non me" rispondo ferma, a tradirmi nemmeno il solito vibrare della voce.

Si avvicina quel tanto che basta per accorgermi che questo riflesso ha qualche differenza di troppo: "Hai paura di perderlo?"

"No" mento, ma alla fine non lo stiamo facendo entrambe? "ne abbiamo viste diverse insieme e ci siamo sempre scelti"

"O tu hai sempre scelto lui?" striscia insidioso il dubbio dalla sua alla mia anima "conosco abbastanza Jo da sapere che è uno che lotta poco. È abituato che lo si faccia per lui"

Trattengo a stento una risata: "Non lo conosci proprio allora". Tu, che hai sempre lottato, anche con te stesso, tutto ti meriti meno che la nomina di viziato

"O non lo conosci tu?" serpente che calpesta le pieghe di quel cuore, divenute ormai dune sotto il suo passo "Davvero non voglio fare nessuna lotta con te. È tuo e tanti auguri. Ma io lo conosco Sarah"

Stride il mio nome nella sua bocca: "Siamo cresciuti insieme, dai banchi di scuola al mondo fuori. Siamo stati la prima volta l'uno dell'altro, la prima storia seria, i primi ti amo. Tu lo starai vivendo ma io" trema la voce sul viale dei ricordi "io lo conosco. E lui conosce me e sa perfettamente cosa siamo stati, siamo e saremo l'uno per l'altra"

Cedono le gambe e le certezze sotto un granitico passato: "Sai qual è la differenza tra me e te?"

Scuoto la testa, ho perso anche le parole: "Io sono il primo amore, la storia a cui penserà ogni volta avrà davanti un nuovo sentimento. Sono il fantasma che alberga nei brutti ricordi ma anche, e questo è peggio, in quelli belli. Tu invece hai lui come primo amore, ma questo non potrà mai essere reciproco, perché quelle emozioni lui le ha già vissute, con me"

Annaspo, per la prima volta mi dimentico come si faccia a nuotare e faccio entrare acqua nei polmoni. Forse sono lacrime. Ci penserò poi.

Scappo, lontana da quelle parole e soprattutto lontana da te. "Non piangere" la sento urlare, forse tardi per ogni rimpianto.


Note d'autrice:

SCUSATE!
Periodaccio, mi sono ammalata un sacco di volte e il lavoro mi ha assorbito. Ma siamo tornati anche con aggiornamenti rapidi. Mi fate sapere che ne pensate? Ci piace un po' di drama? Io vi ringrazio per non aver mai smesso di leggermi e vi aspetto come sempre nei commenti.

Un abbraccio!

Randagi e AvvelenatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora