Iris

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"Io te lo giuro Maè non ti capisco" le guance di Salvo sono piene di stupore e di biscotti rubati mentre mi rimprovera "perché non l'hai baciata? Io con Mari non mi sono fatto tutti 'sti problemi"

"E grazie Sa! Ricordami quanti anni c'hai?" gli prendo la busta di leccornie dalle mani "Se condivide, ma poi tu non stavi a dieta?"

"Shhh" si porta il dito alla bocca mimandomi di fare silenzio "se Mari se ne accorge mi ammazza! Ma che te devo di io c'ho fame!" gli occhi traboccano richiesta di tacito accordo e io mal trattengo una risata davanti a quell'espressione da cucciolo abbandonato.

"Sei pessimo, fattelo di" parlare tentando di non ridere si rivela più complicato del previsto quando volge la schiena alla busta per <<non cadere in tentazione>>

"Zitto dai! Non ce la voglio farla rimanere male, dopo mangio... che sta scritto qua? Le gallette, le gallette, tipo polistirolo praticamente" lo sconforto assale le gote del mio amico che speranzoso forse pensava di trovare scritto sulle indicazioni della dieta: crêpes alla Nutella.

"Ma lo fai per lei o per te?" sposto la sedia nuovamente di fronte a lui che ancora porge le spalle all'insidioso nemico zuccherato. "Ma per lei fra chiaro! Io me sento figo anche così, che poi non so mica grasso, al limite un po' pingue. Mamma direbbe che è tutta salute" il tono permaloso dichiara persa per me la battaglia contro la risata che esplode, vera e cristallina, dalle mie labbra sotto lo sguardo offeso di Salvo.

"Senti sagoma!" mi rimbrotta prontamente "mi fai capire che stai a combiná con Sarah?"

"Niente, non ci posso combinare niente" gli rispondo con gli occhi rivolti al vuoto "è piccola fra, sta cosa non entra in testa a nessuno de voi perché non ce state in mezzo"

"Ne parli come se fosse una bambina, le mancano due giri di orologio ai diciott'anni, poi che cambierà mai?" la logica con me fa da sempre a cazzotti però capisco che il numero di candeline spente faccia veramente nessuna differenza in questo frangente.

"Nulla sarà comunque piccola" rispondo lapidario "Questa storia non cambia, è un vuoto a perdere che la ferirebbe soltanto, c'hai presente che glie diranno fori? Che me diranno invece lasciamolo proprio perde" come se non sapessi che i siparietti sono già iniziati. Li ho visti i post su Instagram, lo scambio di opinioni su X e gli articoletti da quattro soldi: "Il maestro e la minorenne"; mi è venuta la nausea al primo rigo.

"Io sto mondo lo vivo da un po' più di voi, fidati, sarebbe un disastro" un groppo in gola mi fa ripercorrere ogni commento letto su ogni social e alzare un muro che mi protegga dal tuo sguardo, per evitare di caderci dentro.

"Quindi in sostanza non è che ti piace solo, c'è qualcosa di più" replica malizioso il mio amico

"È sempre 'n piacere esse ascoltato" sbuffo infastidito "se vede che hai preso proprio appunti mentre parlavo"

"Secondo me invece stareste benissimo insieme, vi completate" Salvo ha tante qualità ma forse i suoi occhi paciosi raccontano la più bella: la trasparenza. Lancia lì in un pomeriggio che strizza l'occhio a dicembre una frase che io non voglio accettare da settembre, tu mi completi in ogni modo in cui io sappia o abbia paura ad immaginare.

" Namo a prepare ste gallette va, me ce manca Castagna senza baffi a complicamme la vita"

I giorni passano e dicembre con la sua felicità incontrollata irrompe nelle nostre vite con il suo luccichio di gioia e le strenne colorate, per noi però porta con sé anche tonnellate di assegnazioni e compiti in un crescendo di difficoltà e ansia che mi risultano sempre più ingestibili. L'ansia è sempre stata una compagna insidiosa e silente per me, è arrivata nei primi anni dell'adolescenza e si è fermata lì, tra il cuore e la gola, per bloccarmi il respiro. Ho imparato a gestirla, a parlarci, a chiederle spazio e a volte a lasciarla vincere perché non tutte le battaglie sono da combattere l'importante è spuntare la guerra. Tu hai conosciuto la mia ansia fatta di mani tremanti e urla soffocate e non ti sei mai spaventata, hai solo chiesto, con tutta la tua dolcezza, come potessi aiutarmi e io non potrò mai dimenticarlo:

Randagi e AvvelenatiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora