Cesare Pov
E io mi sentivo morire dentro. Tutto volevo fare ma non spaventarlo, non gli avevo detto tutto il piano ok, ma cazzo ero sempre io , come aveva fatto ad avere paura. Forse per la ginocchiata? impossibile, Marco è intelligente, sicuramente già aveva capito perché l'avessi fatto. Forse perché l'avevo fatto spogliare? Forse non gli andava che gli altri lo vedessero in mutande? Con le mie mutande tra l'altro. Ma non poteva aver paura di farsi scoprire,tanto sono tutte uguali
-Vai da lui, con questa rissa nessuno noterà nulla- Enzo l'aveva già capito quando me lo stava dicendo mentre stavo uscendo notai per terra la sua cravatta, la guardo per un attimo e me la infilo nella tasca dei pantaloni.
Fuori la palestra molti ragazzi si stavano complimentando per l'idea mentre altri erano disgustati. Tra tutti , Marco stava parlando con Bea. Lei lo stava stringendo tra le sue braccia accarezzandogli i capelli,solo a vederlo mi stavo incazzando così ci ho messo niente a raggiungerli
-Bruno dobbiamo parlare.-
Non sono stupido e già lo sapevo che Marco si sarebbe aspettato che lo avrei raggiunto ma era sorpreso che l'avessi fatto così di fronte poi quella zoccola
-Non abbiamo nulla da dirci-
Bea staccà subitp le mani da lui forse proprio per come la stavo guardando però era lì ferma ad osservare la scena.
-Ho detto che dobbiamo parlare-
Il suo tono non prometteva nulla di buono, ma davvero non sapevo come ne cosa fare.Fosse per me l'avrei preso di peso e portato a casa, nel mio letto a fare la pace come meglio sapevamo fare, ma con la zoccola li e gli altri dovevo mantenere la parte
-Io invece ti dico che non abbiamo nulla da dirci-
Dicendo questo, fece passare un suo braccio dietro la schiena di Bea e se la portò più vicino. Non ci ho capito più un cazzo. Spingo malamente quella puttana da Marco e lo prendo per un braccio e lo spingo nella mia auto senza preoccuparmi ne delle grida di quella bionda ne di quello che stava dicendo Marco
Entrati in macchina faccio scattare le sicure.
-Guarda che non ho intenzione di buttarmi fuori dall'auto in corsa-
-Con te non si è mai sicuri-
Mi scappa un sorriso ma appena lo vedo in faccia torno subito serio.Stavolta sarebbe stata più difficile del solito scusarmi
Marco guarda fuori dal finestrino, è incazzato, e quel che è peggio, mi rivolge sguardi senza nascondere l'espressione ferita o delusa
-Volevi parlare, parla!-
-Mi dispiace, forse abbiamo esagerato...-
-Forse?Avete finto di essere stupratori, ma va bene, lo scherzo poteva starci. Ci avete legati e umiliati, ma andava bene lo stesso, volevate vendicarvi, abbiamo messo uno striscione offensivo e abbiamo festeggiato nella vostra palestra, quindi potevamo capire anche questo. Ma poi avete riso della nostra paura, e tu che cazzo stavi facendo ? Ridevi ! Di ME !-Pausa
E non è finita, spiegami che motivo c'era di farci stare in mutande, quale?-
Parcheggio l'auto sotto casa mia senza avere la forza di spiccicare parola.
-Cazzo rispondi, quale? Non eri tu quello che volevi parlare ? Forza parla!-
Non so cosa rispondere, volevo umiliarli, fargliela pagare e quando gli altri mi hanno dato l'idea non potevo tirarmi indietro. Avrei voluto, avrei potuto dire"No, il mio ragazzo fa parte di quella squadra e io non posso fargli questo" ma non potevo, Marco voleva tenere tutto segreto, allora non poteva lamentarsi, doveva accettarmi come il pezzo di merda avanti agli altri, era stato lui a decidere, non poteva farmene una colpa. Ma ovviamente rimango in silenzio, non voglio peggiorare la situazione, lo so che se avessi alzato questa questione sarebbero andate ancora peggio le cose, e io non sono pronto, io ho ancora bisogno di lui.
-Volevamo umiliarvi...-
Marco scoppiò a ridere, con la bocca e non con gli occhi.
Più lo guardavo e più mi sento morire dentro , pensavo che le parole dette in palestra fossero il peggio ma quella risata mi sta uccidendo dentro proprio adesso .
-Umiliarci? Farci spogliare e farci bere pipì va oltre l'umiliazione. Ma che cazzo di mente malata avete?-
-A te non lo era pipì- cerco di difendermi.
-Ah vero, hai avuto la decenza di mettere dell'acqua nella tua pistola. Ti aspetti un ringraziamento? Non lo avrai perché è stato il gesto a farmi incazzare. Poi ridevate cazzo, eravamo terrorizzati! Io sapevo che eravate voi, ma davvero non sapevo dove potevate spingervi-
Si ferma un attimo, la rabbia stava scemando, ma i suoi occhi erano ancora pieni di delusione.
-Io ho avuto paura di te-
Muoio ancora di più
Mi sporgo per abbracciarlo ma Marco si scansa male -
"Marco mi dispiace, dai , saliamo in casa, ti metti sul divano e mi faccio perdonare-
-E vuoi risolvere di nuovo con una scopata?-
Tanto ha urlato che mi sono davvero preso paura adesso giusto un attimo prima di rendermi conto che quel deficente ancora non ha capito come sono fatto io
-Scopare? Ma chi cazzo ha parlato di scopare?! Sei tu quello che ha appena rifiutato un abbraccio, e ok, ti ho spaventato con quel fottuto scherzo, ma ora sono qui e sono io!-
Stavolta ho alzato anche io la voce e Marco cerca in tutti i modi di uscire dalla macchina senza riuscirci
- Guardami mentre parlo!-
Gli prendo il viso tra le mani e prendo fiato
-Mi dispiace. Se potessi tornerei indietro e non farei nulla del genere. Mi odio perché ti ho spaventato, e voglio rimediare. Mi dispiace per la ginocchiata ma sai che se non l'avessi fatto avrebbero fatto domande, e tu non vuoi. Mi odio per aver riso dinanzi alle paure tue e dei tuoi amici, e ti mentirei se ti dicessi che le risa erano finte, ma ero scazzato per aver perso il primo posto quest'anno, e per tutto quello che era seguito. Ma se avessi saputo che sarebbe successo questo, per te, avrei agito diversamente. Ti prego ancora, perdonami- e poi lo abbraccio ma lui non ricambia
Quando mi allontano vedo nei suoi occhi ancora quel velo di delusione. Faccio scattare il blocco delle sicure e Marco salta fuori prende
Scendo dall'auto e mi avvicino e mi sto sforzando per sentirlo parlare
-Sono troppo arrabbiato ora, magari se ne parliamo domani, con più calma, è meglio-
Mi faccio forza da solo, almeno era qualcosa
Senza rifletterci tanto mi ritrovo a stringerlo di nuovo e a passare le mie dita tra i suoi capelli , gli voglio far dimenticare le mani di quella puttana che si porta appresso. Lui si lascia fare e ricaccia le lacrime
-Dai andiamo a letto? A dormire, lo giuro!-
-Forse è meglio se torno al dormitorio, voglio vedere come stanno gli altri-
-Va bene. Allora ti accompagno-
Risaliamo in auto in auto e già lo so che quando poi torno a casa mi mancherà non averlo ancora tra le braccia.
Parcheggio non molto lontano dal campus e gli do un bacio sul collo ma lui mi scansa.
-Che dico per il fatto che mi hai trascinato via?-
-Dì quello che ti pare-
-Dobbiamo essere d'accordo per dire le stesse cose, lo sai-
Si, sfortunatamente lo sapeva.
-Ok, diciamo che ti volevo solo spaventare. Puoi anche dire che ti ho chiuso in auto e poi portato a sperdere e sei dovuto tornare da solo a piedi-
-Direi che è meglio dire che abbiamo litigato-e mi tira un pugno in un occhio.
-così è più credibile-
Prima lo guardo male ma dopo capisco . Ma non mi va di farlo andare vià senza nulla e gli restituisco il favore
-Ecco fatto. La tua bugia sarà credibile ora-
-Questi giorni li passerò con la squadra e Bea, in settimana tutti tornano a casa per le vacanze-
-Tu quando parti?- gli rispondo io. Già non volevo più stargli lontano
-Non lo so, di solito parto subito dopo gli esami e le partite, ma stavoltaci sei tu-
Sorrido. Marco stava appena cambiando le sue abitudini per me anche se era incazzatoDI NUOVO
-Bea parte tra due giorni, va a Parigi per tutta l'estate, mi ha invitato-Mi incazzo di nuovo appena lo sento al solo pensiero mi girano le palle ma non mi da tempo di reagire che continua
-Ma ho rifiutato, l'estate è l'unico periodo dell'anno in cui posso stare per cazzi miei al campeggio e stavo pensando che potremmo passare del tempo insieme, io raggiungo i miei ad agosto, fino a metà luglio sto qui."
-Certo, va bene- sono riuscito a rispondere solo quello , ho visto come mi ha guardato e non aveva tanta speranza che io gli dicessi di si quindi non ci ho pensato due volte
Mi fa un sorriso tirato mentre scende .
Mentre si allontanava però , io pensavo solo una cosa. Non mi ha nemmeno baciato una volta , nemmeno di risposta...

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Unspoken
RomantizmSi odiano ma si scontrano sempre . Il capitano della squadra di calcio non ha bisogno del Cestista e vice versa . Marco però ha bisogno del corpo di Cesare e Cesare ha sempre fame di Marco . Quando le parole non dette ti fanno incazzare come una be...