Fu sufficiente una chiamata di Marco perché la sua ragazzo tornasse immediatamente in città . I suoi fratelli e i suoi genitori nonostante gli volessero un bene dell'anima gli facevano troppe domande a cui lui non voleva rispondere. Così se ne tornó prima al campus anche se le lezioni e gli allenamenti non erano ancora iniziati poteva sempre usare la sua camera quando gli pareva e piace. Aveva deciso che non avrebbe vissuto più con le bugie. Gli facevano solo male. La sola cosa che non sarebbe cambiata sarebbe stata solo il suo segreto. Nessuno avrebbe saputo di Cesare , né quello che gli aveva lasciato. Ma Marco era anche troppo un ragazzo d'onore e rispettoso . L'unica cosa che sarebbe rimasta segreta sarebbe stata chi gli aveva fatto scoprire di essere bisessuale . Lo disse ai suoi amici più stretti, a quelli della squadra con cui se la faceva e a Bea con la scusa della solita birra con i soliti amici al solito pub. Sottomessa come era e anche un po' troppo puttana , Beatrice non si incazzó ne fece una delle sue solite scenate anzi. L'idea di avere la possibilità di avere due uomini nel suo letto di cui uno il suo ragazzo a convenienza , la eccitava in un modo leggermente perverso. Non lo aveva nemmeno dato a nascondere quando Marco aveva detto :
-mi piace il cazzo e la figa , sono cazzi miei e se non vi va bene fatevene una ragione, avete il capitano mezzo frocio questi sono i fatti . Se non ci state, ci sono altri che vogliono entrare in squadra-
I suoi compagni non si scomposero di una virgola . Certo non mancavano le facce di sorpresa , alcune un po' schifate , ne le battutine e le domande scomode ma tutto sommato gli avrebbero parato il culo e coperto le spalle anche per come era.

Cesare invece si ritirò a casa sua. Fece qualche visita a Delilah che fu brava a non parlare con la madre solo perché gliel'aveva chiesto lui. E la bambina non poteva andare contro il suo punto debole. Ancora però non si era ripreso del tutto . Lui non era andato avanti . Per quanto potesse continuare a mentire a se stesso , spegnere definitivamente il cellulare per evitare qualsiasi messaggio o chiamata di Marco , ne avere l'impulso di sapere come e dove stasse , non aveva risolto il problema. Nemmeno andare a dormire con la sua maglia addosso lo faceva , ma abituato come era a mentire a se stesso , avrebbe fatto la solita faccia di cazzo una volta tornato al campus anche lui . Era sparito da tutto e da tutti. Del resto da idol a invisibile era un attimo e lui ci si trovava bene in tutti e due i ruoli.
Per guadagnare qualcosa , e anche per prepararsi mentalmente al ritorno delle attività in campus, Marco , prese l'occasione al volo proposta proprio dalla sua ragazza. Stava lavorando come ragazzo a pagamento, si così si definiva , perché puttana gli suonava troppo male. Ballava su di un palco in maschera e al migliore offerente , offriva un piacevole quarto d'ora o venti minuti di strusciate e spettacoli privati . Dipende da quanto gli veniva offerto. Non si concedeva mai sessualmente però . I soli rapporti che aveva erano con la sua ragazza . In fondo in fondo non aveva dimenticato Cesare, ne era innamorato , e così facendo , si stava solo preparando mentalmente a quando l'avrebbe rivisto .
-Era proprio necessario farmi venire qua stasera? - gli disse David a disagio in mezzo a ragazzi muscolosi e twink in minigonna che ballavano per tutta la pista -voglio dire, con te e Fusco era una cosa, qui invece...-
Marco lo guardò male.
-Giusto giusto...L'innominato-
David ci credeva poco già da quando gli aveva mandato il messaggio
Abbiamo rotto , io sto bene e sto tornando
Quella sera ne aveva avuto solo la conferma.
Era evidente che il suo migliore amico ci stava ancora male . Lui lo conosceva come le sue tasche ,o quasi, e di certo Marco non stava bene.
Per come era fatto, aveva cercato ogni occasione possibile per farli almeno parlare e chiarire; chiudere almeno la situazione in modo civile , ma Cesare era come sparito dal mondo, se non fosse che un giorno, per puro caso, mentre stava risistemando le sue cose nella sua camera incrociò proprio lui. Fece del suo meglio per evitare di fare domande né di dare informazioni su dove e cosa facesse Marco dato che anche lui non le aveva chieste e nemmeno dargliele di sua spontanea volontà avrebbe aiutato.
Cesare era venuto proprio quel giorno per lasciare le chiavi della casa in campeggio di Marco e David da bravo figlio di puttana si inventò una scusa per farli incontrare.
Gli disse che andava di fretta e che lo avrebbe incontrato per una birra proprio nel locale dove lavorava Marco.
Ci vollero tre gin tonic per mettersi a suo agìo lì dentro e iniziare a ballare con la ragazza del suo amico che intanto si stava esibendo già sul palco . Con una scusa si allontanò da lei quando guardando l'orologio si rese conto che era di cinque minuti in ritardo per l'appuntamento .
-Tieni le chiavi , io sto andando via-
-Dai amico nemmeno il tempo per una birra! Quanto vai di fretta!- gli disse mettendogli un braccio attorno le spalle.
-Non sono di fretta e ho altri cazzi da fare e non sono tipo da questi locali- gli risposte Cesare spostandogli subito il braccio scocciato -e non sapevo nemmeno fossi tu il tipo-
-È solo per rifarsi un po' gli occhi e rilassarsi ! Dai cosa sarà mai una birra ti vedo un po' sciupato . Non è che senza alcohol ti sei rammollito vero?-
Colto nel segno
-Tu non chiudi mai la boccaccia né stai mai fermo con le mani eh?- rispose l'altro infastidito -almeno dentro si può fumare?-
-Be si...penso-
-Bene - fece Cesare -prendiamoci sta birra e poi leviamoci dai coglioni-
Entrarono tutti e due . Cesare si guardava attorno studiando il posto . Luci soffuse e alcuni laser creavano un po' di atmosfera in mezzo a tutta la gente in mezzo che già ballava
-Senti, che gente ci viene qua?-
-Mah guarda- gli disse avvicinandosi all'orecchio e alzando la voce -la maggior parte del campus ci viene io l'ho scoperto da poco . Le ragazze del 3 anno ci vengono per esempio-
Bene pensó Cesare. Le solite facce di cazzo.
Si accomodarono sulle poltroncine aspettando la birra che arrivasse .
-Allora come te la passi?-
-Bene- rispose Cesare seccato mettendo le chiavi sul tavolino.
-Minchia che chiacchierone che sei Fusco- disse Davide ma Cesare forse nemmeno l'aveva sentito.
-Oh guarda c'è Anna! Quella del 3 cazzo quanto mi arrapa!-
Cesare si gira, la guarda e fa una smorfia facendo spallucce -Amico , scusami ma lei non me la perdo . Con permessooooo- David
si alza dalla poltroncina iniziando a muoversi goffamente verso di lei. Cesare scuote la testa mettendosi le dita alle tempie e massaggiandosele maledicendosi per aver accettato quell'invito . Sbuffa ma ancora non aveva finito la sua birra alla spina. Si rilassa sulla sua seduta ma non immaginava nemmeno lontanamente di vedere proprio a qualche metro da lui quella stronza della rossa con Marco che le ballava a petto nudo con dei pantaloni che dire fossero a vita bassa era una presa in giro. Gli venne un colpo in gola tanto che prese la birra e se la scolo tutta per quanto gli era diventata secca. Cercava di mantenere un contegno . Non sopportava allora le lunghe unghie smaltate sul corpo del suo uomo e ancora l'idea non gli era andata giù . Il mullet di Marco adesso era un cespuglio biondo e riccio spettinato in testa che , come negarlo, gli stava da dio. Si muoveva bene
Dove aveva imparato a ballare così ?
Non staccava gli occhi da loro due e Marco lo notò inchiodando di nuovo i suoi occhi mesi suoi . Però non fece una smorfia né niente, la sua espressione però cambiò non appena da dietro un ragazzo alto moro e muscoloso gli mise le mani sul petto e sul torso strusciandosi su di lui da dietro facendo scorrere le sue dita ovunque. L'espressione di Marco cambiò. La stessa faccia di quando era Cesare a farlo , la stessa espressione di goduria se non fosse per gli occhi chiusi e la testa reclinata all'indietro mentre con l'altra mano afferrava la testa dell'altro per portarsela sul collo . Fu li che Marco gli rivolse uno sguardo serio e perso . Forse era ubriaco , all'inizio forse nemmeno l'aveva riconosciuto . La rabbia di Cesare però raggiunse il limite quando proprio il suo uomo gli rivolse un sorriso o di scherno strusciandosi stavolta in modo osceno su quel ragazzo che intanto gli allungava un biglietto da 50 dollari mentre lo tirava a se dalla medaglietta che lui gli aveva regalato.
Cosa voleva dimostrare? Che era andato avanti ? No, lo conosceva troppo bene per quello . Lo aveva visto quando prendeva il biglietto la sua espressione schifata sul viso . Stava quasi piangendo .
Marco non faceva quelle cose .
E cosa gli voleva dimostrare allora ? Che l'unico a soffrire era solo lui? Che ancora fosse rimasto ferito mentre Cesare se l'era spassata sparendo da tutto e tutti ? Che l'unico che stava ancora male era solo Marco facendolo passare per stronzo? Si alzò di scatto dalla poltrona e caricò un pugno che arrivò dritto sul naso di Marco e poi se ne andò raccogliendo il suo giubbotto. Così avrebbe capito che gli poteva fare tutto . Ne aveva tutto il diritto . Cesare era il pezzo di merda ad averlo ferito ma Marco...Marco era ancora suo territorio e nessuno poteva toccarlo! Se non poteva lui , nessun altro poteva. La guerra era appena cominciata .

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