9. Gettin' drunk at a club

28 6 77
                                    

Well, sometimes I feel like I don't wanna be where I am
Gettin' drunk at a club with my fair-weather friends
Push away all the people who know me the best
But it's me who's been making the bed

- making the bed, Olivia Rodrigo

Louis

Mi sveglio con un dolore allucinante alla testa e con la sensazione di vomito. Dove cavolo sono? Giro la testa e vedo la chitarra, quella chitarra. Come ci sono finito in camera mia? Dio, non mi ricordo nulla.

Possibile che mi sia ubriacato per mettere fine al dolore che provo dentro di me?

È impossibile far andare via il dolore che rischia di farmi annegare sempre di più, quindi cosa cavolo mi sono ubriacato a fare?

Sento la porta aprirsi e vedo Nic con un vassoio in mano. Devo stare male per avere la colazione a letto? Bastava dirlo Nic, ora farò finta sempre di non sentirmi bene.

"Sei sveglio. Come ti senti?" Mi sorride anche se il sorriso non arriva fino agli occhi, li ha spenti. C'entro io con la sua tristezza?

"Mhmh, non ricordo nulla, che è successo?"

"Bella domanda Lou, io cosa ne posso sapere se sparisci senza dire nulla? C'è di sotto un ragazzo che ha avuto pietà per te e ti ha riportato a casa." Si gira per andarsene e lasciarmi da solo, però io lo blocco.

"Nic..."

"Si?"

"Quando sarò lucido possiamo parlare? Siamo migliori amici, cazzo, e invece sembra ci stiamo facendo la guerra. Risolviamo?"

"Mhmh." Annuisce pensieroso e mi lascia definitivamente da solo.

Cosa cavolo significa che una persona estranea mi ha riportato a casa? Cosa diavolo ho combinato la scorsa notte?

Nicolas

"Ei ragazzi, Louis si è svegliato."

"Finalmente." Sospira Aisha... il senso di colpa ieri la stava uccidendo.

"L'unico problema è che non si ricorda nulla di ieri notte quindi Andrea dovresti rispiegare come sono andate le cose."

"Va bene, nessun problema."

Saliamo di sopra e mi preparo a riascoltare il modo in cui il mio migliore amico stava annegando nei suoi ricordi.

"Allora Lou, lui è Andrea. Ti è familiare o non ricordi proprio nulla?"

"Mhh non credo di averlo mai visto prima d'ora."

"Bene, ora sai chi è. Con pazienza ti racconterà cosa hai combinato, cerca di non fare troppe domande."

"Allora te lo racconto in breve perché non posso perdere tutta la giornata appresso a te e alle tue cazzate.
Ieri sera stavo facendo una passeggiata con il mio cane quando ti ho visto seduto su una panchina e piangevi. Mi hai supplicato di portarti in un bar e dato che non volevo sentire le tue lamentele ti ci ho portato."

"Potevi anche lasciarmi lì se non ti importava nulla, stronzo."

"Lou... fallo parlare." Intervengo io.

"Poi hai iniziato a bere uno, due bicchieri finché ho perso il conto e hai iniziato a parlare di una certa Nemo. Dicevi robe tipo Ora che mi ha visto in quello stato non vorrà avere più a che fare con me e bla bla bla. Non ce la facevo più. Stavo quasi per lasciarti là quando un tizio ti ha minacciato di chiamare la polizia se non la smettevi di lamentarti. Così, dopo aver insistito un paio di volte, mi hai dato il tuo indirizzo e ti ho portato qui."

"Beh, grazie tante eh, che bello avere pietà di me." E inizia a ridere in una maniera allucinante. È decisamente ancora sbronzo.

"Pezzo di merda, ho sprecato tutta una serata appresso a te e questo è il ringraziamento? Ma andatevene a fanculo." Bene, non pensavo sarebbe andata così. Louis riesce a farsi odiare e a litigare proprio con tutti.

Faccio un respiro e dico gentilmente ad Aisha di accompagnare fuori Andrea, tanto la sua utilità qui è finita.

Aisha

Seguo Andrea giù per le scale e mi perdo ad osservare i suoi muscoli evidenziati dalla maglietta aderente che indossa. Se pensavo che Louis fosse il più bono dei ragazzi mi sbagliavo, Andrea è uscito direttamente da Wattpad.

Già, mi piace leggere e dio Andrea, anche se non ti conosco, mi farei fare da te qualsiasi cosa, anche ora.

Poi il mio sguardo ricade sui suoi tatuaggi, da quello che c'è sul collo fino a quelli lungo le braccia. Ho già detto che mi farei fare qualsiasi cosa?

Faccio appena in tempo a spostare lo sguardo altrove perché si gira di scatto verso di me.

Mi scruta con attenzione facendo andare il suo sguardo dai miei capelli fino alle scarpe. Poi torna su alla mia faccia e le sue iridi verdi mi intrappolano.

"Sei proprio bella, Sole." Mi sussurra e mi vengono i brividi.

"Mai quanto te, Bad Boy."

"Com'è che mi hai chiamato?" Sorride e cazzo se è ancora più bello.

"E tu, com'è che mi hai chiamato?" Mi avvicino di un passo e anche lui fa lo stesso. Ma al posto di farne solo uno come me, ne fa tre, costringendomi ad andare contro il muro.

"Sole Sole..." sussurra ancora.
"Non sai cosa ti farei in questo momento." Si abbassa per far combaciare l'altezza dei nostri visi e mi ritrovo a inspirare il suo odore. Menta e tabacco. Potrei restare così per sempre senza mai lamentarmi. Se sto sognando non svegliatemi.

La magia svanisce quando sentiamo Louis e Nic discutere, di nuovo.

Di scatto si allontana e prima di uscire si gira per parlarmi un'ultima volta.

"Ci rivediamo presto, Sole."

E mi fa l'occhiolino. Un dannato occhiolino può mandare in subbuglio mente, cuore e corpo? Cavolo.

Mi ritrovo a sussurrare con un sorriso sulle labbra: "A presto, Bad Boy."

spazio autrice:

Che ne pensate di Andrea?

Io posso solo dire che da questo momento in poi le emoji per le parti in cui ci sono Andrea e Edoardo (lo conoscerete tra poco) sono 🖐🏻✊🏻🖐🏻✊🏻.

Il prossimo capitolo sarà tosto per Sofia, potrebbe scappare qualche lacrimuccia... io vi ho avvisati💧

Se vi è piaciuto lasciate una stellina.

Un bacio, Gio.💜

Alla Ricerca Di QualcunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora