8. Come pensi che stia

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Come pensi che stia non so cosa mi prende
Non so cosa mi uccide, qui chi pensa poi perde
Io non credo più in niente, ci ho provato a cambiare
Poso i dubbi su un filo per vederli cadere

- Mille universi, Ultimo

Aisha

Esco fuori dalla stanza di Louis innervosita, perché non devono mai coinvolgermi nelle loro conversazioni? Chissà cosa si stanno dicendo.

Vedo un dottore avvicinarsi e aprire la porta e così riesco a sentire l'ultima frase che pronuncia Nicolas.

"Te lo dico anche io. La risposta è facile, sei malato o no?"

Cosa?! Louis malato? Non riesco a sentire altro perché il dottore li interrompe però, ora che li osservo meglio, vedo che si stanno guardando con odio. Cosa li avrà fatti litigare?

E soprattutto, perché cavolo stanno trattenendo ancora Louis qui? È solamente svenuto, non possiamo tornare a casa?

Nicolas

Il dottore interrompe la nostra conversazione e non so se ringraziarlo o ucciderlo. È tutto così difficile. Se Louis prova a nascondermi la sua malattia esco pazzo. Giuro che impazzisco. Come siamo arrivati a questo punto?

Il dottore ferma i miei pensieri.
"Louis, per ora ti dimettiamo. Tornerai un altro giorno per fare altri esami."

"Dottore, mi scusi." Se non me lo dirà Louis, chiederò a lui. Non mi lascia altra scelta.

"Mi dica pure."

"Quanto è alta la probabilità che dagli esami che farà esca che è malato?" Dammi una risposta ti prego.

"Nicolas, fatti gli affari tuoi. Dopo gli esami ci penseremo." Mi giro verso Louis ed entrambi ci guardiamo con odio, ma il dottore ci interrompe di nuovo.

"Beh, è difficile dirlo senza fare gli esami, però credo ci sia un'alta probabilità. Non succede tutti i giorni svenire e svegliarsi un'ora e mezza dopo. Ora devo andare." Il dottore esce dalla stanza e decido di uscire anche io.

Poco dopo dimettono Louis e così torniamo a casa. Durante il viaggio nessuno parla e nell'aria si sente odore di rabbia. Provo a girarmi verso Louis, che è seduto vicino a me e lo trovo a fissare un punto impreciso fuori dal finestrino, probabilmente perso tra i suoi pensieri. Guardo invece nello specchietto retrovisore per controllare Aisha e vedo che anche lei fa la stessa cosa. Dio, è così noioso guidare.

"Sta attento, cazzo!" Freno di botto, appena sento le urla di Louis e decido di concentrarmi solo sulla strada.

"Mi dispiace Louis, non..."

"Me ne sbatto delle tue scuse, Nic! Almeno mentre guidi pensa alla cazzo di strada! Dio." Va bene, me lo merito. È un tasto dolente per lui, quindi accolgo dentro di me ogni singola parola che mi ha urlato. Me lo merito.

"La smettete di comportarvi da bambini? Ogni volta la stessa storia." Aisha sbuffa e Louis per non rispondere male anche a lei accende la radio.

"No eh, no. Non provare a mettere Ultimo! Almeno metti una canzone diversa da Wendy, ascoltiamo solo quella, che palle!" Aisha... stai zitta per una cavolo di volta.

"Vaffanculo anche a te Aisha! Mi spieghi che problemi hai? Mica ci convivi tu con il mio passato! Io vivo con in testa l'immagine della faccia di mia sorella morente schiacciata dalla macchina. Io vivo sentendo nelle orecchie le parole del dottore che mi dice che è morta. Io vivo con tutto questo dolore. Io, solo io. Tu non puoi neanche immaginare come tutto ciò mi tormenta non solo di giorno, ma anche quando chiudo gli occhi. Quindi non provare a dire di nuovo ciò che ho appena sentito, chiaro?"

Alla Ricerca Di QualcunoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora