Il lunedì è sempre traumatico, penso mentre il professore spiega matematica. Non riesco a concentrarmi sulle formule e sui numeri che sembrano danzare sulla lavagna.
«Non ci sto capendo nulla» mormoro esasperata, passandomi una mano tra i capelli. La frustrazione cresce dentro di me, e sento il peso del weekend ancora sulle spalle.Millie, seduta accanto a me, alza lo sguardo dal suo quaderno, dove sta diligentemente svolgendo l'esercizio.
«Poi te lo spiego io» dice con un sorriso rassicurante. La sua tranquillità e pazienza sono contagiose, e per un momento, mi sento sollevata.
«Grazie» sussurro, cercando di restituire il sorriso. Lei è sempre così disponibile e gentile, il tipo di amica che tutti dovrebbero avere.
Non abbiamo più affrontato il discorso di ciò che è successo quella sera, ma so che molto probabilmente quel momento arriverà.
Provo a concentrarmi di nuovo sulla lezione, ma i miei pensieri vagano. Valtor non è in classe oggi, e una parte di me si sente più rilassata senza la sua presenza opprimente. Ma un'altra parte di me si chiede dove sia e cosa stia facendo.
Mi scuoto, cercando di allontanare quei pensieri. Ho altre cose di cui preoccuparmi, come sopravvivere a questa lezione di matematica. Millie mi passa il suo quaderno con gli appunti ben ordinati. «Ecco, guarda qui. È più semplice di quanto sembri.»
Prendo il quaderno e lo guardo con gratitudine. Forse, con l'aiuto di Millie, riuscirò a capire qualcosa e affrontare meglio questa giornata.
Dopo il suono della campanella, usciamo e ci dirigiamo verso il giardino, prendendo posto su una panchina. Questa mattina non ho fatto colazione, e in tutta onestà, sono a digiuno da ieri sera.
La domenica è passata così velocemente che nemmeno ho realizzato che fosse effettivamente domenica. La giornata è stata difficile da superare; l'ennesima crisi per colpa del cibo ha preso il sopravvento sulle mie emozioni e soprattutto sui miei gesti.
«Evyn, quel biscotto chiede pietà» la voce di Millie mi riporta alla realtà. I miei occhi cadono sulle mie mani e sul biscotto che ho tra le dita. Le briciole mi cadono sulle gambe scoperte per via della gonna della divisa.
«È che... non mi va più» sforzo un sorriso, porgendole il biscotto che lei accetta riluttante. Prova a convincermi di mangiarlo, ma con qualche scusa riesco a liquidare quella pretesa. Le mie gambe mi sembrano grosse, risultano flaccide e pesanti sotto il mio sguardo.
Millie mi osserva con preoccupazione. «Devi mangiare qualcosa, Evyn»Abbasso lo sguardo, evitando i suoi occhi. «Sto bene, davvero. Ma ora non ho fame»Lei sospira, ma non insiste. «Va bene, ma promettimi che mangerai qualcosa più tardi.»
Annuisco, anche se so che sarà difficile mantenere quella promessa. La fame è l'ultimo dei miei problemi quando la mia mente è così affollata di pensieri e insicurezze.Millie scuote la testa, mandando giù il biscotto in pochi morsi.
I miei occhi superano la figura della mia amica seduta davanti a me, e la mia attenzione viene catturata da Valtor che arriva nel cortile. I suoi capelli, che di solito sono di bianco decolorato, sono ora tinti di un nero corvino. Mi sorprendo nel vederlo così, ma lui non mi degna di uno sguardo.
Passa accanto a noi senza dire una parola, l'aria sicura e arrogante di sempre. Lo seguo con lo sguardo, ricordando la nostra litigata dell'altra sera. Ogni parola che ci siamo scambiati risuona ancora nella mia mente, ogni sguardo, ogni gesto. La sua rabbia, la mia paura. È strano come, nonostante tutto, senta ancora quella strana connessione tra noi.
Valtor continua per la sua strada, ignorandomi completamente, come se non esistessi. Mi fa uno strano effetto, ma è meglio così. Forse ha smesso una volta per tutte di darmi fastidio. Devo concentrarmi sulla scuola e dimenticare tutto il resto.
STAI LEGGENDO
Secret Heart.
Romance«Non sapevo che la nostra scuola facesse anche beneficenza» - Valtor. Evyn Brown è una ragazza brillante che riesce a entrare alla Hartfield Academy grazie a una borsa di studio. Fin dal primo giorno, si sente fuori posto in un ambiente fatto di lu...