Mi fisso nello specchio, cercando di convincermi che è solo una questione di forza di volontà. Ma come posso restare concentrata quando ogni cosa intorno a me sembra volermi trascinare nell'oscurità? Valtor è un enigma, un pericolo a cui non posso fare a meno di avvicinarmi. È come se una parte di me volesse lasciarsi andare, scivolare dentro quella tensione che ci lega, ma l'altra, quella razionale, mi tiene ancorata alla realtà.
Respiro profondamente, cercando di riordinare i pensieri. «Devo pensare a sopravvivere. A capire cosa sta succedendo davvero.»
Non posso permettere che quello che è successo poco fa mi confonda. C'è molto di più in gioco: la mia vita, quella di chi amo, e probabilmente anche qualcosa di più grande che ancora non riesco a vedere chiaramente. C'è una rete di inganni e segreti che si estende ben oltre di noi due.
Sento delle voci indistinte provenire dalla stanza. Valtor sta parlando con qualcuno. Mi riprendo un attimo e apro l'acqua del lavandino per rinfrescarmi il viso. Il contatto freddo mi riporta un po' alla realtà, ma la sensazione di essere intrappolata tra il desiderio e la paura è ancora lì, come un peso che non riesco a scrollarmi di dosso.
Mi vesto in fretta, prendendo il paio di jeans e una maglietta comoda tra i vestiti che ho portato con me. Mi sforzo di ignorare la lingerie in pizzo che mi aveva fatto sorridere prima. Con Valtor, tutto sembra una provocazione, una tentazione che non so se voglio o posso assecondare.
Quando mi guardo allo specchio, mi sento più protetta, almeno dai miei pensieri. I jeans mi danno un senso di stabilità, di controllo, qualcosa di cui ho disperatamente bisogno in questo momento.
Sistemati i capelli, esco dal bagno con un respiro profondo. Mi sento pronta ad affrontare Valtor, o almeno a provare a mantenere il controllo della situazione. Ma la mia mente continua a tornare a quel momento di intimità, alla sensazione delle sue mani sulla mia pelle.
Chiudo la porta del bagno alle mie spella e subito il primo colpo mi arriva dritto allo stomaco: Valtor è di fronte a me, vestito in maniera impeccabile. Indossa una camicia nera, leggermente sbottonata sul collo, che mette in risalto la sua pelle abbronzata e lascia intravedere appena il petto scolpito pieno di tatuaggi.
Il suo profumo—Dior—riempie l'aria, invadendo ogni mio senso, rendendo impossibile non notarlo.I pantaloni eleganti neri gli cadono perfettamente, e le scarpe lucide completano un look che trasuda potere e controllo. Lo osservo mentre si passa una mano tra i capelli, un gesto naturale, ma che sembra calcolato per farmi perdere la concentrazione.
«Vedo che hai seguito il consiglio.» dice con un tono divertito e ironico, lanciandomi uno sguardo fugace, osservando il mio abito che sicuramente non è all'altezza del suo.
Sento il cuore accelerare, la tensione tra noi palpabile, ma cerco di mascherare il mio disagio. «Non avevi detto di vestirmi comoda?» rispondo sarcastica, secondo me questo vestito è abbastanza elegante. Cerco di ignorare l'effetto che mi fa ma vederlo così non aiuta di certo.
«Elegante, Evyn.» ribatte Valtor con un mezzo sorriso, «Non pensavo che ti servisse una definizione così esplicita.»
Il suo sguardo mi scorre addosso per un attimo di troppo, ma prima che possa dire qualcosa, si avvicina. «Abbiamo una serata importante.»
Apre l'armadio con un gesto lento e misurato, tirando fuori un abito nero che scivola tra le sue mani come seta. È un vestito lungo, aderente al corpo, con spalline sottili e un profondo scollo a V che mette in risalto il décolleté senza essere volgare. Il tessuto sembra lucido, quasi satinato, e immagino come potrebbe avvolgere ogni curva del mio corpo, conferendo un'aria di eleganza oscura e seducente.
«Indossa questo.» ordina, porgendomi l'abito. Non ha bisogno di spiegarsi ulteriormente; il tono della sua voce dice già tutto.
Prima che possa reagire, tira fuori un paio di tacchi neri Louboutin con la suola rossa, brillanti sotto la luce soffusa della stanza. Le linee eleganti dei tacchi sembrano quasi minacciose, un simbolo di potere e stile.
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Secret Heart.
Romansa«Non sapevo che la nostra scuola facesse anche beneficenza» - Valtor. Evyn Brown è una ragazza brillante che riesce a entrare alla Hartfield Academy grazie a una borsa di studio. Fin dal primo giorno, si sente fuori posto in un ambiente fatto di lu...