Caldo, troppo caldo e tanta voglia di attività rilassanti per distrarsi un po', ma tu non potevi sapere che quello che avevi progettato dall'inizio verrà completamente stravolto e i tuoi piani andranno in fumo.
Tutto a causa di una figura che trama nascosta nell'ombra, una fiducia esagerata da parte di qualcuno e di un'animazione iperattiva.
Tra sole, mare, spiaggia, divertimento e imprevisti spero che vi godiate la vostra vacanza, ovviamente offerta dalla qui presente scrittrice.
Benvenuti all'hotel "Wings of Liberty".- Siamo arrivatiii!- urlò un'esuberante Hanji mentre accelerava il passo per arrivare più in fretta alla destinazione ormai prossima.
Il sole picchiava forte sulle nostre teste mentre camminavano, o per meglio dire, ci trascinavamo per la strada con le valige soffrendo il caldo torrido tipico della stagione.
L'unica che sembrava essere in ottima forma era Hanji, che, appena intravisto l'hotel, aveva spiccato un salto di gioia e si era affrettata verso quella direzione.
Sorrisi vedendo la sua incontenibile felicità, ma le mie doloranti braccia mi riportarono alla realtà: ero io quella che stava trasportando i suoi bagagli.
- Jean, sei sicuro che il posto sia questo? Non ho intenzione di camminare un minuto di più sotto questo sole cocente.- domandò un irritato Eren.
- Sì, ve l'ho già detto. È inutile che continui a chiederlo, Eren.- replicò l'altro.
Il ragazzo biondo però nutriva dei sospetti ed essendo senza peli sulla lingua spiegò le sue ragioni agli altri.
- Non vi sembra strano tutto questo? Voglio dire: Jean ha detto di aver ricevuto tramite posta questo viaggio omaggio tutto compreso e già pagato a scopo promozionale, ma non credo che qualcuno offra una vacanza praticamente gratis per così tante persone.
Secondo me c'è qualcosa sotto. -
In effetti non aveva tutti i torti, già da quando Jean ci aveva detto di questa grande e soprattutto gratuita opportunità tutti avevamo dei sospetti, inoltre il ragionamento appena formulato da Armin non faceva una piega.
- Per me siamo stati fregati.- La sincerità di Mikasa era qualcosa che mi lasciò senza fiato, era stata lapidaria.
- Vi dico che ci si può fidare.- cerco di tranquillizzarci Jean, quasi esasperato - Cosa potrebbe andare storto?- aggiunse.
- Tch, le ultime parole famose.-
"Ecco, sapevo che c'era qualcuno che non aveva ancora parlato, lui e la sua apatia."
- Ormai ci siamo, le alternative sono due: o è tutto vero oppure è uno stupido scherzo e ci butteranno fuori.- enunciai risoluta cercando di porre fine al dibattito.
Finalmente arrivammo davanti a quello che sarebbe dovuto essere il nostro luogo di villeggiatura.
Hanji era in piedi e ci dava le spalle, intenta a contemplare l'edificio che le si trovava davanti.
- Hotel "Wings of Liberty", bello vero?- Quello che vedemmo ci lasciò senza parole, era un posto stupendo e indescrivibile.
Era tutto perfetto: dalla raffinata entrata, alla sala da pranzo, formata da vetri trasparenti che permettevano una splendida vista del panorama mentre si mangiava; dall'enorme piscina al sontuoso salone che si intravedeva attraverso le porte trasparenti
Tutti rimanemmo a bocca spalancata davanti a tale bellezza.
- Ora scopriremo che ci hanno presi in giro e verremo gentilmente allontanati da quei cordiali buttafuori.- disse Eren risvegliandoci da quello stato di trance in cui eravamo crollati.
- Entriamo e lo vedremo.-
Fatti pochi passi mi ritrovai davanti alle porte trasparenti che si aprirono immediatamente, ai lati di esse sostavano due uomini in livrea come quelli che ormai si vedevano solo in qualche film (o in pochi hotel di lusso).
Probabilmente questo era uno di quelli.
Entrai velocemente e sulla schiena sentii gli sguardi dei miei compagni e delle due figure in divisa.
Mi ritrovai in quella che doveva essere la hall dell'hotel: era gigantesca, quel posto era una reggia, non un comune albergo.
Percorsi tutto il tappeto rosso che partiva dall'ingresso e arrivava fino alla reception, sentendomi come una celebrità.
Poi anche resto del gruppo si mosse ed iniziò ad entrare, sulla faccia avevano stampata la mia stessa espressione di stupore ed incredulità.
Arrivai al bancone e vidi che girato di spalle c'era un uomo, che subito si voltò mostrando il volto.
Era un ragazzo giovane e dai bei lineamenti, i capelli biondo cenere, portati con alcuni ciuffi che ricadevano sul volto, lo rendevano ancora più affascinante, ma la cosa che più mi lasciò senza fiato furono i suoi occhi: uno era verde prato e l'altro azzurro, come se quel giovane nascondesse due personalità.
- Buongiorno signorina, posso esserle d'aiuto?- chiese educatamente.
Mi accorsi di essermi impalata a fissarlo solo quando richiamò un'altra volta la mia attenzione.
- Si sente bene, signorina?- si informò il giovane vestito di tutto punto.
- Oh sì, mi scusi, buongiorno anche a lei, avevo solo bisogno di un'informazione.
Per caso...- la mia frase venne interrotta dallo squillo di un telefono della reception.
Il ragazzo si scusò, poi rispose al telefono.
- Certo signor Lawliet, glieli portiamo subito. Arrivederci.-
Rimise giù il telefono e nemmeno il tempo di pronunciare un'altra parola che lo squillo dell'aggeggio riprese.
- Sono mortificato.- mi sussurrò.
- Buongiorno signor Phantomhive, sì certo, cercheremo il suo maggiordomo e glielo manderemo immediatamente. Arrivederci.-
- Mi dispiace signorina di averla fatta attendere, ma in questo periodo c'è sempre molta gente. Desiderava dirmi qualcosa?-
- A uno dei miei amici è stata recapitata una lettera che diceva che avremmo potuto trascorrere il periodo delle vacanze in questo posto e volevamo sapere se era vero o...-
- Allora siete voi, vi aspettavamo stamattina presto a dir la verità.- -Purtroppo abbiamo avuto dei problemi.- ridacchiai imbarazzata.
Come ci si potrebbe dimenticare della folle ricerca dell'invito che Jean era convinto di aver perso e che alla fine non si era mai spostato dalla sua tasca.
- Ecco le tessere magnetiche per l'apertura delle camere, come vedete è quasi tutti automatizzato. Potete riconsegnarle qui ogni volta che avete intenzione di uscire. Le camere sono al terzo piano, su ogni porta c'è scritto il cognome del proprietario. Vi auguro una buona permanenza.- detto questo ci consegnò otto tessere e senza neanche il tempo di dire grazie il telefono squillò un'altra volta e il ragazzo ritornò alle sue mansioni.
Mi voltai e dietro di me c'era tutto il resto del gruppo che doveva aver ascoltato tutta la conversazione.
- Jean, per caso gli hai detto tu i cognomi?-
- Ovvio, dovevo confermare che saremmo venuti.- rispose
- E non potevi dirci prima che non era uno scherzo?- ribattei.
- Io vi avevo detto che ci si poteva fidare.-
Occhiate inceneritorie vennero lanciate da tutti verso di lui.
- Se i signori permettono lì accompagnerei alle camere.-
La voce proveniva dalla mia destra. Girai la testa e vidi un ragazzo, anche lui vestito di tutto punto.
Aveva i capelli neri e gli occhi azzurri, e per la seconda volta nel giro di pochi minuti rimasi stupita osservando il volto di una persona.
- Se volete seguirmi.- riprendemmo i bagagli che avevano appoggiato momentaneamente e lo seguimmo.
Arrivammo davanti a uno dei tanti ascensori, il ragazzo schiacciò un bottone e immediatamente le porte si aprirono.
Con un gesto galante ci invitò ad entrare
- Prima le signorine, se volete darmi i bagagli-
Stupite da questo elegante gesto di altri tempi Hanji, Mikasa, Sasha e io ci addentrammo nell'ascensore, che non sminuiva il lussuoso hotel, mormorando un imbarazzato "no grazie", l'unica che rispose in modo affermativo fu Hanji e il ragazzo le prese il bagaglio.
"Scansafatiche"
Entrarono anche Levi, Eren, Jean e Armin, chiudeva la fila colui che ci stava accompagnando alle stanze.
Poco tempo dopo ci ritrovammo al terzo piano: c'era un lungo corridoio che poi si diramava verso destra e sinistra in diversi punti.
Mentre percorrevamo quel lungo spazio lessi incuriosita alcune delle targhe appese sulle porte, esse erano contrassegnate dall'iniziale del nome e dal cognome.
Trovai i cognomi dei due che avevano chiamato prima: quel L. Lawliet e quel C. Phantomhive,poi c'erano sei camere assegnate a Sakamaki,una a L. Lamperouge una a D.t Kid e ad altri come: Trancy, Ketchum, Yagami, Evans, River,era una lista infinita.
- Queste sono le vostre stanze e il pranzo verrà servito all'una in punto, mentre la cena alle otto.
Per la cena è richiesto un abbigliamento più formale.
Per qualsiasi necessità non esitate a contattarci. Buona permanenza.- disse sorridente il ragazzo per poi ridare il bagaglio ad Hanji e sparire velocemente tra i corridoi.
Rimasi ferma a contemplare la porta della mia camera con la targhetta finemente decorata con il mio cognome: faceva uno strano effetto.
Provando ad entrare mi resi conto che la porta era bloccata e mi ricordai delle tessere.
Le consegnai, abbinando il numero scritto sopra al pannello per sbloccare la porta al cognome del proprietario della stanza.
Poi riuscì finalmente a varcare la soglia di quello che sarebbe stato il mio alloggio.
Rimasi meravigliata, quella non era una stanza d'albergo, era un appartamento vero e proprio.
Davanti a me si trovavano elementi che appartenevano a un salotto : divani, poltrone, un tavolino da caffè e un enorme televisione, e soprattutto rimasi affascinata dalla vista di cui si poteva godere dall'enorme balcone.
Notai verso destra un' altra porta, probabilmente quella che conduceva alla camera da letto.
La aprì e gli oggetti che più catturarono la mia attenzione, forse perché i più grossi, furono l'enorme letto a due piazze, gli armadi e la televisione.
Decisi di disfare in qualche modo la valigia e di fare un giro per quello che ormai era a tutti gli effetti un appartamento, scoprendo così altre meraviglie.
- EHII!- all'improvviso la porta si aprì e l'urlo di Hanji mi trapanò i timpani.
- Ma sei impazzita? Urlare e aprire la porta in quel modo, e se non fossi stata vestita?- domandai arrabbiata.
- Eh, sarebbe stato un problema.- replicò con tono di ovvietà.
Guardai dietro di lei e vidi che c'erano tutti gli altri che stavano aspettando fuori dalla porta.
La voce di Sasha giunse alle mie orecchie.
- Noi stavamo andando a mangiare, vieni?-
- Sì certo, vengo, aspettate un attimo che prendo la tessera e chiudo.- risposi.
Così ci recammo tutti nella sala da pranzo.
Ci accolse un sorridente maître che ci scortò fino al nostro tavolo, che fortunatamente godeva di un'ottima posizione.
Il pranzo fu squisito e i camerieri erano efficientissimi.
All'interno del salone sedevano molte persone: alcune erano in gruppo altre da sole, alcuni parlavano altri stavamo in silenzio.
Arrivati al dolce una figura al centro della sala attirò la nostra attenzione e con dei colpi di tosse ottenne anche quella di tutti gli altri.
Riconobbi la sagoma come il ragazzo dagli occhi eterocromatici vestito di tutto punto che ci aveva accolti.
- Signori e signore scusate l'interruzione volevo solo dire che l'animazione che molti hanno richiesto avrà inizio da domani mattina.
Perdonate ancora il disturbo.
Spero che il pranzo sia stato di vostro gradimento.-
Quel tipo che sembrava appartenere ad un'altra epoca lasciò il salone velocemente così come era entrato.
Finimmo di mangiare e ci recammo in camera.
Arrivata nel mio alloggio chiamai la reception per informarmi sulla spiaggia.
Il ragazzo mi disse che saremmo dovuti passare da lui e che ci avrebbe spiegato tutto nei dettagli.
Erano già le tre e nessuno si era ancora fatto sentire per andare al mare, così decisi di prendere l'iniziativa, feci la borsa per la spiaggia sperando di trovare qualcuno che mi accompagnasse .
Andai a bussare alle porte delle ragazze: Hanji voleva risposare, Mikasa stava andando nella palestra dell'hotel e mi disse che nel caso ci avrebbe raggiunti dopo, Sasha mugugnò qualcosa che suonava come un: ho mangiato troppo per fare qualsiasi cosa.
Gli unici che riuscii a reclutare furono Armin, Eren e Jean.
Consigliai loro di andare alla reception per sapere come funzionava la questione spiaggia, mentre io andavo a chiedere a Levi se voleva unirsi a noi.
Bussai alla sua porta, ma nessuno rispose.
Bussai ancora, e subito dopo sentii dei passi che si avvicinavano.
In quel momento si aprì una porta alle mie spalle dalla quale sbucò una testa scura.
- Oi, tu e la tua banda di idioti potreste smetterla di fare rumore!?-
- Levi!- esclamai ignorando le sue proteste.
- Senti, vorresti... un momento, ma se tu sei lì allora a chi ho bussato?-
- Mi sembra che tu sappia leggere idiota, o devo mettere in dubbio anche questa tua capacità.-
- Non essere così severo con lei, una svista può capitare a tutti.
Inoltre se un errore porta a questo posso anche accettarlo.
Neh, cosa ne dici?-
L'ultima frase era rivolta a me,
mi voltai per poter osservare il volto del mio interlocutore, era un ragazzo con capelli castani tendenti al rosso e con occhi verdi coperti da un paio d'occhialini arancioni, in una mano teneva quella che sembrava una console per videogiochi.
"Essere difese da uno sconosciuto che per di più sono andata a disturbare.
Non potrebbe andare meglio."
- Mi dispiace molto averla disturbata signor...- lessi la targhetta.
- M. Jeewas -
- Tch, avevi detto che volevi andare al mare. Allora muoviti.- Levi chiuse la porta della sua stanza e iniziò ad avviarsi per il corridoio senza aspettarmi.
- Mi scusi ancora per il disturbo signor Jeevas. Arrivedeci-
- Al contrario, è stato un piacere, spero di rivederti presto.-
Sul suo volto comparve un sorrisetto senza malizia.
Finalmente riuscii a ricongiungermi con il resto del gruppo che mi stava aspettando.
Arrivati in spiaggia non feci tempo a proferir parola che tutti erano già spariti, ma nonostante questo (e il fatto di aver scordato il costume ,che per pigrizia non volli andare a prendere), le cose non andarono così male.
Passai il pomeriggio in compagnia del mio libro preferito che avevo deciso saggiamente di portarmi dietro; arrivata l'ora di cena riuscì a ritrovare tutti, che a quanto pare avevano passato la giornata nei modi più disparati.
Finita la cena la prima cosa che feci fu gettarmi sul letto esausta.
"Che stanchezza, però è stata una gran bella giornata.
D'ora in poi cosa potrebbe andare storto?"FINALE ESTESO
Però, nascosta nel suo ufficio, c'era qualcuno che progettava loschi piani per fare in modo che quella vacanza non venisse dimenticata.
Appena si accorse della mia presenza invisibile a molti, mi guardò e disse
- Già, cosa potrebbe mai andare storto?- un ghigno che non prometteva niente di buono le si stampò sul volto, ed io rimasi interdetto da quella sua affermazione.Angolino dell'autrice
Il caldo dà alla testa, soprattutto alla mia e questo capitolo ne è il risultato.
Partiamo con una sessione di domande: come vi è sembrato il capitolo? (è solo la prima parte di un progetto più lungo).
Siete riusciti a immaginare questo famoso hotel "Wings of Liberty"? E come vi è sembrato?
Inoltre ho citato nel capitolo altri personaggi appartenenti ad altri anime e manga, li avete indovinati tutti?
E chi saranno le due figure che sono apparse nell'ultima parte?
Detto questo vi dico che nelle prossime one-shots utilizzerò i personaggi che mi avete scritto.
Spero che il capitolo vi piaccia quanto a me è piaciuto scriverlo.
Ciaooo
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L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]
FanfictionUna raccolta di One-Shots senza pretese su Attack on Titan. Vedremo i personaggi sotto altre luci e alle prese con le loro mille sfaccettature, cosa farebbero se per una volta vestissero altri panni al posto di quelli degli eroi? E se ci fosse un'a...