C'era una volta... un'indovina

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Avvertenza! Nel corso della storia quando incontrerete la sigla (T/n) dovrete sostituirla con il vostro nome.
Detto questo vi auguro buona lettura.

Nelle puntate precedenti, prendendo pezzi senza capo nè coda:
- Allora mi racconti una storia?-
"C'era però un'unica eccezione e il suo nome era Erenentolo."
-Lava di qui, spazza di là, lucida il pavimento e adesso torna qua. Ma per chi mi hanno preso? Non sono il servo di turno.-
- Domani sera il re Pixis darà un gran ballo in onore del principe Armin.-
- Buonanotte Eren.-
-Lasciamo stare e sbrighiamo le cose in fretta. Si può sapere perché sono qui? Ero in coda per prendere i biglietti del cinema fino a tre secondi fa.-
"La coppia incominciò a danzare leggiadra."
- Dormite. Ora.-

-Non hai ancora sonno Isabel?-
- Assolutamente no, voglio sentire come va a finire. Comunque zio, hai fatto bene a mettere i lanci di quei cosi di fuoco al ballo.-

Tutti all'interno del salone si trovavano a terra inermi, anche chi avrebbe dovuto restare in piedi grazie a lei.

La fata madrina corse preoccupata verso in suo protetto sperando che l'incantesimo fosse stato compiuto in modo ottimale e che il ragazzo fosse almeno in grado di reggersi sulle proprie gambe.

Eren si trovava inginocchiato sul lucido pavimento di quella che prima era una sala da ballo piena di felicità e musica, ora invece sembrava un vero e proprio mortorio.
Il giovane teneva la testa abbassata, gli occhi chiusi e respirava lentamente, nella mente della maga si stanziò la peggiore delle ipotesi.
" Non può dormire pure lui, mi abbasseranno il voto per incantesimo non riuscito; no (T/n), concentrati, Eren viene prima di tutto."
La ragazza si accovacciò di fronte a quella figura e lo scosse leggermente.
Niente, lui non accennava ad aprire gli occhi.
Senza darsi per vinta continuò a scuoterlo.
-Eren! Eren!-
In un battito di ciglia la ragazza si trovò sdraiata a terra con qualcuno chinato su di lei che la teneva ferma per le spalle.
Due spalancati e profondi occhi smeraldo la fissavano e come il suo viso sembravano...impauriti.

-Eren?- lo richiamò (T/n) con voce calma e anche leggermente preoccupata dall'azione appena compiuta - Ti dispiacerebbe scostarti e lasciarmi rialzare? Nonostante non ci veda nessuno stare così inizia a diventare imbarazzante.-

Il castano sbattè le palpebre un paio di volte, e come se si fosse appena svegliato da una trance, si spostò, permettendo alla ragazza di rimettersi in posizione eretta.
- Bene!- esclamò (T/n) che si rimise in piedi seguita da Erenentolo; poi con un incantesimo trasformò i vestiti che indossavano in altri più pratici.
-Ora che facciamo? Mi chiedo proprio chi sia quel villano che ha fatto tutta questa confusione, voglio dire: che senso aveva? Non capisco il motivo di tut... - ma mentre la maga era convinta che tutti i suoi discorsi erano ascoltati da qualcuno, quel qualcuno era assorto in brutti ricordi.
Ad un certo punto la giovane interruppe il flusso delle sue parole e si guardò intorno, si accorse così di quella presenza di fianco a lei che sembrava parecchio scossa.
- Eren? Mi stai ascoltando?-
Il poveretto mormorava qualcosa e ad ogni parola il suo tono di voce aumentava.
- Loro... non può essere... giacciono qui... era tutto così bello... -
L'interlocutrice non riusciva a seguire il filo di quel discorso mugugnato.
- È sempre colpa loro... ogni cosa... ogni cosa mi viene portata via... i loro corpi sono stati rigurgitati dai giganti.-
"Rigurgitati dai giganti? Di che diamine sta parlando?"
Poi incominciò ad urlare e a quel punto la fata madrina iniziò a preoccuparsi seriamente.
- Eppure... io li avevo uccisi tutti! TUTTI! Maledetti giganti! Giuro che vi sterminerò senza pietà fino all'ultimo!-
A quel punto (T/n) non riuscì più a sopportare la situazione ed essendosi la sua pazienza già esaurita da un pezzo non potè fare a meno di mettersi a urlare anche lei
- EREN! Basta! Ti è andato di volta il cervello! Ti sembrava un gigante quel tipo?!-
- Sì invece che lo era! Sono morti tutti!-
A quel punto la ragazza decise di porre fine alla questione, come si dice: a mali estremi, estremi rimedi; il ragazzo si ritrovò così dell'acqua gelida rovesciata addosso che raffreddò le sue bollenti ire.
L'esaminanda vide che la sua drastica soluzione l'aveva finalmente messo a tacere e sorrise soddisfatta.
- Ore che ti sei placato possiamo parlare da persone civili quali siamo.
Ti sembrava per caso un gigante quel tipo?-
-No... -
- Esatto, sarà stato alto un metro e un tappo, non potrebbe mai essere scambiato per un essere alto dieci metri, inoltre ti sembrano morte tutte queste persone?-
- No... - rispose ancora Erenentolo tutto gocciolante.
- Ecco, quindi adesso ti asciugo e decidiamo cosa fare.
Va bene?-
- Sì... -
Così dopo pochi secondi il poveretto si ritrovò asciutto.
- Grazie... non mi hai ancora detto come ti chiami.- si ricordò solo in quel momento che lui non glielo aveva mai chiesto e lei non glielo aveva mai rivelato
- (T/n).-
- Grazie (T/n), mi dispiace per tutti i problemi che ti sto creando.-
- Non preoccuparti, inizio a divertirmi parecchio in tutta questa faccenda e poi se riesco a superare tutto questo prenderò di sicuro il massimo dei voti.- rispose con un sorriso.
- Cosa hai intenzione di fare adesso?- domandò il giovane.
- Uscire di qui prima di tutto.
Non so perchè ma provo una strana sensazione stando qui dentro.-
Così la coppia uscì dal palazzo e appena trovarono Connie lo avvisarono di tutta la situazione.
I tre si ritrovarono a scervellarsi su una possibile soluzione nei modi più disparati: la maga era seduta su uno scalino della gradinata e utilizzava quello che Eren aveva definito come la scatolina magica, Connie era sdraiato pochi gradini sotto di lei semi addormentato, mentre Erenentolo faceva su e giù per la gradinata agitato.
La ragazza sentiva però che c'era qualcosa che non riusciva a capire.
" Per qualche motivo continuo a percepire della magia dell'aria, mi sembra quasi di essere osservata.
Oh fantastico, ora sto diventando anche paranoica."
- Ehi (T/n), ci stavo pensando adesso, ma cosa succederà a tutte le persone svenute in sala?-
- Assolutamente niente, rimarranno lì perfettamente integri fino alla fine della storia, è una delle leggi di questo strambo universo.
I protagonisti siamo noi, perciò la storia si focalizzerà su di noi lasciando perdere tutti gli altri.
È un po' come quando il cattivo è talmente potente che potrebbe distruggere i protagonisti subito ma visto che la vicenda segue il cammino dei personaggi principali l'antagonista aspetterà ad eliminarli fino alla fine, dove puntualmente perderà e noi ci stupiremo del fatto che ha perso visto che, nonostante sia passato un po' di tempo le sue forze, siano uguali a quelle dell'inizio e non siano migliorate .
Nel nostro caso quelle persone resteranno così come sono fino alla fine della storia.-
- Come fai a sapere tutto questo?-
- Internet, libri, anime... la lista è lunga.-
- Piuttosto che parlare di tutto questo non potreste trovare una soluzione?- li riprese il castano che non si era ancora fermato un attimo.
- È quello che stiamo tentando di fare, ma anche il mio genio naturale si trova in difficoltà quando si ha a che fare con questa gente dai poteri magici, che per di più la metà sono ciarlatani.
Mi ricordo che una volta ,tanto tempo fa, quando ero ancora lemure... -
- Cioè oggi pomeriggio.- puntualizzò sarcastico Erenentolo raggiungendo Connie che nel frattempo si era rialzato.
- Stavo girovagando per le strade e ho visto un tipo che faceva comparire dal nulla dei fiori, ma era ovvio che era un trucco.-
- Connie, quelli sono illusionisti, tutti sanno che sotto c'è il trucco.- disse subito (T/n)
- Per me sono comunque ciarlatani.-
- Il trucco dei fiori non mi pare di averlo mai visto, però c'era un altro tipo che faceva la stessa cosa con delle colombe, era anche bravo, comunque non sono ciarlatani- riprese il giovane dagli occhi turchesi.
- Ciarlatano.- disse sottovoce (T/n), quella parola le ricordava qualche cosa, solo che non riusciva a ricordare.
- Sì invece.- Questa volta fu Connie
- Ti dico di no, sono illusionisti.-
- Ciarlatani.-
- Illusionisti.-
- Ciarlatani.-
" Ciarlatano" pensava fra sè e sè la fata mentre i due discutevano, quella parola le rimbalzava da un parte all'altra della mente, dove l'aveva già sentita? A un certo punto la voce di Eren interruppe i pensieri della giovane.
- Puoi cercare sulla tua scatola magica la differenza tra ciarlatani e illusionisti? Qui qualcuno si ostina a non credermi.-
- Intendi con il telefono? Mi stupisco di come prenda bene qui.- in quel momento qualcosa scattò nella sua testa.
- Ho trovato!- esclamò (T/n).

L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora