Di allarmi incessanti e bizzarri prestigiatori
La pioggia, noiosa e fastidiosa, ti rovina la giornata e non ti permette di uscire.
E così tu ritrovi ad essere chiusa dentro ad un lussuoso hotel visto che l'incessante acquazzone non accenna a fermarsi.
Solo un campanello riuscirà a cambiare l'esito della serata.
Tra sole, mare, spiaggia, divertimenti e imprevisti spero che vi godiate la vostra vacanza offerta dalla qui presente scrittrice.
Benvenuti all'hotel "Wings of Liberty".- Odio la pioggia. - sbuffò Hanji
- Noi invece la adoriamo.- replicò Jean ironico.
Ci trovavamo seduti a uno dei tavolini del salone dell'hotel e attraverso i vetri si vedeva un cielo grigio e nuvoloso, il rumore che prevaleva era quello delle gocce di pioggia che si infrangevano contro le finestre.
- Non voglio la pioggia.-
- Ti prego Hanji smettila, non è che noi ci stiamo annoiando meno di te.- ribattei mentre ero intenta a bere la mia bevanda preferita.
Gli altri leggevano, usavano il telefono, conversavano e c'era chi, come Hanji, si trovava letteralmente sdraiata con la testa poggiata sul tavolo.
- Sapete per caso quando si cena? Hanno detto che oggi anticipavano visto che non si può uscire.-
- In poche parole al posto di ritornare dalla spiaggia due minuti prima della cena per non sprecare nemmeno un raggio di sole oggi anticipano tutto perché non si può uscire? Non è male come idea.- disse Jean
- Già, comunque non ne ho idea, Sasha, ma sinceramente non credo manchi molto.- risposi pacata.
Pochi minuti dopo l'attesa terminò e il suono di una campanella annunciò che la cena era finalmente pronta.
La sala sembrava diversa dalle volte precedenti, era più silenziosa e meno animata.
Finito il nostro pasto tutti ci ritirammo nelle nostre stanze mentre il temporale peggiorava sempre di più.
Nonostante ci sentissimo tutti ancora molto attivi decidemmo di andare a dormire per passare al meglio la giornata successiva.
- Buonanotte!- esclamò Hanji.
- Non hai per niente sonno, vero?- chiese Jean.
- Neanche un pò.- sorrise raggiante.
- Non hai tutti i torti. Non abbiamo fatto molto oggi.- dissi con ovvietà.
- Comunque questo non implica che non voglia andare a dormire, perciò: buonanotte.- aggiunsi.
Dopo una serie di buonanotte e sogni d'oro tutte le porte si chiusero e noi ci trovammo nelle nostre camere pronti ad essere accolti tra le braccia di Morfeo.Un suono.
Sempre più forte.
Sempre più insistente.
Un lungo trillo che mi faceva rigirare nel letto mentre ero in uno stato di dormiveglia.
Una serie incomprensibile di mugugni uscì dalla mia bocca.
- Vi prego fatelo smettere, è troppo presto per la sveglia, voglio dormire.-
In quel momento qualcosa mi balenò per la testa.
"Questa non è la mia sveglia. Nemmeno l'ho portata una sveglia."
Feci due più due e giunsi alla soluzione; mi tirai su di scatto in preda al panico.
- L'ALLARME.-
Mi catapultai giù dal letto a una velocità sovrumana e senza perdere questo sprint presi il primo paio di scarpe sotto mano e la felpa, che nel mio ordine avevo lasciato appesa a una delle grucce nell'armadio.
L'allarme nel frattempo non aveva smesso di suonare un attimo e da fuori provenivano continuamente rumori di porte che sbattevano.
Disperatamente tentai di infilare la felpa sopra la maglia del pigiama e alla fine con le scarpe in mano aprì la porta, ritrovandomi così nel corridoio.
Fuori dalla porta c'era tutto il resto del gruppo nelle mie stesse condizioni se non meglio, la maggior parte di loro era ancora vestita in abiti normali.
- Si può sapere che succede?!- urlò Sasha per farsi sentire sopra il suono della sirena. Io prestai attenzione a metà dei loro discorsi in quanto occupata a mettermi le scarpe.
- È suonato l'allarme antincendio. O sta bruciando qualcosa oppure è stato azionato per sbaglio.- rispose Mikasa che indossava pratici abiti sportivi.
-Nel frattempo andiamo giù nella hall, sbrigatevi.- ci incitò Eren mentre si dirigeva verso le scale.
Arrivammo nel grande salone gremito di gente, c'erano anche alcuni ospiti che non avevo mai visto.
Mi staccai dagli altri per fare un giro di ricognizione per capire la situazione, la pioggia non aveva ancora smesso di cadere e ora il temporale infuriava violento con annessi tuoni e fulmini.
Continuai a girovagare sovrappensiero, ma a un certo punto il mio sguardo incontrò quello dei sei persone alquanto... inquietanti.
Improvvisamente si voltarono tutti verso di me, come se mi avessero letto nella mente, sul volto avevano espressioni alquanto differenti: qualcuno mostrava indifferenza, altri avevano uno strano ghigno, e un altro ancora sussurrava qualcosa all'orecchio dell'orso di peluche che aveva in mano.
"Certo che questo posto è pieno di gente strana, mi conviene tornare indietro, inoltre alcuni di quei sei mi davano l'impressione che volessero mangiarmi."BUM
Si vide un fulmine fuori dalla finestra vicinissimo a noi e poi udii un tuono più forte degli altri. Tutte le luci si spensero.
Blackout totale.
Il tono delle voci delle persone presenti aumentò e tutti iniziarono a preoccuparsi e a fare domande.
A un certo punto al centro della sala comparve un fascio di luce e del fumo e con essi una persona bizzarra. Indossava un cappello a cilindro bianco, un monocolo e un mantello del medesimo colore del cilindro, anche tutti gli altri indumenti erano bianchi; la sua apparizione improvvisa fece zittire tutti i presenti.
- Buonasera a tutti, signore e signori. - con un gesto elegante si tolse il cappello e fece un inchino per presentarsi, subito dopo se lo rimise in testa con un movimento quasi acrobatico.
- Perdonate l'interruzione ma sono qui per annunciarvi il programma della serata.
Prima di tutto ci terrei a tranquillizzarvi perché l'allarme che avete sentito suonare non era quello antincendio, quindi non sta andando a fuoco niente.
Inoltre, come ormai avrete compreso, sono stati svegliati solamente gli ospiti che hanno richiesto l'animazione.- Disse sorridendo.
In lontananza sentì la voce di Jean urlare un qualcosa molto simile a "io questo lo uccido".
- La serata non avrà uno scopo preciso se non quello di divertirsi, inoltre non potrete entrare nelle vostre stanze fino a quando non lo decideremo noi.-
"Noi?"
Un coro di esclamazioni scontente si levò dalla sala, ma il ragazzo con il cilindro non ci fece caso e continuò il suo discorso.
-Bene! Ora mi serve un volontario.- scrutò tutti volti delle persone.
"Si può sapere come fa a vedere al buio? Cos'è un gatto?!"
- TU! Il ragazzo con il completo nero, gli occhi gialli e i capelli neri con le tre strisce bianche.- tutti cercammo con lo sguardo la persona indicata.
-No, come non detto, non vai bene.- passò di nuovo in rassegna la sala.
- TU! La ragazza con la felpa e il petalo di rosa nella tasca.- mi guardai intorno cercando la persona citata.
- Guarda che sto parlando con te.- presi un colpo quando nel rigirarmi lo trovai di fronte a me.
- Io non ho nessunissimo petalo nella mia tasca.- risposi scocciata per essere stata svegliata nel pieno della notte solo per qualche assurdo gioco.
- Sicura? Io ti consiglierei di controllare.- il suo sorriso era disarmante.
-Saprò cosa c'è nelle mie tasche, non credi?-
- Che seccatura.- detto questo infilò una delle sue mani guantate nella tasca destra della mia felpa.
- EHI!! Giù le mani.- appena la tolse notai che fra le dita stringeva un petalo di rosa rossa.
La mia espressione era qualcosa di impagabile.
- Guarda, guarda; ora scegli una carta.-
Presi una delle carte che teneva in mano e la osservai: era totalmente bianca.
- Non per mettere i puntini sulle I, ma non c'è niente qui sopra. -
Gliela porsi e lui alzò il braccio per mostrarla a tutti gli altri. Poi la porse a uno di quei sei tipi strani: quello che indossava un cappello a falda.
Lui la prese e le sue labbra mutarono in uno strano ghigno, poi lesse quello che doveva essere scritto su quella carta che a me è apparsa bianca.
- Paura.- la sua voce era agghiacciante, metteva i brividi; il prestigiatore riprese la carta e la fece scomparire tra le mani.
- A questo punto l'ultima cosa che mi rimane è augurarvi buona fortuna.
Ah, un ultima cosa, immagino che tutti sappiate cosa succede a girare da soli in questi casi.-
"Che casi?"
ll mago sparì attraverso una nube di fumo.
Le luci si riaccesero e tutti ci guardammo intorno stupefatti.
Quello che prima era un gigantesco albergo di lusso ora si era trasformato in una enorme e spaventosa casa degli orrori.Angolino dell'autrice che fra poco è più lungo del capitolo
Ciao a tutti.
Scusate se per un pò non ho aggiornato, ma ho avuto davvero pochissimo tempo per scrivere tra vacanze e tutto il resto. Voi come le state passando?
Vi ringrazio moltissimo per visualizzazioni, commenti,voti e grazie anche a chi ha aggiunto la storia al suo elenco di lettura.
Questo capitolo potrebbe sembrare un pò spento perché ho dovuto dividerlo (non sono capace di fare one-shots brevi).
Detto questo vorrei sapere se questa "serie" vi piace o meno perché rileggendo lo scorso capitolo mi sono seriamente chiesta cosa mi era venuto in mente. Inoltre in alcuni dei prossimi capitoli vorrei aggiungere alla fine una curiosità o una notizia su anime, manga, o su l'Attacco dei Giganti, voi come trovereste questa idea?
I personaggi presenti in questa serie fanno parte di altri anime e manga, come il prestigiatore (voi avete capito chi è? Io sinceramente adoro quel personaggio), in quanto l'idea è di fare un crossover.
Commentate e votate.
Vi auguro buone vacanze.
Ciaoo
*si smaterializza*
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L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]
FanfictionUna raccolta di One-Shots senza pretese su Attack on Titan. Vedremo i personaggi sotto altre luci e alle prese con le loro mille sfaccettature, cosa farebbero se per una volta vestissero altri panni al posto di quelli degli eroi? E se ci fosse un'a...