No name (1) - Various x Reader

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A tutti è capitato.
Cosa? Vi domanderete.
A tutti è capitato di essere ossessionati da qualcosa per un certo periodo di tempo, tanto che questa diventa l'unico pensiero presente nella mente.
Un chiodo fisso che non se ne andrà fino a quando non arriverà qualcosa d'altro a sostituirlo, creando così un circolo vizioso senza fine.

Molto spesso però capita che gli "ossessionati" trascinino dentro le loro passioni anche altre persone, amici, conoscenti, compagni di classe, familiari e chi più ne ha più ne metta.
Avete presente quando il vostro amico vi continua a parlare di qualcosa che adora particolarmente e alla fine finisce per trascinarvi a qualche evento, manifestazione riguardante quei loro divertimenti.
È un po' come le montagne russe per una persona che non c'è mai salito, gli altri che gli dicono di provarlo ma lui non sa se ne uscirà felice oppure vomitando.
Peccato che la musica e le montagne russe siano qualcosa di diverso, vero, Sasha?

-Dov'è? Dov'è? Dove è finito?!- continuavo a domandarmi mentre buttavo all'aria tutti i fogli nel tentativo di trovarlo.
Mi sembrava di giocare a nascondino, peccato che il mio cellulare pur senza potersi muovere fosse fin troppo bravo.
All'improvviso la leggera vibrazione che continuavo a sentire smise di colpo ed io mi disperai.
- No, ti prego!-
Per non essere disturbata avevo lasciato il telefono con la vibrazione e senza suoneria ritrovarlo sarebbe stato più difficile del previsto.
Inoltre colui che mi stava chiamando aveva scelto proprio il momento peggiore.
Ero occupata a riordinare il mio appartamento appena affittato, giusto prima dell'inizio dei corsi universitari di quest'anno.
La mia nuova conquilina sarebbe dovuta arrivare tra due settimane, quindi avrei avuto tutto il tempo necessario per sistemare con calma tutte le mie cose.
Luglio era agli sgoccioli e forse affittare l'appartamento con un mese d'anticipo non era stata una grande mossa, ma almeno avrei avuto più tempo per ambientarmi.
All'improvviso il suono sordo che prima stavo tentando ai inseguire si fece udire di nuovo.
Ancora più velocemente lo cercai e alla fine lo trovai sepolto dentro un raccoglitore ad anelli, pieno di fogli nuovi, totalmente bianchi e sommerso da altri libri da almeno un chilo l'uno se non di più.
Non compresi come l'oggetto potesse essere finito lì sotto, ma non ci diedi molto peso.

Con il dito toccai lo schermo, nella parte dove si trovava la cornetta verde, accettando la chiamata.
- Pronto?- non mi ero nemmeno preoccupata di controllare il nome dell'autore della chiamata.
- Ciao, sono Sasha.-
Sasha, se chiamava lei voleva dire solo una cosa.
- Ciao, c'è qualcosa che dovrei sapere per il concerto?- domandai arrivando​ dritta al punto.
- Ti ricordi che avevamo deciso di essere là per le quattro e mezza?-
- Sì.-
- Ecco, cambio di programma, facciamo per le due.-
- Le due?!-
Le due del pomeriggio era probabilmente uno degli orari peggiori che una persona potesse scegliere normalmente per incontrarsi, figurarsi poi per andare a un concerto.
File interminabili di persone sudaticce, con il caldo di Luglio e sotto un sole cocente, tutto per vedere tre ragazzi messi in croce che avrebbero cantato sì e no dieci canzoni.
- Voi siete pazzi!- aggiunsi senza mezzi termini.
- Oh andiamo, ti prometto che ti divertirai.- mi supplicò la castana.
- Guarda mi sono già divertita abbastanza questa settimana ascoltando tutte le loro canzoni e cercandoli su internet.
Vengo solo perché te l'ho promesso e ci ho speso dei soldi.-
- Sì, sì, va bene, ti dó ragione anche se non è vero, comunque ci troviamo alle due al ritrovo stabilito. A dopo.-
E mi chiuse in faccia la chiamata senza darmi nemmeno modo di rispondere.
Prima che lo schermo del cellulare si oscurasse guardai l'orario: le dieci del mattino, avevo ancora un po' di tempo.
Scossi la testa sospirando, si prospettava una lunga giornata.
Ripensai a come era cominciata l'ossessione di Sasha per questo fantomatico gruppo: i No Name.
I senza nome, se così si poteva tradurre.
Sinceramente potevano trovare qualcosa di un po' più originale.

"Si chiamano No Name, peccato che tutti sappiano come si chiamano i membri della band, va bene che hanno dei nomi d'arte, però tutti sanno quelli veri.
Potevano chiamarsi Masked o chissà in quale altro modo dato che tengono sempre il volto coperto.
Poi coperto è una parola grossa, indossano semplicemente delle bende intorno agli occhi, chiunque potrebbe riconoscerli se li vedesse in giro.
Come fanno a vederci, poi?"

L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora