Ogni tanto le cose assumono una piega strana, ti capita un imprevisto e tu non sai come reagire, quindi cerchi in tutti i modi di trovare una soluzione per cercare di risolvere quel problema.
Di problemi poi ce ne sono diversi, probabilmente non si riuscirebbe a elencarli tutti; esistono quelli complicati, quelli semplici, quelli di matematica, quelli esistenziali, quelli grandi e... quelli piccoli.
Molto piccoli.Un continuo bussare alla porta destò il comandante della Legione Esplorativa dai suoi compiti.
Aveva passato la notte alzato, intervallando studi di strategie a scartoffie da scrivere.
Non alzò nemmeno lo sguardo, sapeva chi c'era oltre quella soglia, solo una persona poteva bussare in modo così insistente.
- Entra pure.- disse calmo, non smettendo di lavorare.
A grandi falcate fece il suo ingresso nell'ufficio la caposquadra Zoe.
- Erwin! Abbiamo un problema!- esclamò la donna in misto tra l'agitato e l'eccitato.
- Se cerchi qualcuno che ti aiuti con i tuoi esperimenti la risposta è no, adesso non abbiamo abbastanza reclute e quelle che ci sono hanno ben altro da fare.- Erwin non l'aveva nemmeno guardata in faccia mentre pronunciava la sentenza.
- Quella sarebbe stata la mia prossima domanda, comunque non è quello ciò di cui ti voglio parlare.- lo corresse.
- E allora cosa vuoi?-
- Come reagiresti se per caso qualcuno ehm... rimpicciolisse, diciamo così, un'altra persona.
Per sbaglio si intende.-
Sentendo quella frase così sospetta il comandante smise di scrivere e fissò colei che l'aveva pronunciata.
- Arriva al punto. Cosa è successo?-
- Alzati e guarda tu stesso.-
Il biondo fece quanto detto, appena fu in piedi colse con la coda dell'occhio qualcosa sostare al fianco di Hanji dall'altra parte della scrivania.
Si spostò per vedere meglio e non appena capì la situazione rimase a bocca spalancata.
Un esserino di circa ottanta centimetri, forse anche qualcuno in più, sostava di fianco a Zoe.
Smith riconobbe subito quella zazzera scura e quegli occhi grigi, vedendo il suo soldato migliore trasformato in un bambino si sentì quasi perduto, la legione esplorativa aveva bisogno di lui nelle sue dimensioni normali, non una sua versione a due anni.
- Come hai fatto a ridurlo in quello stato?- domandò irato.
- Non credo tu voglia realmente saperlo.-
- No, infatti! Mi interessa solo che lui ritorni alla sua statura!
Si può sapere come ti è venuto in mente?-
- Stavo sperimentando delle cose e... non mi va di entrare nei particolari, diciamo che l'ho fatto per la scienza.
Credo che potrebbe tornare alla normalità da solo non appena finirà l'effetto della sostanza che gli ho somministrato, in ogni caso mi sono già messa all'opera per creare un antidoto.
Comunque volevo sapere se potevi tenerlo tu per oggi, il mio laboratorio non mi sembra il posto adatto per uno della sua altezza.- nelle sue ultime parole si poteva cogliere un certo umorismo.
- No, non puoi lasciarlo qui, ho delle importanti questioni da sbrigare.
Devi trovare qualcun altro.- rispose risoluto l'uomo.
Hanji sospirò e fece per prendere in braccio quello che era il soldato più forte dell'umanità.
Questo però si scansò e a piccoli passi si avviò verso la porta rimasta semiaperta, mentre i due adulti lo osservavano attentamente.
La caposquadra lo seguì ed entrambi uscirono fuori dall'ufficio.
Mentre il bimbo camminava diretto chissà dove, Hanji pensava a qualcuno che si potesse occupare del soldato più piccolo e più forte dell'umanità.
La sua attenzione venne catturata da una chioma ben conosciuta che le aveva appena tagliato la strada, a quella vista uno strano ghigno si creò sul suo volto mentre i suoi occhi sembravano brillare di uno sinistro luccichio e una stramba idea le si formò nella mente.
Aveva trovato la persona perfetta per badare al piccolo problema.Stavo passeggiando tranquilla per i corridoi del quartier generale quando una voce conosciuta urlò un paio di volte il mio nome.
Girai la testa e subito trovai Hanji a qualche passo da me.
- Buongiorno! Dormito bene?- mi chiese la donna ormai poco distante.
- Sì, grazie e tu?- risposi educatamente.
- Più o meno, diciamo che ho avuto un po' da fare, sai... le solite cose...-
Non volevo impicciarmi dei suoi affari riguardanti giganti, esperimenti o altro, quindi non indagai oltre.
- Immaginavo. Se non ti dispiace dovrei andare, ho un paio di mansioni da svolgere, quindi ti salut- non feci in tempo a finire la frase che venni interrotta.
- No! Aspetta!
Il comandante mi ha chiesto di dirti che oggi sei esonerata dai tuoi compiti.-
La sua richiesta mi insospettì, perchè mai Erwin avrebbe dovuto dirmi una cosa del genere?
- E a cosa è dovuta questa decisione?-
Inaspettatamente Hanji mi passò un braccio intorno alle spalle avvicinandomi a lei.
- Ti svelo un segreto, però tu non devi farne parola con nessuno.
Sono stata chiara?-
Il tono deciso con cui pronunciò le ultime tre parole mi inquietò leggermente.
Quella donna sapeva essere terrificante se la facevi arrabbiare e quindi annuii decisa.
- Ottimo, anche perchè questo sarà il tuo compito fino a domani.
Ho convinto io il Comandante a darti il giorno libero dicendogli che stavi male.-
- Hanji! Non puoi mentire in questo modo.-
- Per una volta non crolla il mondo, inoltre immagino tu non voglia lasciare nei guai una persona...- il suo tono non mi convinceva nemmeno un po'.
- Comunque guarda lì.- con una mano mi spostò la testa, indirizzando il mio sguardo verso il corridoio da dove era venuta, però questo era completamente vuoto.
- Dovrebbe esserci qualcosa lì?-
- Guarda più in basso.-
Feci quanto detto e trovai qualcuno a me estraneo.
- Lui chi sarebbe?- indicai quel piccoletto
- È questo il punto, lo hanno lasciato davanti al quartier generale questa notte e sto cercando di risolvere il problema, solo che nel frattempo qualcuno deve occuparsene.-
In quel momento capii cosa quattr'occhi voleva da me.
- Quindi hai pensato che potessi fargli da bambinaia.
Comunque avresti dovuto dirlo a Erwin, non puoi agire di testa tu ogni volta che ti pare.-
- Non penso che a Erwin farebbe piacere un problema in più di cui occuparsi.-
- Non è un mostro, avrebbe capito e ci avrebbe aiutate.-
- Sì, ma in ogni caso meglio non rischiare, eh.-
Alzai gli occhi al cielo e poi osservai attentamente il frugoletto davanti a noi, notai che indossava una camicia bianca troppo grande per lui e un cravattino familiare.
- Perché indossa i vestiti del Caporale? Strappati per di più.- chiesi dubbiosa.
- Dovevo pur vestirlo con qualcosa, no? E guarda caso i suoi abiti sono quelli più piccoli, anche se ho dovuto modificarli leggermente.-
- Ma era proprio necessario il cravat-
- Basta domande. Ora te lo lascio, come ti ho detto dobbiamo risolvere la situazione.- la castana mollò la presa sulle mie spalle.
Prima che se ne andasse la interrogai un'ultima volta.
- Sai come si chiama?-
- Uhm... se non sbaglio dove l'ho trovato c'era un biglietto con su scritto... ehm... Ivel, sì, si chiama Ivel.-
Non feci nemmeno in tempo a chiedere altro che si defilò.
Il suo comportamento mi sembrò addirittura più strano del solito.
STAI LEGGENDO
L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]
FanfictionUna raccolta di One-Shots senza pretese su Attack on Titan. Vedremo i personaggi sotto altre luci e alle prese con le loro mille sfaccettature, cosa farebbero se per una volta vestissero altri panni al posto di quelli degli eroi? E se ci fosse un'a...