Party da spie (3) - Levi x Reader (AU)

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Continuo di "Party da spie (2)"

Avvertenza! Spoiler identità dei vari giganti!

In silenzio uscimmo dalla stanza e ci dirigemmo verso la reception per le solite formalità, poi andammo a recuperare la nostra costosa auto.
Anche questo viaggio si svolse nella più totale delle tranquillità, l'unico suono era quella creato dal motore, che si interruppe solo quando parcheggiammo.
Tirai un sospiro di sollievo, finalmente eravamo arrivati, a dividerci dalla nostra meta c'era solamente una lunga cancellata.
Ci guardai attraverso e rimasi meravigliata: un enorme giardino si estendeva al di là di quella barriera, con fontane con luci di mille colori che facevano giochi d'acqua e un viale illuminato da alcuni faretti posti a terra, come se fosse una sorta di passerella, che conduceva all'entrata dell'imponente villa.
Costeggiammo la cancellata fino ad arrivare al cancello che costituiva l'entrata principale.
Esso era aperto e sorvegliato da due uomini vestiti di nero, uno per lato, che ci staccarono gli occhi di dosso solamente quando li sorpassammo e percorremmo il vialetto.
- Appena entriamo scatta la missione, tutto chiaro?-
- Cristallino.-

Nonostante la mia risposta sentivo la tensione crescere ad ogni passo compiuto che ci avvicinava all'entrata della villa.
Salimmo i tre scalini che ci separavano dal portone e fummo faccia a faccia con altri quattro gorilla di Zeke.
- Favorite l'invito, prego.-
Gli porsi il documento, che prese in mano e subito dopo mi ridiede, non sembrava lo avesse letto, forse voleva solo confermarne l'autenticità.
- Prego, entrate pure.- aggiunse.
Seguimmo le sue indicazioni e come varcammo l'entrata rimasi colpita dallo sfarzo dell'abitazione.
Il salone d'ingresso rispecchiava esattamente lo stile dell'esterno: elegante e sontuoso.
Il pavimento a scacchi di marmo bianco e nero, le pareti erano di color bianco, abbellite da quadri di chissà quale artista, ai lati della stanza si trovavano delle colonne di circa un metro d'altezza sulle quali erano poggiati vasi di mille colori e busti di statua, uno scintillante lampadario di cristallo illuminava l'ambiente.
Il mio sguardo fu però catturato dalla scalinata che si trovava in fondo alla sala.
Mi staccai dal mio compagno e feci un giro di ricognizione per la stanza, fingendo di essere interessata all'arredamento.
Stavo per avvicinarmi alle scale quando qualcuno mi richiamò.
- Signorina, la festa è da questa parte.-
Mi voltai verso l'origine della voce e vidi Levi di fianco a un'altra persona che indossava gli stessi abiti degli altri uomini del padrone della villa.
- Oh sì, mi scusi, solo che non avevo mai visto niente del genere.- risposi.
-La capisco bene, anche a me la prima volta ha fatto questo effetto.-
Tirai un sospiro di sollievo: se l'era bevuta.
- Quindi la festa è di qua?- riprese Levi indicando un corridoio alle spalle del tipo alla fine del quale si vedeva una specie di sala.
- Esattamente, divertitevi.-
- Di sicuro.-
In pochi passi raggiungemmo il luogo indicato e ancora una volta rimasi senza fiato.
La sala era simile alla precedente, arredata nello stesso stile, anche se questa aveva un qualcosa di più sfavillante, forse era a causa dei vari lampadari, oppure per i vestiti e i gioielli luccicanti di qualche signora, anche se forse era più probabile la prima ipotesi.
Una dolce musica prodotta da un quartetto d'archi si diffondeva nell'aria, creando una romantica atmosfera, di fianco ai musicisti si trovava un nero pianoforte a coda ancora senza pianista.
Camerieri vestiti di bianco zigzagavano tra gli invitati offrendo stuzzichini e alcolici, destreggiandosi tra vestiti svolazzanti e uomini in smoking; gli invitati invece erano divisi a piccoli gruppetti intenti a parlare e ridacchiare tra loro, soprattutto nei gruppi esclusivamente al femminile, donne di mezza età che spettegolavano su chiunque capitasse a tiro.

All'improvviso un cameriere mi si avvicinò offrendomi un drink dal nome che non riuscii a capire.
Esitante presi il bicchiere con una mano e gli rivolsi un sorriso stentato, subito dopo si dileguò.
Osservai titubante il liquido all'interno del calice, non sapendo se avrei dovuto berlo o meno.
Una mano però me lo tolse via, senza che ebbi il tempo di fare niente.
- Ehi!- esclamai rivolta al ladruncolo, ma ormai quest'ultimo stava già assaporando la sostanza.
Staccò le labbra dal bicchiere e dal suo sguardo potei notare che non era soddisfatto.
- Che schifo, pensavo che a feste di questo calibro servissero qualcosa di meglio di questo piscio.-
- Si può sapere perchè me lo hai preso allora? Magari l'avrei bevuto e poi Levi, puoi smetterla di fare queste affermazioni solo per questa sera?-
- No, non l'avresti fatto, inoltre volevo evitare di avere una partner sbronza durante la missione.-
Ignorò totalmente la mia richiesta.
- Questo lo prendo come un insulto.- incrociai le braccia al petto indispettita.
- Lo era.-

L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora