Finalmente l'inverno, con tutti i suoi piaceri e i suoi mali: freddo, neve (anche se durante l'anno se n'era vista ben poca),cioccolate calde, vetrine illuminate, alberi di natale.
Stai passeggiando per le vie della città cercando di assaporare tutti i piccoli particolari festivi che molto presto sai che scompariranno.
Natale ormai è passato e ci vorrà un altro anno prima che torni di nuovo con tutte le sue gioie.
All'improvviso una gelida folata divento ti fa rabbrividire e ti fermi per due secondi: con le dita tremanti dal freddo cerchi in qualche modo di sistemarti la sciarpa che porti al collo nel tentativo di riscaldarti un po' di più e possibilmente non ammalarti.
"L'inverno non è così male, certo che però il clima è quello migliore per ammalarsi"
Ti infili le mani in tasca e riprendila tua camminata senza pensieri; noti le lucine appese fuori dai balconi di alcuni palazzi che rallegrano l'ambiente, guardando più attentamente riesci persino a scorgere alcuni alberi di Natale attraverso le finestre delle case.
Ad un certo punto però la tua attenzione viene catturata da un negozio letteralmente irresistibile distante solo qualche metro da te.
Il commesso al suo interno ha appena girato il piccolo e rettangolare cartello appeso alla porta di vetro,la scritta rossa che indicava la chiusura del posto era appena stata sostituita da delle lettere verdi che formavano la parola "aperto".
Compi ancora qualche passo e poi ti fermi indecisa davanti alla vetrina del negozio, cercando di sbirciare dentro senza dare nell'occhio.
Il bancone che si trova dentro quella fornita panetteria sembra ti stia chiamando, utilizzando quella schiera di dolci e focacce come una succulenta esca.
Ti soffermi ad osservarli uno a uno, alcuni ti sembrano più invitanti di altri e sei tentata a entrare e prendere qualcosa.
Ti mordi il labbro inferiore e aggrotti leggermente le sopracciglia, non riesci proprio a resistere, eppure sai che non dovresti dato tutto ciò che hai mangiato a causa dei vari pranzi e dei cenoni in famiglia.
Ancora indecisa cerchi il telefono dentro la borsa a tracolla che ti sei portata dietro.Lo sblocchi per controllare se ti è arrivato qualche messaggio e poi guardi l'ora: sono le sette e venti del mattino e tu sai di essere perfettamente in orario.
Con il pensiero di non essere in ritardo prendi finalmente una decisione.
Con calma ti avvicini alla maniglia della porta del locale e spingi per aprirla, a quel movimento senti subito un campanello segnalare il tuo ingresso.
Ti avvicini al bancone diviso saggiamente in due parti; da una il dolce e dall'altra il salato.
Considerando l'orario decidi di prendere qualcosa di adatto ad una veloce colazione, d'altra parte a casa, convinta di essere in ritardo, ti eri limitata a bere solo del caffellatte.- Buongiorno, desideri qualcosa?- la voce del commesso ti distrae dalla schiera di delizie di fronte a te.
Alzi lo sguardo nella sua direzione e ti appresti a parlare.
- Buongiorno, vorrei una brioche alla marmellata per favore, d'albicocche se è possibile.-
- Certo, aspetta un secondo.-
Con una pinza prende una brioche vuota e velocemente la farcisce come tu hai richiesto, infine la mette in un sacchetto di carta che chiude con accuratezza.
- Sono settantacinque centesimi.-
Ti ricordi che nella tasca del giubbotto hai lasciato un euro e subito lo tiri fuori per poi darglielo in mano.
Lui sorridendo in cambio ti porge il sacchetto, il resto e lo scontrino.
-Grazie e buone feste!- ti saluta.
- Grazie e buone feste anche a te.- replichi.
Il suono del campanello accompagna la tua uscita dal negozio.
Soddisfatta non esiti a tirare fuori dall'involucro il tuo dolce e a dargli un morso, ti stupisci che il croissant sia ancora caldo.
Con molta calma ti avvii verso la fermata dell'autobus dove si trova il tuo punto d'incontro che sai essere poco distante.
Non hai ancora finito il dolce quando
arrivi alla tua metà, ti guardi intorno cercando qualche presenza familiare ma non vedi nessuno.
Aspetti con pazienza e approfitti di questa attesa per finire la brioche, una volta dato l'ultimo morso prendi in mano il cellulare.
Cinque minuti di ritardo da parte del tuo biondo amico, bizzarro.
Passano altri dieci minuti e ancora non è arrivato nessuno.
Ti inizi a preoccupare, che sia successo qualcosa?
Controlli nuovamente il telefono e ti accorgi di un messaggio non letto.
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L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]
FanfictionUna raccolta di One-Shots senza pretese su Attack on Titan. Vedremo i personaggi sotto altre luci e alle prese con le loro mille sfaccettature, cosa farebbero se per una volta vestissero altri panni al posto di quelli degli eroi? E se ci fosse un'a...