C'era una volta... un ballo

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- Cosa vuoi che ne sappia? Non sono io che quello che ha fatto appena fatto un'entrata degna di supereroe.-
- Se proprio dobbiamo definire un tipo d'entrata preferisco quelle dei cattivi. Comunque... perché sono qui?- chiese.
- Non lo so, io stavo autocommiserandomi fino a quando non ho trovato una scatoletta. -
- Una scatoletta? Che tipo di scatoletta? Non è per caso una con dei bottoni da schiacciare?- indagò.
Il ragazzo evitò di rispondere, sapendo che probabilmente aveva appena fatto qualcosa che non avrebbe dovuto fare.
-Cosa ne hai fatto del mio cercapersone?- disse quella avvicinandosi minacciosamente.
- Cerca chi? Non capisco.-
- La scatoletta.-
Lo sguardo di Eren scivolò verso la fontana.
La fanciulla capì al volo la situazione e si precipitò a controllare dove si trovasse l'oggetto.
Appena lo vide si mise la mani nei capelli dalla disperazione e incominciò a sbraitare contro il malcapitato.
- Si può sapere perché l'hai gettato nella fontana?! Ora non potrò più restituirlo e dovrò pagarlo! Ma ti è andato di volta il cervello?!-
Eren tentò di farsi piccolo piccolo per sfuggire a quella sfuriata.
- Io... non pensavo fosse importante.- le parole del ragazzo erano ridotte a un sussurro.
- Non lo era, solo che non era mio, era della scuola e mi sarebbe dovuto servire per un esame.-
-Scuola? Esame? Non capisco.-
-Allora, ripartiamo dall'inizio, cosa ti sembro?- chiese la ragazza mentre apriva le braccia per farsi vedere meglio.
- Ehm...una sclerata vestita da uomo? E anche un po' trasandata aggiungerei.- provò a indovinare.
-Molto spiritoso, e comunque non sono vestita da uomo, ormai tutti indossano i pantaloni.-
- Solo gli uomini.- puntualizzò.
- Ma la vuoi smettere?! E comunque si può sapere dove vivi, sembra di stare nel milleseicento, e per la cronaca non mi sembra che tu sia conciato meglio.- disse indicando il logoro vestito del ragazzo.
- Ripeto la domanda, cosa ti sembro?-
- Se devo proprio rispondere... per me sei un-
- No, hai ragione, non ci arriveresti mai.
Sono una maga.-
- Sì certo e io sono il re.- scherzò Eren.
- Non mi credi?-
- Cosa te lo fa pensare?- replicò sardonico.
- Fai come credi, comunque come hai fatto a trovare la mia scatoletta?-
- Ero seduto sulla panchina e poi appoggiando le mani ho sentito l'oggetto.-
- E giustamente hai pensato di buttarlo nella fontana dopo averlo acceso.
Non sai proprio come sia arrivato lì? Sai com'è, prima era a scuola sotto il mio banco.-
- Ora che ci penso appena arrivato non mi pareva d'averlo visto.-
La ragazza spalancò gli occhi a tale affermazione.
-Non può essere, insomma non puoi essere tu.- la ragazza lo guardò con occhio critico.
- Anche se in effetti ne avresti bisogno.- continuò sottovoce.
- Si può sapere che hai per parlare da sola? Sei forse pazza?- si intromise con fare molto garbato Eren.
La presunta maga teneva un pugno all'altezza della bocca e continuava a squadrarlo.
- Non mi va di stare a sentire le chiacchiere di una matta, trasandata per di più.- voltò le spalle e fece per ritornare dentro casa.
All'improvviso provò dei brividi di freddo e con grande stupore si accorse di essere completamente fradicio.
Sconcertato ritornò a fissare la ragazza.
-Sei stata tu?!- chiese urlando.
- Vedi qualcun altro in giro?-
- Ma sei matta!!Era l'acqua sporca della fontana, che schifo!-
- Sorvolo sugli appellativi che mi hai appena conferito, e comunque era acqua pulita: faccio le cose per bene io; considerala come una piccola vendetta.-
- Sì può sapere cosa vuoi?- l'esasperazione del ragazzo era palese.
- Considerati fortunato mio caro, perchè tu sei il mio esame e quindi per questa volta sei il mio protetto.-
- Cioè? C'entra qualcosa con quello che hai in mano?- disse riferendosi al bastone che quella tipa strana stava tenendo in mano.
-Esatto. Come ti ho detto prima sono una maga e normalmente per la mia scuola questo è periodo d'esami.
L'esame finale di quest anno consiste nel migliorare la vita a qualcuno sfruttando tutte le abilità magiche che una persona possiede, il risultato verrà poi valutato e mi permetterà di avere il diploma.-
- Ed io sarei quella persona?-
- Ora ci arriviamo.
Il cercapersone che hai buttato nella fontana, e che sarò costretta a ripagare, serviva a individuare colui che avrebbe dovuto meritare il mio aiuto; quello che tu chiami strana scatoletta è collegato al mio bastone magico e appena l'hai attivato sono riuscita a risalire alla tua posizione, così eccomi qui, pronta a iniziare l'esame.
La commissione probabilmente ci starà già osservando.
Sanno sempre tutto quelli.- finalmente finì la spiegazione ed Eren capì qualcosa in più.
- Finora non mi sei stata di grande aiuto.- puntualizzò, mentre infreddolito tentava di scaldarsi frizionando le sue mani sulle braccia.
- Da ora lo sarò.- iniziò la sua opera asciugando magicamente il castano.
- Come mai usi un bastone al posto di una bacchetta magica o simili?-
- È pratico, comodo, utile per l'autodifesa e soprattutto pieghevole.- detto questo la maga diede con la mano opposta un colpetto all'oggetto, il quale si rimpicciolì diventando delle dimensioni di una matita, poi se lo mise in tasca.
- Bene, ho risolto i tuoi problemi, sei stato un protetto fantastico, ho superato l'esame. Addio.-
Come stava per fare un passo un fulmine colpì il punto del terreno dove avrebbe avuto intenzione di mettere il piede.
- Va bene, a quanto pare non ho finito ancora niente, perciò mio caro...-
- Erenentolo, anzi Eren.-
- Eren, spiegami cosa ti affligge, se dovrò darti una mano dovrò pur sapere da dove cominciare.-
Così il ragazzo iniziò la spiegazione di quella che poteva considerarsi la sua vita fino a quel momento.
- Quindi se ho capito bene vuoi andare al ballo del principe?- domandò per sicurezza la fanciulla.
- Esatto, solo che come vedi non sono messo esattamente nel migliore dei modi.- accennò un timido sorriso.
- Bene, allora vediamo come farti arrivare a questa festa.- la strega si tirò su le maniche e con una mossa teatrale riprese il bastone magico e lo fece tornare alla sua forma originale, si apprestò a lanciare l'incantesimo quando...
- Sei sicuro che non vuoi qualcosa d'altro? Una villa con piscina, una macchina, vincere alla lotteria... andare al ballo non è che mi convinca come desiderio.-
-Andare al ballo è più che perfetto.- rispose Erenentolo, che nel frattempo incominciava a perdere la pazienza e non aveva capito due parole su tre di quelle appena pronunciate.
Lei fece spallucce e alzò il braccio con cui teneva l'oggetto magico per lanciare l'incantesimo, quando...
- Aspetta, aspetta, aspetta.-
- Cosa c'è adesso?!- sbuffò seccato.
- Mi servono degli oggetti, non posso creare cose dal nulla.- spiegò lei.
- Ma che razza di maga sei allora!?-
- Nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma: il principio su cui si basa la trasfigurazione, perciò mi servono degli oggetti.-
- Trasfigurazione?-
- Oh sì, la McGranitt è un'ottima insegnante. Sono un po' meno ferrata sugli incantesimi, be' vorrei vedere, Smemorina ogni tre per due perde la bacchetta e noi poveri studenti passiamo mezza lezione a cercarla. Una volta...-
- Non per metterti fretta, ma io dovrei andare a un ballo; cosa necessiti di preciso?- interruppe Eren seccato.
- Abbiamo bisogno di qualcosa per farti arrivare lì e visto che hai rifiutato la macchina e inoltre non penso che tu sappia guidare, opterei per una carrozza.
Quindi avremo bisogno di cavalli ed un cocchiere, del valletto direi che potremmo farne a meno: sei abbastanza grande per aprirti la portiera da solo e per ultima cosa il vestito, ma a quello ci pensiamo dopo.-
- Ricevuto.- annuì il ragazzo
- Quindi tu ti occupi degli animaletti ed io della carrozza. Ci ritroviamo qui.-
Finita la loro lunghissima discussione i due iniziarono a cercare ciò di cui necessitavano.
Eren sapeva già dove trovare gli animali che gli sarebbero serviti.
Rientrò in casa e si recò subito nella sua soffitta. Utilizzando una forza bruta a lui sconosciuta, probabilmente conferitagli dall'autrice, sfondò la porta della camera e si avvicinò ghignando all'armadio.
Quei topi non avrebbero avuto scampo.
Mentre dall'interno della magione si udivano mobili che venivano fracassati e urla di rabbia, la maga stava girovagando per il giardino alla ricerca di qualche cosa che gli sarebbe tornato utile, la sua attenzione venne richiamata da una zucca che sembrava stesse aspettando solo lei.
Così, trovato ciò che cercava, rimase ad aspettare che il suo protetto si presentasse con qualche bestiolina.
Poco dopo lo vide arrivare più malconcio di prima, su un braccio stavano appollaiati quattro topini, mentre l'altro stringeva un lemure.
La fata madrina in prova spalancò gli occhi di fronte alla scena che le si stava presentando davanti.
-Non fare domande.- fu la prima cosa che disse Eren notando l'espressione che l'altra aveva sul volto.
-Come vuoi.-rispose lei alzando le mani.
-Visto che si sta facendo tardi, direi che puoi fare i tuoi trucchetti da prestigiatore così andiamo subito alla festa.-
-Te li do io i trucchetti da prestigiatore, vediamo quando ti avrò trasformato in un porcellino d'India.- sussurrò tra sè e sè la strega.
-Hai detto qualcosa?-
-No, no, iniziamo pure, lascia il lemure per terra.-
La maga si tirò di nuovo su le maniche, perchè fare un po' di scena va sempre bene, e pronunciò l'incantesimo.

L'Attacco dei Giganti One-Shots [ x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora