Il divieto

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Quando ripresi i sensi mi ritrivai nella stanza in cui mi ero svegliata la prima volta, che penso ormai sia la mia...
Non ricordavo bene quello che fosse successo ma notai il segno che il demone mi aveva lasciato.
Usci dalla stanza e cercai Alastor senza successo per tutta la casa finché non trovai nuovamente davanti alla porta dello studio, avevo rischiato una volta e non ero sicura di volerlo rifare quindi bussai in attesa di una risposta che non arrivò. Mi diressi nel salone notai che c'erano molti libri e non avendo niente da fare ne presi uno, in particolare quello che stava leggendo Alastor la sera prima ... ma dopo poco mi accorsi di non essere esattamente una fan della lettura, mi ricordai della radio nello studio di Alastor, ma a dire la verità l'idea non mi attraeva più di tanto e per di più mi ricordai dell'avvertimento del demone; cercai anche di aprie la porta d'ingresso, solo per fare una passeggiata ma era chiusa a chiave.
Il resto della giornata la passai ad annoiarmi, l'unica cosa più divertente che feci fu un disegno che non mi venne nemmeno male.

Alastor:"Hai talento cara"
Disse vedendo il disegno una volta arrivato.
Gli rivolsi uno sguardo veloce ma non risposi
Alastor:"Che ti prende? Non ci sarai rimasta male per la mia assenza"

Rosa:"Mi sono annoiata"

Alastor:"Oh già la noia, che bella seccatura non trovi?
Disse con fare allegro.

Rosa:"Perché non mi fai uscire?"

Alastor:"L'inferno è un posto troppo pericoloso per una ragazzina come te"

Rosa:"Che vorresti dire?"

Alastor:"Niente cara"

Rosa:"Non puoi tenermi qui per l'eternità"

Alastor:"Ahah, certo che posso"
Disse facendo un giro su se stessi con aria allegra.
Cosa che mi fece rattristare ricordandomi che aveva ragione.
Alastor:"Dai sorridi, in fondo abbiamo tanto tempo da passare insieme"
Aggiunse avvicinadosi al mio volto.

Non gli risposi e mi limitai ad andare nuovamente nella mia stanza, ma il demone non demordeva.
Alastor:"Certo che i ragazzi d'oggi sono troppo sensibili"
Affermò mettendosi danti a me, ma ero troppo giù di morale per dargli corda quindi lo sorpassai guardandolo male. Cosa che non apprezzo, infatti mi superò nuovamente.

Alastor:"Sei sicura di volerti mettere contro di me mia cara?"
Disse con una voce più profonda alla quale non feci molto caso.

Rosa:"Per favore lasciami in pace, voglio stare sola"

Alastor:"Come desideri"
Rispose contrariato dissolvendosi davanti a me.

Rosa:"Strano.."
Dissi tra me e me prima arrivare in camera e crollare subito sul letto.

Passò un po' di tempo e presto mi dimenticai di quello che era successo cercando di abituarmi alla mia nuova vita. Alla fine dovevo tenere la casa in ordine e cercare di non contraddire Alastor che per il resto si comportò in maniera più gradevole, a volte mi raccontava delle storie quando ero annoiata o non avevo sonno..anche se fece un po' fatica ad abituarsi alle mie richieste, soprattutto dopo la prima storia su un serial killer che non mi fece dormire.
Ma ancora avevo tante domande, non solo su di me ma anche sui suoi strani divieti, alla quale non dava mai risposta, solo una volta mi diede il permesso di accendere la radio per sentire la sua trasmissione che comunque trovai abbastanza strana.
Continuava comunque la sua pratica notturna, anche se tutte le sere, l'ultima però aveva esagerato quindi andai a cercarlo per chiederli se poteva aiutarmi.
Girai tutta casa ma di lui non c'era traccia, eppure ero sicura che non fosse uscito quindi mi diressi nel suo studio e notaio che la porta era aperta, entrai ma non lo trovai lì quindi decisi di uscire prima che tornasse ma vidi una cosa che attirò la mia attenzione. Tra i vari fogli uno di loro aveva sopra il mio nome, l'unica cosa che ricordavo oltre alla data del mio compleanno, era la mia unica occasione per scoprire perché avevo stretto quel patto Quindi mi avvicinai per prenderlo, proprio in quel momento la porta alle mie spalle si aprì.

Alastor:"Cerchi qualcosa mia cara?"

Mi voltai di scatto vedendo il suo sguardo contrariato.
Rosa:"Io...niente, ti stavo cercando...."

Alastor:"Sbaglio o ti avevo espressamente vietato di entrare?!"
Disse avvicinandosi.

Rosa:"Lo..so...ma la porta era aperta..e.."
Cominciai leggermente a tremare dopo che il suo sguardo si posò sul foglio che stavo per prendere.
Le sue guardie cominciarono a crescere e il suo sguardo divenne più intenso e spaventoso e in quel momento le catene apparvero.

Nelle tue mani   /Alastor Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora