Akil Botha le approvò con un cenno. Richiuse la porta e si sfilò la giacca. In maniche di camicia il fisico imponente era ben visibile.
«Vieni qui, Laila. Fatti vedere» ordinò. «Mirj, versami da bere e metti della musica. Questo silenzio è deprimente.»
Deianira si avvicinò, Akil le prese la mano e la fece girare su se stessa per poterla apprezzare appieno. «Molto bene, Laila. Il tuo padrone ti ha data a me. Sei la mia schiava adesso.»
«Sì, Padrone.»
Le prime note di un pezzo pop si diffusero nella stanza. Deianira non lo conosceva, ma era orecchiabile. Mirjana si avvicinò con un vassoio e un solo calice colmo di champagne.
Akil prese il calice congedando Mirjana con un gesto distratto. Lo sorseggiò e continuò a guardarla come se meditasse che cosa fare con lei.
«Prendi il frustino dal mobile e il guinzaglio dal primo cassetto.»
Deianira eseguì. Il cassetto era pieno di accessori: manette, corde, e altri oggetti di pelle che non volle esaminare. Prese il guinzaglio e lo portò ad Akil assieme al frustino. Era un frustino rigido, di pelle bianca, come quelli usati in equitazione.
Luisi stava sbottonando le maniche della camicia. Mirjana era tornata al mobile dei liquori. Dov'era Damian?
Akil prese il guinzaglio e lo agganciò all'anello del collare. Una lieve trazione servì a farle sapere che era nelle sue mani. Prese anche il frustino.
«Ora tu e Mirj ballerete per me.»
«Sì, Padrone.»
«Sensuali.»
Akil si sedette su una delle poltrone concedendole abbastanza guinzaglio da potersi esibire davanti a lui. «Inizia.»
«Sì, Padrone » acconsentì, pur a disagio. Un crescente nervosismo stava minando il proposito di essere una Dea.
Chiuse gli occhi, giusto un attimo, per immaginare di essere in un locale e non in mutande davanti a un uomo che l'aveva comprata. Lasciandosi accompagnare dal ritmo della musica, prese a muoversi lenta e sinuosa.
Mirjana le si affiancò e la fece voltare verso di lei. Non dover guardare verso Akil le fu d'aiuto. Inarcando i corpi al ritmo della musica si fecero vicine.
«Più sensuali» ordinò Akil. Il frustino colpì il bracciolo della poltrona.
Mirjana le posò le mani sulla vita. I loro bacini si avvicinarono le loro cosce si sfiorarono. Mirjana le sorrise, sembrava molto a suo agio con tutto quello e Deianira si lasciò guidare.
«Ora più vogliose» il frustino le sferzò il sedere. «Laila non mi sembri abbastanza motivata. Fammi vedere il tuo desiderio o assaggerai la frusta.»
«Sì, Padrone.»
Deianira si protese verso Mirjana, le accarezzò i fianchi e inarcò la schiena come se fosse consumata dal desiderio. I loro corpi si sfiorarono più volte, i loro visi si fecero vicini come se non vedessero l'ora di baciarsi.
Era ancora Mirjana a guidare il gioco, ma Deianira si era sciolta abbastanza da andarle dietro con naturalezza. Si fecero più vicine, pelle contro pelle, le mani che salivano e scendevano lungo la schiena, i fianchi e le cosce. Deianira aveva ballato altre volte in coppia con delle amiche, ma niente di così intimo come quel continuo sfiorarsi di corpi.
Mirjana sembrava divertirsi, le sorrideva e le brillavano gli occhi. Forse era dovuto alla cocaina, ma forse un po' anche a quella loro vicinanza.
«Mai fatto con una ragazza?» le sussurrò contro le labbra.
![](https://img.wattpad.com/cover/367821115-288-k102264.jpg)
STAI LEGGENDO
D.D.
RomanceA volte la vita colpisce duro, Deianira lo sa bene. A volte si cade così in basso che l'oscurità ti avvolge e sembra che non ci sia più modo di tornare a rivedere la luce. Le tenebre che avvolgono Deianira hanno un nome, Damian, e una predilezione p...