CAPITOLO 27 "Il mio eroe"

145 10 1
                                    

""Il mio letto senza te sembra più stretto, e chi l'avrebbe detto."
Nitro
--------
"Insomma parla,forza Davide non tenermi sulle spine." Dico innervosita.
"Ale,Marco non sta affatto bene. È in coma e non sappiamo se ce la farà." Dice mio fratello tutto d'un fiato.
Non riesco a parlare,vorrei urlare,spaccare qualcosa,ma dalla mia bocca non esce niente,assolutamente niente. Nemmeno le lacrime escono,forse perché ho paura di mostrarle. Sto male al pensiero di non averlo più con me,infondo lui era la persona più importante è l'ultima volta che ci siamo visti non é finita bene.
"Davide ma cosa gli é successo?" Chiede Mattia che si é affezionato molto a lui.
"Beh ha fatto un incidente in motorino. Una macchina l'ha preso in pieno,dicono che lui era fermo a guardare il telefono o comunque a chiamare qualcuno,la macchina non l'ha visto e l'ha preso in pieno." Dice Davide con la voce roca e lo sguardo nel vuoto. Adesso sento le lacrime,eccole che punzecchiano i miei occhi minacciando di uscire. La mia vita non sarà più la stessa ora.
"Scusatemi." Dico uscendo di fretta dalla stanza per andarmi ad isolare un po'. Mi chiudo in camera e fisso la nostra foto appesa al muro. Quanto mi manca. Sono stata una stronza,non l'ho abbracciato l'ultima volta e non so se potrò farlo ancora.
Le lacrime non si fermano ed escono come fiumi.
-------
Eccomi qui,nel nostro posto,nel posto in cui io e lui veniamo fin da piccoli. Il posto in cui ci siamo promessi un per sempre. Quanto vorrei non fosse successo tutto questo,dovrei andare a trovarlo,ma non so se ne ho le forze.
Penso sia colpa mia,chissà se quel messaggio o quella chiamata erano per me. Non doveva succedere a lui,era meglio se ci fossi io al suo posto.
-------
"Su dai,coraggio." Mio fratello e Mattia stanno cercando di farmi entrare in quella stanza di ospedale. Ma mi sta girando la testa. L'odore dell'ospedale mi da il voltastomaco. Questi muri sono troppo bianchi per i miei gusti,i corridoi odorano di tristezza di morte quasi. Gli ospedali non mi hanno mai trasmesso cose positive. Nonostante la mia costante voglia di morire,gli ospedali non mi piacciono. Io la penso così,se una persona si suicida o tenta il suicidio perché andarla a salvare o portarla in ospedale per tentare di non farla morire e magari tenerla in coma per chissà quanti mesi,se io voglio morire ho le mie ragioni.
Lasciando perdere i miei pensieri,forse è meglio se entro.
Mi avvicino lentamente alla grande porta grigia,mi sento troppo piccola in confronto ad essa,forse perché so ciò che mi aspetta all'interno. Allungo incerta la mano verso la maniglia e la premo con calma e delicatezza.
Eccolo lì,disteso su quel letto,rinchiuso in quel corpo che sembra morto. Immobile e all'apparenza senza pensieri. Ma non é fatto così,è una sensazione orribile,vorresti urlare,alzarti,fare qualcosa,ma il tuo corpo è immobile e nessuno può fare niente per salvarti. Mi avvicino al suo letto,gli accarezzo dolcemente il viso e gli sposto il suo solito ciuffetto dagli occhi. Quanto è bello.
Prendo le sue mani nelle mie e le stringo come fosse l'ultima volta che le tocco. Le lacrime stanno continuando ad uscire,sono troppe.
"Non te ne andare..." "T-ti prego,non ce la farei senza di te. Scusami per la scorsa volta,non volevo farti andare via così...non volevo per nessuna ragione al mondo..io..io ho bisogno di te. Ti prego svegliati,non lasciarmi. Se te ne vai tu giuro che vengo con te."
Sto riempendo il letto di lacrime.
"Signorina,mi scusi,ma adesso deve uscire dalla stanza." La voce dell'infermiera mi interrompe.
"Va bene." Mi limito a dire e poi mi dirigo verso l'uscita. Lancio un ultimo sguardo al ragazzo sul letto ed esco ancora in lacrime.
"Vieni qui sorellina." Davide mi stringe forte al suo petto e non posso fare altro che lasciarmi andare tra le sue braccia. Mi sento svenire,mi sento mancare l'aria, vorrei morire,andarmene,scappare.
"Io odio tutti,odio il mondo,odio tutto. Questa non è vita!" Urlo tra le lacrime e inizio a correre fuori dall'ospedale senza sapere dove andare.
------
Pov's Davide
"Dove sarà tua sorella? Dove?" Dice mia madre che non smette di fare su e giù per la casa.
"Chissà dove sarà? Se è ancora viva? Dio mio perché tutte a me." Mia mamma sta dando di matto,anch'io sono preoccupato ma so che mia sorella é fatta così. A volte sparisce per ore ma poi torna sempre.
Mentre mia mamma continua a blaterare le sue solite cose la porta si apre,rivelando mia sorella con il trucco sbavato e gli occhi rossi e gonfi.
"Non voglio nessuno,non mi cercate."
Dice per poi correre per le scale.
Lei é fatta così. Spero che Marco si risvegli,mancherà troppo a tutti,é una parte importante della nostra vita.
Mia sorella starebbe troppo male lo so già.
---------
Alexia pov's
Questa stanza sembra così grande e vuota. Il mondo sembra ridere di me.
Ho perso il conto del tempo,sono chiusa qui da ore a piangere e piangere senza smettere.
Guardo l'ora sul mio telefono le 3:00 ,noto anche dei messaggi che ora voglio solo ignorare.
Entro nel mio bagno e la lametta cattura la mia attenzione..non posso,ma uno solo non farà niente.
Solo uno,davvero.
Afferro la lametta e la rigiro tra le mie piccole mani.
Sfioro delicatamente la pelle del braccio e traccio delle linee immaginarie,finché la lama fredda entra a contatto con la mia pelle. Il sangue inizia ad uscire,ho dolore,brucia,ma la testa di è svuotata e sento il sollievo avvicinarsi.
<<Ale un altro ti farà bene>>
Il mio subconscio parla per me. Non posso,ma non ce la faccio a resistere.
Decido di scrivere un bigliettino.
"Sono nel mio bagno,sono le tre e sta per andare tutto sbagliato." In più aggiungo una faccina sorridente,ironica, e la mia firma.
Lo passo da sotto la porta e lo butto nel corridoio,sperando da una parte che Mattia o mio fratello lo avrebbe notato.
Secondo taglio...
Terzo...
Quarto...
Decimo...
-TOC TOC-
"Piccola apri la porta!"
"Piccola non farlo! Apri questa porta,ci sono io." I miei sensi sono un po' disconnessi,non connetto bene,ma sono sicura che questa voce non è ne di mio fratello e nemmeno di mio cugino.
Cerco lentamente di allungarmi verso la porta di entrata e apro.
"Piccola finalmente,vieni qui." Quelle braccia,quella voce,lui è qui per me.
"Io ti amo e ti ho sempre amata. Adesso sono qui e ti curerò,bacerò ogni tua ferita e te le curerò con le mie mani. Perdonami."
Lui é venuto per me,in piena notte..e io lo sto amando per questo. Anzi forse l'ho sempre amato...
"Sei davvero tu?" Riesco a dire piano.
"Si piccola sono io."
"Il mio eroe direi." Concludo la frase per lui.
_________
Ed eccoci qui con il 27' capitolo,di già😔
Curiose di sapere chi è il ragazzo? Secondo voi o chi preferireste fosse?Ditemelo in un commento,vediamo chi ci arriva.
Sono molto soddisfatta di questo capitolo,è uno dei miei preferiti tra quelli che ho scritto.💞
Spero piaccia anche a voi,fatemi sapere nei commenti.
Al prossimo capitolo,un bacio😘

Resta anche domaniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora