CAPITOLO 29 "Ricordi indelebili. "

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Scusate l'assenza ma ho avuto problemi familiari,adesso cercherò di farmi perdonare. Un bacio. Spero vi piaccia.
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"A volte invece che la scelta giusta si dovrebbe fare quella che ci rende felici."
Cit.
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Mi sveglio per il peso di Niccolò su di me,lo sposto dolcemente e scendo al piano di sotto per preparare la colazione. Preparo delle crepes per mio fratello e mio cugino e due tazze di latte e cacao con i cereali per me e Nicco.
"Buongiorno sorellina." Dice mio fratello entrando in cucina e dandomi un bacio sulla fronte.
"Giorno." Dico sorridendo.
"Ciao piccola." Dice Niccolò abbracciandomi da dietro.
"Giorno." Dico dandogli un bacio sulla fronte.
"Giorno!" Dice mio cugino unendosi a noi.
Ci sediamo e facciamo colazione tutti insieme, parlando un po' del più e del meno. O meglio loro parlano... io sono troppo immersa nei miei pensieri. Penso troppo a Marco. E cazzo, mi vengono le lacrime di nuovo, non sopporto di vederlo così, di non poterlo abbracciare e tenere con me.
"Ale, oggi ti porto io in ospedale ok?" Dice mio fratello interrompendo i miei pensieri.
"Ah si si, grazie. Vado a vestirmi." Dico alzandomi da tavola. Decido di mettermi dei fuso con una maglietta lunga nulla di particolare. Mi sdraio sul letto e do uno sguardo alle varie notifiche.
Da Riccardo:
*sei tornata...finalmente.*
O cristo santo. Con tutte le cose successe mi ero quasi dimenticata di lui...
A Riccardo:
*si, mi mancava casa mia.*
Rispondo vaga senza entrare in dettagli. Cerco di respingere i pensieri e i brividi che ho ripensando a lui..al nostro primo incontro, al suo profumo, ai suoi occhi e a quel bacio. Quei pochi baci rubati e intensi, quando non riuscivo a capire se mi voleva o no. Quando io ero persa di lui al primo sguardo.
' Porca troia Alexia! Stai di nuovo con Niccolò ora..deciditi un po'. '
Il mio subconscio continua a ripetere questo, ma il mio cuore è già partito ed è rimasto intrappolato nel passato. A quel giorno in cui lui mi ha salvato la vita e soprattutto a quando i suoi occhi mi hanno rapita.
Da Riccardo:
*ti capisco...quando venivo a cena a casa tua, ma tu non c'eri...mi sentivo strano, stavo male. Avevo un vuoto...perché mi mancavi tu.*
A Riccardo:
*sai le cose non sono semplici...e bhe a volte non vanno come vorremmo. So solo che ho cercato in tanti due occhi intensi e profondi come i tuoi...due occhi marroni e comuni ma che in confronto agli altri trasmettono tutto. Mi ci sono persa dal primo giorno.*

Voglio essere sincera con lui...Voglio che sappia cosa provo, anche se non so cosa sia, ma voglio sappia le sensazioni che provo. Ma non so cosa potrebbe succedere...
Da Riccardo:
*Sai piccola...ho cercato in tante il tuo sorriso, mi ha rapito. Ne sono rimasto affascinato dalla prima volta che ti ho salvata. Non ti ho più scordato..e poi quella voglia assurda che avevo di baciarti. Subito, come se ti conoscessi da una vita. Credimi ale..sto impazzendo. Mi sembrava assurdo essere perso di te..conoscendoti da cosi poco, ma è così. Nessuna è come te.*

I brividi. Potrei morire adesso.
A Riccardo:
*bhe tu sei sempre rimasto dentro di me.. quando provavo a rimuoverti dai miei pensieri succedeva qualcosa che mi faceva ricordare di te...adesso ho perdonato Niccolò sai? Sto di nuovo con lui...ma il mio cuore sa che lui non è te.*
Non so se sia la cosa giusta da fare...ma a volte si dovrebbe fare la scelta che ci rende felici, non quella giusta.
Da Riccardo:
*io sono uscito con un po' di ragazze,ma non è successo niente con nessuna perché non mi davano emozioni. Non mi rapivano con uno sguardo o con un sorriso. Ho bisogno di te in tutti i sensi. Voglio averti per me. Guardati, baciarti, toccarti, fare l'amore con te. Sentire la tua pelle sulla mia.*

Eh vabbè ciao proprio.

A Riccardo:
*Hai rinunciato a tutte perché non erano me?*
Da Riccardo:
*Si...ho provato a dimenticarti, ma avevo la paura che succedesse davvero. Non voglio che tu sia tra le braccia di un altro.*
A Riccardo:
*ma ora è così...*
Da Riccardo:
*vediamoci...normale come amici, giusto per parlare.*
A Riccardo:
*Va bene, facciamo stasera?*
Da Riccardo:
*stasera alle nove in centro. Ora scappo a stasera.*
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Sono in macchina con mio fratello diretta all' ospedale, una tortura...tiene la musica a palla mi sta sfondando i timpani ascoltando rock a tutto volume. Ho la testa che sta per scoppiare.
"Abbassa quello stereo." Dico cercando di farmi capire nonostante la musica alta.
"Zitta." Mio fratello è la gentilezza proprio.
"Testa di cazzo." Dico spengendo lo stereo.
"Come ti permetti, questa è vera musica." Dice facendo il finto offesso e fingendo di essere un intenditore di musica.
"Sarà pure buona musica, ma la senti anche se la tieni bassa." Dico sbuffando.
"No così é meglio."
"Vabbè fai come ti pare." Dico per poi mettermi con la testa appoggiata al finestrino e guardando fuori.
Dopo 20 minuti stressanti finalmente arriviamo.
Attraversiamo il corridoio e saliamo fino al terzo piano dove si trova Marco.
"Buongiorno. " l'infermiera mi rivolge un sorriso.
"Giorno." Dico ricambiando.
Mi siedo vicino a lui stando in silenzio a guardarlo.
"Oggi faremo la visita decisiva." Dice il dottore entrando in stanza.
"Cioè?"
"Vedremo come sta e in base a quello decideremo quanto tempo dargli o se svegliarlo noi."
"Quindi potrebbe stare così anche per mesi?"
"Bhe si,solo che se entro i mesi stabiliti non si sveglia...dovremmo staccare la spina." Dice il dottore per poi uscire dalla stanza.
'STACCARE LA SPINA?! NO E ANCORA NO.'
"non possono farti questo...non puoi andartene. Ti prego lotta. Fallo per te, per tutte le persone che ti vogliono bene e hanno bisogno di te...tipo me."
Dico con le lacrime che mi rigano il viso.
"Non te ne andare. Solo questo. Sii forte e lotta. Se te ne vai..."
La mia voce è strozzata.
"Me ne vado pure io." Dico per poi alzarmi e uscire dalla stanza.
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"Siamo a casa." Dice mio fratello aprendo la porta.
"Ciao piccolè." Mi saluta mio cugino.
"Ei.." Dico con un filo di voce.
Senza parlare o altro vado in camera mia. Mi butto sul letto e resto lì a fissare il soffitto...

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