CAPITOLO 9

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Il pomeriggio è passato,sono le nove e lui non si è ancora fatto sentire. Mi sta facendo incazzare lo ammetto, chi cazzo si crede di essere per sparire così senza dire niente. Non ho mangiato niente tutto il giorno,ho lo stomaco chiuso e non riesco nemmeno a dormire.
Sblocco il telefono, sullo schermo appare l'orario:"Sono le quattro e mezzo,cazzo." Sussurro tra me e me.
Cioè ma stiamo scherzando io devo stare così male per quello? Lo sapevo non dovevo fidarmi... Sicuramente sarà con un'altra o a fare chissà cosa.
Infilo le cuffie e metto la musica a volume massimo,voglio togliermi tutto dalla testa. Ricordi di mio padre inondano la mia mente,cazzo no. Basta,basta. Dopo un po' riesco a calmarmi, la musica rimbomba nelle orecchie e mi fa venire in mente un sacco di scene,assorbo ogni parola dei testi e sono tutte come lame.
Sbatto le ciglia e due lacrime mi rigano le guance...
La sveglia suona e manca poco mi sfonda i timpani. Ho paura di guardarmi allo specchio,infatti come pensavo sono orribile: gli occhi gonfi e rossi,due occhiaie enormi e tutto il trucco colato. Non ho le forze di andare a scuola,quasi quasi resto a letto,solo oggi. Mi farà bene.
Davide entra in camera, lo avverto che non vado a scuola,inventandoli che ho mal di pancia. Potrei dormire,ma nonostante il sonno,non riesco ad addormentarmi. Decido di scendere al piano di sotto. 'Dai Ale non pensare male magari è stato male.' Afferma il mio subconscio,cerco di non ascoltarlo e respingo tutti i pensieri. Prendo il telefono e fissò lo schermo,nessun messaggio,nessuna chiamata. Fanculo.
Lo chiamo io. Voglio delle spiegazioni, ne ho bisogno e me le deve!
Primo squillo.
Secondo squillo.
Terzo squillo.
Segreteria. Merda.
Lo sto odiando. Sto malissimo. Una parte dei miei pensieri dice di continuare a chiamare e che sarà solo un malinteso, ma l'altra è quella a cui credo di più,ovvero quella che dice che lui è uno stronzo che si prende gioco dei miei fottuti sentimenti.
E se chiamassi la Sere?
No. Sarà con il suo ragazzo e sicuramente non riuscirà ad ascoltarmi molto e lui ovviamente si metterebbe in mezzo.
Marco? Potrei chiamarlo... Anche se ora è a scuola e non voglio assillarlo con le mie paranoie su Lorenzo.
Senza che ci pensi troppo ho già composto il numero del "mio ragazzo" per la centesima volta da ieri.
Nulla,nemmeno sta volta. Provo a mandarli un messaggio:
*Lorenzo cosa sta succedendo? Perché sei sparito? Cazzo. Lo sapevo che non dovevo fidarmi di te.*
Butto il telefono sul bancone della cucina e mi lasciò cadere per terra. Sono stanca di delusioni,di gente che mi prende solo per il culo.
Apro il frigo,non ho fame ma ne ho bisogno. Mangio tanto,troppo,in meno di dieci minuti sono in bagno a vomitare.
Perché sto così? Non è solo per lui...
Lo so. È tutto.
È il fatto che tutti i ragazzi mi prendono in giro e basta,vogliono il mio corpo non me. E nonostante tutto io penso sempre sia diverso.
Casco a terra sul pavimento freddo del bagno,la mia schiena si inarca per l'impatto improvviso con il freddo,ma passa subito. Fisso il soffitto con le lacrime che escono come fiumi.
Tornano in mente tutti i pensieri anche quelli vecchi che pensavo avessi rimosso,ma non è così sono sempre lì nel profondo della mia mente e sono pronti ad assalirmi in sti momenti.
Vita di merda.
Non so da quanto è che sono qui,ma decido di alzarmi,guardo il mio riflesso allo specchio e mi spavento. Sembro una morta,ho il viso bianco,le borse nere che si mischiano con il trucco colato e il rossore per le troppe lacrime.
Chi è questa? In certi momenti non mi riconosco. Apro la cannella e mi sciacquo il viso. Quando arrivo giù afferro subito il telefono,niente. Apro la chat e lo vedo online. Cosa? Sta scherzando?! Ora si che mi incazzo. Lo chiamo.
Sto stronzo. Risponde,strano pensavo avesse lasciato scattare la segreteria.
"Sei un bastardo!" Mi limito a dire.
"Oi Ale calmati!" Ha anche il coraggio di dirmi ciò.
"Seriamente?! Hai il coraggio di dirmi di stare calma?!" Sono fuori di me.
"Si cazzo. Fammi almeno spiegare."
Fa anche il nervoso capito.
"Vai sentiamo che cazzata spari!"
"Scusa se sono sparito...ma..." Capisco che sta cercando di prendere tempo.
"Ma cosa!? Muoviti o ti pianto!"
"Va bene,va bene. È che...beh mio fratello...si è sentito male. E sono stato all' ospedale." Seriamente?
"Cosa? Davvero?! Che è successo?"
"Eh...nulla..cioè nulla di grave..." "Ok..beh perdonami,non volevo cioè mi sono preoccupata." Cazzo. Ora mi sento tremendamente in colpa.
"Non ti preoccupare,ho sbagliato a non farmi sentire. Ti chiamo più tardi. Ti amo"
"Va bene...anch'io." Quasi sussurro.
Ok ora mi sento una merda. Visto devo smetterla di essere così negativa sono stata male per niente!
Vabbè,decido di uscire un po'.
Infilo i fuso,una felpa e le converse afferro le cuffie e le sigarette ed esco.
Infilo le cuffie nel telefono e metto la musica al massimo.
Passeggio per le strade,il vento è tiepido sulla mia pelle e mi passa tra i capelli facendoli alzare leggermente.
È una bella sensazione,mi fa sentire libera.
Cammino per le strade a ritmo di musica, ridendo e ballettando tra me e me. Fanculo la gente.
Arrivo nel posto mio e di Marco, non so perché sono venuta qui,ma questo posto mi fa stare bene. Inizio a ballare sulla musica,fregandomene di quello che ho intorno.
Amo ballare,anche se ho dovuto smettere per dei problemi.
La musica ci vuole sempre.

Mi siedo a fissare il nulla canticchiando le parole della canzone.
"Non avrei voluto spezzare il tuo cuore." Le parole suonano nelle orecchie.

Vengo distratta da qualcuno che scende li scalini mi giro di scatto.

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