Ombre tra di noi

CAPITOLO 6

Tirai fuori dalla tasca interna della pelliccia la pistola da collezione. Gliela puntai contro, sentendo il freddo metallo premere contro la mia mano. Lei impallidì di fronte alla minaccia evidente, gli occhi spalancati dall'orrore di fronte alla mia determinazione.

La stanza sembrava sospesa in un limbo di tensione, il silenzio rotto solo dai battiti accelerati dei nostri cuori. Eravamo come due predatori pronti a sfidarsi, il conflitto imminente che si stagliava nell'aria carica di elettricità. E in quel momento, sapevo che non c'era via di ritorno, che dovevo affrontare il mio destino con determinazione e fermezza, qualunque esso fosse.

Mentre Luca e Emilia si avvicinavano alla location della presentazione, il cuore di Luca era pervaso da una profonda gratitudine e ammirazione per la donna al suo fianco. Camminavano insieme lungo il marciapiede, e Luca non poteva fare a meno di notare la grazia con cui Emilia si muoveva, la sua bellezza naturale che sembrava risplendere anche nell'ordinaria luce del giorno.

Il silenzio tra loro era fitto, ma non privo di un'intensità palpabile. Era come se le loro emozioni si intrecciassero nell'aria, creando un legame invisibile ma potente. Per Luca, la presenza di Emilia era una fonte di conforto e forza in un momento così cruciale. Si chiese cosa potesse spingere Emilia ad aiutarlo, a rischiare tanto per lui. Era solo il suo senso di giustizia a guidarla, o c'era qualcosa di più profondo?

La guardò, con il suo sguardo concentrato verso l'orizzonte, e si sentì colpire da un'ondata di desiderio. Non era solo la sua bellezza esteriore a toccarlo, ma la sua dedizione e la sua compassione che risplendevano attraverso i suoi occhi. Era evidente che Emilia non stava solo compiendo il suo dovere; stava mettendo a rischio molto per lui, e lui non ne capiva il motivo.

L'impresa che stavano per affrontare era piena di incognite e rischi imprevisti, e Luca si sentiva vulnerabile. Tuttavia, la presenza risoluta di Emilia al suo fianco gli dava una strana sensazione di sicurezza, come se insieme potessero superare qualsiasi ostacolo.

Mentre camminavano, Luca si sentiva in dovere di condividere con Emilia i dettagli della conversazione con Roberto Brancacci, l'ex amante di sua moglie Eleonora. Con voce calma, iniziò a raccontare.

"Ho parlato con Roberto, qualche tempo fa," disse Luca, la tensione ancora palpabile nella sua voce. "Gli ho chiesto se sapesse qualcosa sull'identità della donna che ha rubato il romanzo di Eleonora."

Emilia lo ascoltava attentamente, mantenendo lo sguardo fisso davanti a sé mentre camminavano. "E che cosa ha detto?"

"Ha risposto di non sapere nulla," rispose Luca con un sospiro. "Mi ha detto di lasciar perdere questa faccenda, di non fare sospetti su nessuno. Mi ha anche ricordato che mi ha trovato un lavoro nella sua azienda e pagato l'avvocato per avere una nuova vita e lasciarmi tutto alle spalle, non per giocare a fare il detective."

La voce di Luca tremava leggermente, il ricordo della conversazione con Roberto ancora fresco nella sua mente. "Mi ha detto di non rovinare tutto quello che abbiamo costruito per una cosa del genere."

Emilia si fermò un istante, guardando Luca con occhi pieni di compassione. "Deve essere stato difficile per te, Luca. Sentire quelle parole da qualcuno che un tempo era così importante per Eleonora."

Luca annuì, sentendo il peso delle parole di Emilia. "Sì, è stato difficile," iniziò, con la voce tremante ma determinata. "Pensavo davvero che Roberto l'amasse, che avrebbe perso la testa quando avrebbe saputo della sua morte. Me lo immaginavo disperato, incapace di accettare la realtà. E invece, niente. È rimasto impassibile, come se non fosse successo nulla. Non ha versato una lacrima, non ha mostrato segni di dolore. Ha fatto l'impossibile per evitarmi una condanna, muovendo mari e monti per trovare prove della mia innocenza. Mi ha persino trovato un lavoro onesto, forzandomi a prendere una strada che non avrei mai scelto da solo, e mi ha trattato come un caro amico, come se tutto fosse normale."